E’ ladro
di Loretta Zoppi
E' ladro questo tempo, già' è sabato.
Inquieta una mano ci esplora il cuore:
ad ammetterlo oggi ci vuol fegato,
che aspettiamo il segno dell'amore.
di Loretta Zoppi
E' ladro questo tempo, già' è sabato.
Inquieta una mano ci esplora il cuore:
ad ammetterlo oggi ci vuol fegato,
che aspettiamo il segno dell'amore.
Perché ci sentiamo onnipotenti
e anacronistici se cerchiamo Dio
( e poi si manifesta coi tormenti,
ché della Sua ricerca son l'avvio).
In realtà' è Lui che cerca noi,
come farebbe un padre che i figli attende.
Giacche' credenti o no , siam tutti suoi.
E lotta per averci, Dio non si arrende:
''Cercami , che aspetti, ancora puoi! ''
E mille e mille fuochi dentro accende.
( una poesia al giorno )
LZ
*************************************
EPITTETO:
Una splendida lirica, dal sapore mistico e accorato.
E’ la solita eterna domanda: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo.
Per i materialisti, del tutto inutile.
Per gli spiritualisti, con la risposta chiara e scontata.
E’ bello poter contare su un rifugio caldo e accogliente.
L’asso vincente, questo, del credo ebraico-cristiano sul rigido naturalismo greco-ellenistico: la promessa di una vita ultraterrena, in pratica l’eternità.
Stilisticamente il testo si presenta essenziale, senza i voli pindarici come d’uso in questi temi.
E su tutto la vivida sensibilità interiore del Poeta.
Splendido l'ultimoverso per intensità creativa!
( P.S.: Curiosità.
Pare che < fegato > sia l'unica parola italiana senza possibilità di rima... )
e anacronistici se cerchiamo Dio
( e poi si manifesta coi tormenti,
ché della Sua ricerca son l'avvio).
In realtà' è Lui che cerca noi,
come farebbe un padre che i figli attende.
Giacche' credenti o no , siam tutti suoi.
E lotta per averci, Dio non si arrende:
''Cercami , che aspetti, ancora puoi! ''
E mille e mille fuochi dentro accende.
( una poesia al giorno )
LZ
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EPITTETO:
Una splendida lirica, dal sapore mistico e accorato.
E’ la solita eterna domanda: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo.
Per i materialisti, del tutto inutile.
Per gli spiritualisti, con la risposta chiara e scontata.
E’ bello poter contare su un rifugio caldo e accogliente.
L’asso vincente, questo, del credo ebraico-cristiano sul rigido naturalismo greco-ellenistico: la promessa di una vita ultraterrena, in pratica l’eternità.
Stilisticamente il testo si presenta essenziale, senza i voli pindarici come d’uso in questi temi.
E su tutto la vivida sensibilità interiore del Poeta.
Splendido l'ultimoverso per intensità creativa!
( P.S.: Curiosità.
Pare che < fegato > sia l'unica parola italiana senza possibilità di rima... )
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