lunedì 31 ottobre 2016
acasadiframe: DUE GIORNI PRIMA DEI MORTI - Rubrus - Racconto
acasadiframe: DUE GIORNI PRIMA DEI MORTI - Rubrus - Racconto: Me l’aveva promesso, papà: saremmo tornati in città in tempo per Halloween. Aveva sempre mantenuto le promesse e avevo ragione di rit...
Senza titolo
di Damiano Lentisco
La poesia è un lampo
va scritta prima del tuono
se ti perdi in ghirigori banali
e aggiustamenti grammaticali
ne perdi la parte musicale,
quella che ne fa un madrigale.
di Damiano Lentisco
La poesia è un lampo
va scritta prima del tuono
se ti perdi in ghirigori banali
e aggiustamenti grammaticali
ne perdi la parte musicale,
quella che ne fa un madrigale.
Lendam
***********************************
Damiano da sempre è un temperamento sanguigno: aggredisce l'ispirazione mettendola spalle al muro.
Tutto il mio contrario, precisino fin nelle virgole ( tant'è che qui ne ho aggiunta una senza l'autorizzazione dell'Autore ).
La mia è una deformazione professionale, tant'è che le donne mi hanno sempre definito < un uomo in grigio >.
Sì, penso anch'io che la poesia sia un lampo di intuizione da fermare subito sulla carta, prima che sparisca.
Epperò, a mio avviso, non bisognerebbe avere fretta di pubblicare, perchè è anche vero che presto e bene non vanno insieme.
Damiano è la voce della semplicità, e quindi tutto gli si può perdonare, senza andare troppo sui distinguo.
Lendam, il Poeta della gente comune, per bene, in un mondo corrotto e invivibile.
Epitteto.
***********************************
Damiano da sempre è un temperamento sanguigno: aggredisce l'ispirazione mettendola spalle al muro.
Tutto il mio contrario, precisino fin nelle virgole ( tant'è che qui ne ho aggiunta una senza l'autorizzazione dell'Autore ).
La mia è una deformazione professionale, tant'è che le donne mi hanno sempre definito < un uomo in grigio >.
Sì, penso anch'io che la poesia sia un lampo di intuizione da fermare subito sulla carta, prima che sparisca.
Epperò, a mio avviso, non bisognerebbe avere fretta di pubblicare, perchè è anche vero che presto e bene non vanno insieme.
Damiano è la voce della semplicità, e quindi tutto gli si può perdonare, senza andare troppo sui distinguo.
Lendam, il Poeta della gente comune, per bene, in un mondo corrotto e invivibile.
Epitteto.
domenica 30 ottobre 2016
C'è qualcuno che sa leggere
poesie bambine\Il mare in un cucchiaino
- –di Roberto Piumini

ma con un cucchiaino,
avendo il giusto tempo,
lo potresti svuotare,
checché dica Agostino*.
*Sant’Agostino, antico pensatore, parlò dell’inutile fatica di Gesù bambino che voleva svuotare il mare con un cucchiaio.
elementare!\
E se ripartissimo da Talete?
- –di Franco Lorenzoni
«La rivoluzione, nel caso di
Anassimandro, è un pensiero che diventa realtà», sostiene Valeria a 10
anni, aggiungendo: «Tu provi a crederci, però, visto che non ci crede
nessuno, nessuno ti incoraggia, perdi un po' la capacità. Poi però,
quando scopri che è vero, allora è un sogno che diventa realtà».
Di fronte ad Anassimandro, che per primo sostenne che la Terra non si poggia su nulla e vola libera nello spazio, in quinta elementare ci siamo domandati come avesse fatto a comunicare la sua scoperta e a convincere gli altri. Una preoccupazione sentita dai bambini con particolare intensità perché tante volte capita loro di non venire presi sul serio. La vicinanza all'origine delle cose e al primo sorgere di domande e pensieri è propria dell'infanzia. Per questo sono convinto che faccia bene dialogare e ragionare, nei primi anni di scuola, attorno alle grandi svolte del pensiero umano. Così, quando arrivo in quarta elementare, non resisto e propongo di sostare e frequentare a lungo Talete.
Talete fondò la geometria perché per primo vide con gli occhi della
mente il triangolo formato da un uomo e la sua ombra. Ora, poiché la
scuola elementare è innanzitutto un luogo artigiano, prima di dire
facciamo. Aspettiamo un giorno di sole e usciamo all'aperto con metri e
spaghi. I bambini amano molto giocare con le ombre, ma pochi riescono a
vedere che tra l'altezza del corpo e la base rappresentata dalla sua
ombra, si può immaginare un terzo lato disegnato nell'aria dal raggio di
sole che unisce la cima della testa all'estremità dell'ombra, scoprendo
il triangolo rettangolo che si forma. Perché tutti vedano questo
triangolo, li divido in gruppi e do loro sottili corde bianche in modo
che possano rendere visibili i triangoli verticali nello spazio. Quei
triangoli, diversi tra loro per via delle diverse altezze dei bambini,
hanno una proprietà decisiva che ha cambiato la storia della percezione
umana dello spazio: sono infatti triangoli simili. Possono essere
piccoli o grandi, ma le proporzioni tra i lati restano uguali. Se li
osserviamo meglio e diamo loro sostanza ritagliando grandi cartoni, ci
accorgiamo che i tre angoli sono uguali. Uguale infatti è l'inclinazione
del raggio di sole a quell'ora, sia che unisca la mia testa
all'estremità della mia ombra che la punta di un cipresso alla sua.Di fronte ad Anassimandro, che per primo sostenne che la Terra non si poggia su nulla e vola libera nello spazio, in quinta elementare ci siamo domandati come avesse fatto a comunicare la sua scoperta e a convincere gli altri. Una preoccupazione sentita dai bambini con particolare intensità perché tante volte capita loro di non venire presi sul serio. La vicinanza all'origine delle cose e al primo sorgere di domande e pensieri è propria dell'infanzia. Per questo sono convinto che faccia bene dialogare e ragionare, nei primi anni di scuola, attorno alle grandi svolte del pensiero umano. Così, quando arrivo in quarta elementare, non resisto e propongo di sostare e frequentare a lungo Talete.
Talete è nato a Mileto, città di mare libera da imperi. Uomo curioso e fattivo, commercia l'olio e viaggia in Egitto. Quando si trova di fronte all'immensa piramide costruita da un Faraone che si crede Dio, gioca con la sua altezza e con la sua ombra, osando paragonare l'ombra della piramide alla sua.
Siamo nel deserto, fa molto caldo, ma il sole di Talete non è il potentissimo dio Ra degli egiziani. È semplicemente un astro che gli permette di misurare un'altezza. Di più, gli permette di paragonare l'altezza di un viaggiatore straniero all'altezza di un monumento concepito per essere incommensurabile. Ora, se l'incommensurabilità è la cifra del potere assoluto che vuole incutere soggezione, ecco che quell'uomo greco, venuto per mare dalle coste dell'attuale Turchia, nel suo instancabile misurare e paragonare e ragionare, sta minando alla radice un sapere legato all'assoluto della religione e del potere, gettando le fondamenta del libero pensare della scienza e, forse, anche del futuro libero argomentare in democrazia.
Coi triangoli lavoravano da secoli Babilonesi ed Egiziani, i quali sapevano che con 3 segmenti di misura 3-4-5 si forma un triangolo rettangolo, assai utile per ridisegnare i terreni dopo le piene del Nilo. Ma nessuno aveva mai giocato con i triangoli in sé, oltre ogni utilità immediata, inventando la geometria. Nessuno aveva sperimentato la straordinaria e irragionevole efficacia della matematica, come la definisce il fisico Eugene Wigner.
Imitando il nostro antenato di Mileto, nel piccolo paese di Giove ci sbizzarriamo a misurare di tutto: dagli alberi alle case, all'altezza del castello rinascimentale. Un gruppo di bambini un giorno hanno persino inventato e costruito un bastone alto un metro che si regge in piedi da solo, a cui è avvitato un metro che si srotola alla base e misura la sua ombra. Lo abbiamo chiamato Taletometro perché basta dividere per la misura dell'ombra del bastone la lunghezza di una qualsiasi ombra orizzontale e troviamo di colpo l'altezza di ogni cosa sia illuminata dal sole. Possiamo così giocare il gioco delle proporzioni e cominciare a disegnare mappe in scala e inventare ogni sorta di progetti.
«Vedere con gli occhi della mente» è un'affermazione che Emma Castelnuovo amava ripetere per raccontare a noi ragazzi cosa fosse la geometria, attribuendola a Federigo Enriquez, suo grande maestro.
Il problema è che, come entra nella scuola, Talete viene tagliato in due e sono certo che molti studenti non sospettino alcuna parentela tra il Talete presocratico dell'acqua come archè e il Talete dei quattro teoremi a lui attribuiti, che si studiano in geometria.
Talete è il primo che studia e domanda ragione di eventi naturali senza tirare in ballo gli dei. È dunque il primo scienziato, ma è anche il primo filosofo perché invita ad indagare sull'uomo e sull'origine di ciò che ci circonda. Si addensano dunque, attorno al suo nome, una quantità di saperi al loro nascere e questo emoziona bambine e bambini che, negli anni in cui compiono i primi passi nel territorio della matematica e dello studio del cielo e della natura, si domandano di continuo - se si dà loro ascolto - quale sia l'origine delle cose e come nascano i pensieri dentro di noi.
Tornare a Talete tutto intero ci aiuta a comprendere limiti e guasti di una cultura che ancora paga la diffidenza idealistica verso il sapere scientifico. Frequentandolo, scopriamo quanto matematica e filosofia possano alimentarsi a vicenda perché l'instancabile misuratore di Mileto è anche il primo a cui si attribuisce la frase “conosci te stesso”.
Franco Lorenzoni è maestro elementare dal 1978, attivo nel Movimento di Cooperazione Educativa. Dal 1980 vive in Umbria, nella campagna di Amelia, dove ha fondato la Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa e artistica che propone esperienze su temi ecologici, scientifici, interculturali.
********************
Giocando con le ombre, Talete inventò la geometria.
La si può insegnare così anche oggi, con gran sollazzo di grandi e piccini.
Talete nacque a Mileto città di mare, libera da imperi.
Vide con gli occhi della mente i triangoli simili formati dagli uomini e dalle cose e dalle loro ombre.
*Com'era
*Il rollio delle giornate
*Saltarelli difettati
di Mauri Mari
****** ******
*Com'era
Fermo
come un albero piantato
a vedere passare le auto
e gli uccelli migratori
i bambini in bicicletta
ed i cani che ti pisciano sui piedi.
Una forza sconosciuta
ti sradica da terra
e incominci a camminare barcollando,
a cadere, a rialzarti
e a tornare a camminare
per vedere posti nuovi.
Tutto diverso. Tutto più bello
Poi di colpo ti risenti appesantito
Ogni passo sempre più lento
ed i piedi
che faticano
sempre più
a staccarsi da terra
finché torni come prima
Un albero piantato
Sai com'è
sentirsi morire pian piano...
Il sole ti cuoce
la pioggia ti bagna
e sei senza riparo
e ricordi cos'eri
e racconti com'era
agli altri alberi
la vita d'un uomo
****** ******
*Il rollio delle giornate
è un mare, questo mare immenso,
che ha risucchiato ogni idea del tempo
dove le onde, l'una uguale all'altra,
ti impongono un vagare senza senso...
Sbattuto dal rollio,
rigurgiti ogni male che hai ingoiato
per liberarti, sentirti più leggero
e indirizzarti verso il lembo che t'è apparso
ma un'onda ancora e un'altra susseguente.
Provo domani, ora sono stanco.
Provo domani, tanto ho tutto il tempo.
* Saltarelli difettati
Scatta la molla e vibra verso il cielo
benché la sua radice s'affondi nel terreno
disincastona il capo e a un sogno si protende...
è inquieta la mia mente
non vuole arrigginire
spirale insofferente
smaniosa di sospiri
che salta e si distende
in barba agli equilibri
s'accascia stancamente
ma torna a saltellare
si unge di visioni
e alterna al suolo il niente.
Dal suolo alle emozioni.
(saltarelli = chiusure metalliche per borse)
***************************************
Commento di Epitteto eubulide:
Silloge sì, silloge no.
Che importa?
Il vero Poeta prorompe da un'intera raccolta oppure anche da un solo verso.
Maurizio ormai non ha bisogno di presentazioni.
Non avrebbe bisogno neppure di commenti, perchè la sua poetica si commenta da sola, al solo leggerla.
Forse sono stato un fortunato ad incontrarlo letterariamente fin dagli esordi.
Qualche lirica qua e là, poi una raccolta ( < Buttiamola in poesia >, Montedit editore ), poi l'incursione anche nella prosa.
Devo confessare che il primo impatto è stato tremendo.
Un cultore fanatico del classico a tu per tu con un contemporaneo senza forme e senza metrica.
Ohibò, un confronto all'ultimo sangue...
Poi, poco alla volta, la metabolizzazione e l'interiorizzazione.
Maurizio senza schemi strutturali, talora semanticamente irridente, sintatticamente decostruito, ma con tanta tanta affinità di pensiero.
La vita come tragedia, bugiarda, irriconoscente, disperante.
Dopo le prime promesse, traditrice dei suoi stessi figli.
Fino all'annientamento annunciato.
Un leitmotiv quello del nostro Autore, ossessionante.
Ma per non morire dentro del tutto, ecco la ciambella di salvataggio dell'ironia, della satira persino.
Perchè dar ragione alla tirannia dell'esistenza cieca e bara?
La si demonizza allora con la sottigliezza del sarcasmo, recuperando un certo vantaggio.
Fino a sentirsi in qualche modo rinfrancati, pur avvolti dalla penosa sensazione di esiti senza sbocchi.
Bravissimo.
SIDDHARTA
*Il rollio delle giornate
*Saltarelli difettati
di Mauri Mari
****** ******
*Com'era
Fermo
come un albero piantato
a vedere passare le auto
e gli uccelli migratori
i bambini in bicicletta
ed i cani che ti pisciano sui piedi.
Una forza sconosciuta
ti sradica da terra
e incominci a camminare barcollando,
a cadere, a rialzarti
e a tornare a camminare
per vedere posti nuovi.
Tutto diverso. Tutto più bello
Poi di colpo ti risenti appesantito
Ogni passo sempre più lento
ed i piedi
che faticano
sempre più
a staccarsi da terra
finché torni come prima
Un albero piantato
Sai com'è
sentirsi morire pian piano...
Il sole ti cuoce
la pioggia ti bagna
e sei senza riparo
e ricordi cos'eri
e racconti com'era
agli altri alberi
la vita d'un uomo
****** ******
*Il rollio delle giornate
è un mare, questo mare immenso,
che ha risucchiato ogni idea del tempo
dove le onde, l'una uguale all'altra,
ti impongono un vagare senza senso...
Sbattuto dal rollio,
rigurgiti ogni male che hai ingoiato
per liberarti, sentirti più leggero
e indirizzarti verso il lembo che t'è apparso
ma un'onda ancora e un'altra susseguente.
Provo domani, ora sono stanco.
Provo domani, tanto ho tutto il tempo.
* Saltarelli difettati
Scatta la molla e vibra verso il cielo
benché la sua radice s'affondi nel terreno
disincastona il capo e a un sogno si protende...
è inquieta la mia mente
non vuole arrigginire
spirale insofferente
smaniosa di sospiri
che salta e si distende
in barba agli equilibri
s'accascia stancamente
ma torna a saltellare
si unge di visioni
e alterna al suolo il niente.
Dal suolo alle emozioni.
(saltarelli = chiusure metalliche per borse)
***************************************
Commento di Epitteto eubulide:
Silloge sì, silloge no.
Che importa?
Il vero Poeta prorompe da un'intera raccolta oppure anche da un solo verso.
Maurizio ormai non ha bisogno di presentazioni.
Non avrebbe bisogno neppure di commenti, perchè la sua poetica si commenta da sola, al solo leggerla.
Forse sono stato un fortunato ad incontrarlo letterariamente fin dagli esordi.
Qualche lirica qua e là, poi una raccolta ( < Buttiamola in poesia >, Montedit editore ), poi l'incursione anche nella prosa.
Devo confessare che il primo impatto è stato tremendo.
Un cultore fanatico del classico a tu per tu con un contemporaneo senza forme e senza metrica.
Ohibò, un confronto all'ultimo sangue...
Poi, poco alla volta, la metabolizzazione e l'interiorizzazione.
Maurizio senza schemi strutturali, talora semanticamente irridente, sintatticamente decostruito, ma con tanta tanta affinità di pensiero.
La vita come tragedia, bugiarda, irriconoscente, disperante.
Dopo le prime promesse, traditrice dei suoi stessi figli.
Fino all'annientamento annunciato.
Un leitmotiv quello del nostro Autore, ossessionante.
Ma per non morire dentro del tutto, ecco la ciambella di salvataggio dell'ironia, della satira persino.
Perchè dar ragione alla tirannia dell'esistenza cieca e bara?
La si demonizza allora con la sottigliezza del sarcasmo, recuperando un certo vantaggio.
Fino a sentirsi in qualche modo rinfrancati, pur avvolti dalla penosa sensazione di esiti senza sbocchi.
Bravissimo.
SIDDHARTA
urps
Per bambini che chiamano le cose con un altro nome

Oggi
qui si inaugura il Dipartimento Parole Imparavolate (ovvero che parlano
molto). Il Dipartimento opererà su questo giornale con il fine di:
trasmettere ai bambini l’importanza e la bellezza delle parole
attraverso il gioco, l’interpretazione e la rappresentazione; porre
l’accento sull’allegria del linguaggio e dell’immaginario; mantenere lo
sguardo libero, alto e lieto.
Chi si interessa di arte contemporanea o è̀ appassionato di
linguistica potrebbe già essersi imbattuto nell’URPS: «Ente preposto al
recupero di parole smarrite, benché́ utilissime alla vita sulla terra».
L’artefice di questo Ufficio, fondato a Milano nel 2009, è̀ Sabrina
D’Alessandro, artista e archeologa del linguaggio. Il suo lavoro
consiste nel ricercare parole dienticate per poi restituirle alla
memoria “resuscitate” attraverso l’espressione artistica. Le parole
riscoperte da Sabrina D’Alessandro sono arcaiche, ma sorprendenti per il
loro modo di risuonare e di far risuonare la realta, ribaltando la
nostra tendenza a prenderci troppo sul serio.Quante sinforose conosciamo, quanti malvoni, salapuzi e ponzatori? «Chiamare le cose con un altro nome per vederle meglio». Una cosa che noi adulti evitiamo di fare, ma che i bambini sanno fare benissimo. Non a caso il dipartimento che qui si inaugura, con le finalità̀ di cui sopra, è̀ dedicato ai bambini e alla loro capacità̀ di vedere e immaginare.
Ogni settimana l’URPS proporrà̀ una parola altrimenti smarrita da resuscitare. La sinforosa illustrata da una bambina di quinta elementare è̀ il primo esempio, le illustrazioni delle prossime parole saranno quelle dei vostri bambini. Mandateci i loro disegni e pubblicheremo di volta in volta i più̀ imparavolati. La resurrezione dell’immaginario (di noi adulti), verrà da sé.
www.ufficioresurrezione.com
sabato 29 ottobre 2016
acasadiframe: Pensieri cinici quotidiani - Siddartha
acasadiframe: Pensieri cinici quotidiani - Siddartha: A – Cattiva letteratura. Taluni pensatori ipotizzano che il declamare e cantare i poemi epici abbia favorito l’aggregazione sociale deg...
venerdì 28 ottobre 2016
acasadiframe: Malocchio - racconto (Rubrus)
acasadiframe: Malocchio - racconto (Rubrus): «Porta male» aveva detto Al non appena aveva visto la foto. Il suo nome era un altro – chissà quale – ma tutti lo chiamavano Al da Alessa...
mercoledì 26 ottobre 2016
acasadiframe: Pensieri cinici quotidiani (45) - Siddharta
acasadiframe: Pensieri cinici quotidiani (45) - Siddharta: A – La Fondazione. Anni fa partecipai ad un anniversario presso una Fondazione religiosa per lungodegenti privati. Retta da un sacerdot...
martedì 25 ottobre 2016
L'AMORE E' POESIA
di Josefa Vecchio
( il mio primo acrostico... io ci ho provato)
L'amore tornerà con l'irruenza
A sgretolare muri di cemento
Montagne smosse da calde passioni
Occhi di bimbi senza più tormento.
Resto in attesa e vedo questa luce
Entrare nel mio cuore senza pace.
E canterò l'amore più pulito.
Parole scritte in lirica vivace,
Ogni mio verso avrà dell'infinito
E scalerò le vette mai violate,
Serena brillerò della mia luce.
Inonderò di stelle e di magia...
Amore puro e versi di poesia.
Josefa Vecchio
****************************
EPITTETO:
La rigidità delle lettere dell'acrostico mette sempre a dura prova la logicità del verso.
Il grassetto come forma grafica per richiamare l'attenzione del lettore e facilitarne l'individuazione.
Il primo tentativo, dice l'Autrice.
Nulla di più intrigante della ricerca formale lungo un perimetro chiuso e definito.
Il processo di avvicinamento al format finale appassiona più del risultato stesso.
Evidenziando le energie profuse a correttezza del significato parziale e finale.
L'amore è poesia ( e viceversa ), dice l'acrostico.
E dice bene, perchè solo un amore letterario appassionato può spingere un Autore alla ricerca di un testo logicamente corretto, oltre che poetico.
Qui Josefa ci riesce alla grande, testimone di quella poetica che a buon diritto s'asside tra le Muse dell'Arte.
Calogero ( il bel vecchio )
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/49 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/49 - Siddharta: A – La Ferrari. Esperimenti sociali anche su You Tube dimostrano che le donne sono pronte ad abbandonare anche per strada il partner a...
domenica 23 ottobre 2016
Il Comandante
di Pietro Zurlo
Tu sei il capo, il comandante,
senza 'e te nun ce muvimmo;
Tu si' 'o viento ca fa l'ònna,
gonfia 'a vela e chella và.
E mo stammo mmiez'o mare,
nu periodo 'e bonaccia
e aspettammo ca stu viento
navigà fa 'o bastimento.
Certamente mo' è 'o Pi.Ci.
ca nun sta chiù funzionanno
già nun jeva, nun vo' jì
e nisciuno 'o sta aggiustano?
Aspettavo pure 'o sito
che da ogge già parteva,
mentre invece hamm'aspettà
chisà quantu tiempo ancora.
E aspettammo, nuje ccà stammo,
tutte co li mane mmano;
co' la capa ch'è vacanta
pecchè a te nuje mo' penzammo!
***********************************
* Cinico Cratete:
Poesia giocosa dal tono scherzoso per un amico che ogni tanto si dà latitante per cause esogene ed endogene...
Da notare la leggerezza del piglio letterario che denota una mano felice ed una verve poetica di non poco conto.
Genere nel quale anche tanti < seriosi versificatori > si sono cimentati.
Cito a mò d'esempio Adriano, l'imperatore che amava scherzare con Florio, poeta del tempo:
Florio: " Ego nolo Caesar esse
ambulare per Britannos
latitare per Germanos
Scyticas pati pruinas. "
( io non ci tengo ad essere imperatore,
ad andarmene in giro per la Britannia,
a cacciarmi in Germania,
a patire le nevi della Scozia... ).
Al che Adriano gli rispose:
" Ego nolo Florus esse
ambulare per tabernas
latitare per popinas
culices pati totundos... "
( Io non ci tengo ad esser Florio,
a girare per taverne,
a cacciarmi in osterie,
a patir rotondi insetti " ( pulci/cimici ).
Allora io, Cinico Cratete, replico al grande Zurlo:
" Va don Pietro in poca testa
dietro ad un che in sè vaneggia,
gli convien con mossa lesta
sen fuire al par di scheggia... "
Cinico Cratete.
di Pietro Zurlo
Tu sei il capo, il comandante,
senza 'e te nun ce muvimmo;
Tu si' 'o viento ca fa l'ònna,
gonfia 'a vela e chella và.
E mo stammo mmiez'o mare,
nu periodo 'e bonaccia
e aspettammo ca stu viento
navigà fa 'o bastimento.
Certamente mo' è 'o Pi.Ci.
ca nun sta chiù funzionanno
già nun jeva, nun vo' jì
e nisciuno 'o sta aggiustano?
Aspettavo pure 'o sito
che da ogge già parteva,
mentre invece hamm'aspettà
chisà quantu tiempo ancora.
E aspettammo, nuje ccà stammo,
tutte co li mane mmano;
co' la capa ch'è vacanta
pecchè a te nuje mo' penzammo!
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* Cinico Cratete:
Poesia giocosa dal tono scherzoso per un amico che ogni tanto si dà latitante per cause esogene ed endogene...
Da notare la leggerezza del piglio letterario che denota una mano felice ed una verve poetica di non poco conto.
Genere nel quale anche tanti < seriosi versificatori > si sono cimentati.
Cito a mò d'esempio Adriano, l'imperatore che amava scherzare con Florio, poeta del tempo:
Florio: " Ego nolo Caesar esse
ambulare per Britannos
latitare per Germanos
Scyticas pati pruinas. "
( io non ci tengo ad essere imperatore,
ad andarmene in giro per la Britannia,
a cacciarmi in Germania,
a patire le nevi della Scozia... ).
Al che Adriano gli rispose:
" Ego nolo Florus esse
ambulare per tabernas
latitare per popinas
culices pati totundos... "
( Io non ci tengo ad esser Florio,
a girare per taverne,
a cacciarmi in osterie,
a patir rotondi insetti " ( pulci/cimici ).
Allora io, Cinico Cratete, replico al grande Zurlo:
" Va don Pietro in poca testa
dietro ad un che in sè vaneggia,
gli convien con mossa lesta
sen fuire al par di scheggia... "
Cinico Cratete.
sabato 22 ottobre 2016
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/48 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/48 - Siddharta: A – Patto scellerato. Nel 2008 a Gloucester, cittadina di 30.000 anime nel Massachusetts, diciassette studentesse minorenni ( 15-16 ann...
venerdì 21 ottobre 2016
VIENI CON ME…
***di Luciano TESTAI***
***
Vieni bambino
dammi la mano
voglio portarti in un ricordo
un mondo lontano…
vicino però come se fosse ieri.
***
Dammi la mano
ti condurrò in un mondo
che mi ha visto bambino
sono sicuro resterai stupito
per quello che di oggi non c’era…
molto di più per quello
che oggi non c’è più
l’amore fra la gente
la pace della natura
nel silenzio di clausura
la quieta voce del creato
la luce delle notti estive
sui campi di grano a rubare
al cielo il riflesso di luce
in miriadi di lampeggio di lucciole
musicate dai grilli…
le vie bianche
che solcavano quel mondo
la luce delle notti stellate
mostravano gli occhi del Creatore.
***
Vieni bambino…
sarà un viaggio in una favola vera!
***di Luciano TESTAI***
***
Vieni bambino
dammi la mano
voglio portarti in un ricordo
un mondo lontano…
vicino però come se fosse ieri.
***
Dammi la mano
ti condurrò in un mondo
che mi ha visto bambino
sono sicuro resterai stupito
per quello che di oggi non c’era…
molto di più per quello
che oggi non c’è più
l’amore fra la gente
la pace della natura
nel silenzio di clausura
la quieta voce del creato
la luce delle notti estive
sui campi di grano a rubare
al cielo il riflesso di luce
in miriadi di lampeggio di lucciole
musicate dai grilli…
le vie bianche
che solcavano quel mondo
la luce delle notti stellate
mostravano gli occhi del Creatore.
***
Vieni bambino…
sarà un viaggio in una favola vera!
****************************
EPITTETO:
I bambini è meglio lasciarli dove sono, coi tempi che corrono...
Comunque un tuffo nel mondo dorato dei sogni, nel quale vorrebbe ancora aggirarsi l'infante che è in noi.
Dimentichi delle brutture che ci involgono, fissando gli occhi nei miliardi di stelle che stanno a guardare senza far niente.
Ma io mi chiedo: quel Creatore non si rimprovera
di trascurare l'umanità in tutt'altre faccende affacendato?
Siddharta
EPITTETO:
I bambini è meglio lasciarli dove sono, coi tempi che corrono...
Comunque un tuffo nel mondo dorato dei sogni, nel quale vorrebbe ancora aggirarsi l'infante che è in noi.
Dimentichi delle brutture che ci involgono, fissando gli occhi nei miliardi di stelle che stanno a guardare senza far niente.
Ma io mi chiedo: quel Creatore non si rimprovera
di trascurare l'umanità in tutt'altre faccende affacendato?
Siddharta
QUANDO SI AMA
***di Rosa RUGGIERO***
***
Quando si ama,
non sempre si è ricambiati
e amare e non essere riamati
è deludente,
e pure sofferente,
Mi chiedo talvolta:
Ne vale sempre la pena?
Ma ancor più triste
sarebbe se tu non
avessi amato mai.
Il tempo poi,
cancellerà il dolore
e resterà un ricordo d'amore
un ricordo che ti ha arricchito
l'animo e il cuore,
un cuore nobile e generoso
di quando si ama.
***di Rosa RUGGIERO***
***
Quando si ama,
non sempre si è ricambiati
e amare e non essere riamati
è deludente,
e pure sofferente,
Mi chiedo talvolta:
Ne vale sempre la pena?
Ma ancor più triste
sarebbe se tu non
avessi amato mai.
Il tempo poi,
cancellerà il dolore
e resterà un ricordo d'amore
un ricordo che ti ha arricchito
l'animo e il cuore,
un cuore nobile e generoso
di quando si ama.
*******************
EPITTETO:
Amare e non essere amato è come digerire senza aver mangiato ( in verità l'aforisma popolare è ben più volgare... ).
L'amore è un fatto di natura, non dipende da noi,
Siamo semplicemente dei gioppini in sua mano per assicurare la riproduzione della specie.
Quindi nessun particolare etico-mentale che ci migliori.
Anzi la passione è motivo di irrazionalità e sovente di violenza.
Peggio ancora se intendiamo parlare di amore subliminale...
Non c'è da esserne compiaciuti.
Siddharta
EPITTETO:
Amare e non essere amato è come digerire senza aver mangiato ( in verità l'aforisma popolare è ben più volgare... ).
L'amore è un fatto di natura, non dipende da noi,
Siamo semplicemente dei gioppini in sua mano per assicurare la riproduzione della specie.
Quindi nessun particolare etico-mentale che ci migliori.
Anzi la passione è motivo di irrazionalità e sovente di violenza.
Peggio ancora se intendiamo parlare di amore subliminale...
Non c'è da esserne compiaciuti.
Siddharta
STA SVANENDO OTTOBRE
***di Maria Elena MINCIULLO***
Sta svanendo ottobre
fra il fumo di caldarroste e salsiccia,
nelle gocce di pioggia che detergono
il sudore di tutta un'estate
che poi lasciano posto ad un sole improvviso
nella scia odorosa lasciata dalla vendemmia
e dall'oro che scivola via da olive appena raccolte.
Va via ottobre e senza pensieri
sembra già più vicino il Natale,
entra di soppiatto nelle case l'inverno,
la natura si appresta a dormire
e con un soffio di vento
volano via foglie rossastre
rapite in un vortice senza ritorno.
E' passato un altro ottobre
quasi senza lasciar traccia,
altri verranno fino all'ultimo giorno
e poi- ancora distratti e pensosi-
anche noi svaniremo fra odori di vita
fra una foglia che cade e il vino ancor nelle botti,
travolti da un'esistenza che tutto inghiotte in un gorgo
e non ci rende coscienti del tempo che passa.
***di Maria Elena MINCIULLO***
Sta svanendo ottobre
fra il fumo di caldarroste e salsiccia,
nelle gocce di pioggia che detergono
il sudore di tutta un'estate
che poi lasciano posto ad un sole improvviso
nella scia odorosa lasciata dalla vendemmia
e dall'oro che scivola via da olive appena raccolte.
Va via ottobre e senza pensieri
sembra già più vicino il Natale,
entra di soppiatto nelle case l'inverno,
la natura si appresta a dormire
e con un soffio di vento
volano via foglie rossastre
rapite in un vortice senza ritorno.
E' passato un altro ottobre
quasi senza lasciar traccia,
altri verranno fino all'ultimo giorno
e poi- ancora distratti e pensosi-
anche noi svaniremo fra odori di vita
fra una foglia che cade e il vino ancor nelle botti,
travolti da un'esistenza che tutto inghiotte in un gorgo
e non ci rende coscienti del tempo che passa.
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EPITTETO:
La poesia è anche strumento d'indagine del reale, spingendoci ad aprire gli occhi pure su quanto per fretta o disattenzione non riusciamo a vedere.
La proposta in lettura si fa apprezzare per il linguaggio piano, l'accesa vena descrittiva, il colore delle immagini.
Con la morale finale del < tempus fugit > e della transitorietà della vita terrena ancorata alla natura.
EPITTETO:
La poesia è anche strumento d'indagine del reale, spingendoci ad aprire gli occhi pure su quanto per fretta o disattenzione non riusciamo a vedere.
La proposta in lettura si fa apprezzare per il linguaggio piano, l'accesa vena descrittiva, il colore delle immagini.
Con la morale finale del < tempus fugit > e della transitorietà della vita terrena ancorata alla natura.
giovedì 20 ottobre 2016
acasadiframe: Pietro Zurlo - Racconti di vita vissuta - Gli esor...
acasadiframe: Pietro Zurlo - Racconti di vita vissuta - Gli esor...: LA SCUOLA DELLA VITA (Memorandum dell’arruolato nelle forze dell’Ordine) Ecco qua, sei arruolato: un po’ per i tuoi meriti (pochi), il...
acasadiframe: Pietro Zurlo - Racconti di vita vissuta - Gli esor...
acasadiframe: Pietro Zurlo - Racconti di vita vissuta - Gli esor...: LA SCUOLA DELLA VITA (Memorandum dell’arruolato nelle forze dell’Ordine) Ecco qua, sei arruolato: un po’ per i tuoi meriti (pochi), il...

Pensavo fossero discorsi da "grandi", così mi dicevano...
Mi tenevano lontano, non si parlava mai in mia presenza di certe COSE,
così ...la mia mente dimenticava a sua volta di pensare a cosa fosse
la morte, 5 lettere, 2 vocali e 3 consonanti che spaventano così tanto.
Poi col tempo ho iniziato a credere che la mia vita fosse un
libro, "un libro senza fine, andava all'infinito, lettere lettere lettere
non terminava mai": era così bello quel libro, purtroppo non l' ho più
trovato.
Herry Frux
Herry Frux
acasadiframe: Pensieri cinici quotidiani (43) - Siddharta
acasadiframe: Pensieri cinici quotidiani (43) - Siddharta: A – Tenore di vita. Per mantenere in tutto mondo l’attuale tenore di vita degli italiani sarebbero necessari i prodotti di due Terre e ...
mercoledì 19 ottobre 2016
martedì 18 ottobre 2016
LA PRESENZA FEMMINILE
di Epitteto
La presenza femminile
in mia vita errabonda
un problema sempre fu.
Nacqui un tempo in modo vile
senz’aver materna sponda:
un nessuno e nulla più.
Poi menato senza pièta
da megera in tutto infame,
il fanciullo in me morì.
Si sposò l’analfabeta
con un vecchio, le cui brame
eran basse: e mal morì.
Fu, io grande, un tal balletto
di spostate attorno attorno,
in ricerca, senza amor.
Vinse alfine il minuetto
chi mostrò e giorno e notte
d’aver fede e forte cuor.
Ma purtroppo, il credereste?,
sempre in duol io vivo e a lungo,
chè l’intesa mai fiorì.
Lei non cinge l’alta veste
dello spirto, né mai giungo
ai suoi dir a dir di sì.
Una cosa è certa e so:
nacqui, vissi e sol morrò.
di Epitteto
La presenza femminile
in mia vita errabonda
un problema sempre fu.
Nacqui un tempo in modo vile
senz’aver materna sponda:
un nessuno e nulla più.
Poi menato senza pièta
da megera in tutto infame,
il fanciullo in me morì.
Si sposò l’analfabeta
con un vecchio, le cui brame
eran basse: e mal morì.
Fu, io grande, un tal balletto
di spostate attorno attorno,
in ricerca, senza amor.
Vinse alfine il minuetto
chi mostrò e giorno e notte
d’aver fede e forte cuor.
Ma purtroppo, il credereste?,
sempre in duol io vivo e a lungo,
chè l’intesa mai fiorì.
Lei non cinge l’alta veste
dello spirto, né mai giungo
ai suoi dir a dir di sì.
Una cosa è certa e so:
nacqui, vissi e sol morrò.
lunedì 17 ottobre 2016
Le streghe di Salem
by Epitteto
Salem è una città degli Stati Uniti d'America, capoluogo assieme a Lawrence della contea di Essex nello Stato del Massachusetts. Si affaccia sulla baia del Massachusetts.
by Epitteto
Salem è una città degli Stati Uniti d'America, capoluogo assieme a Lawrence della contea di Essex nello Stato del Massachusetts. Si affaccia sulla baia del Massachusetts.
La città è stata
resa famosa dal processo alle streghe del 1692, dai film Hocus Pocus
(1993), La seduzione del male (1996) e Le streghe di Salem (2012), dai
romanzi di Nathaniel Hawthorne (La lettera scarlatta), nato proprio a
Salem, e dal regista teatrale Arthur Miller (con l'opera teatrale Il
crogiuolo).
Il processo.
Nel villaggio la caccia alle streghe scoppiò nel 1691 dopo che alcune giovani dichiararono d'essere state vittime di un maleficio. Le ragazze, tra cui la figlia e la nipote del reverendo Samuel Parris, Betty e Abigail, erano solite incontrarsi per "prevedere" il loro futuro. Tra loro c'era anche una giovane di nome Sarah Cole che, al processo, dichiarò d'aver visto uno spettro sotto forma di bara in quella che utilizzavano come sfera (un albume sospeso in un bicchiere pieno d'acqua). Le ragazze cominciarono ad assumere comportamenti strani (bestemmie, stati di trance) e a subire attacchi epilettici.
"L'epidemia" si diffuse a molte altre giovani del paesino e, essendo i medici incapaci di spiegare i fatti, venne dichiarato che le giovani erano vittime di Satana. Vennero arrestate tre donne: la schiava dei Parris, Tituba, una mendicante, Sarah Good, e l'anziana Sarah Osborne. La prima confessò d'essere una strega e aggiunse d'aver incontrato un uomo alto proveniente da Boston che per i giudici era, ovviamente, Satana.
La caccia alle streghe scoppiò in tutto il suo orrore nel 1692. Fu istituito un vero e proprio tribunale e furono incarcerate e giustiziate 20 persone tra donne, uomini e bambini. Tra questi solo Giles Corey non venne impiccato: l'ottantenne non si lasciò processare, e per tale ragione venne schiacciato sotto lastre di pietra. Morirono ancora 4 persone in carcere.
L'isteria generale si concluse nell'autunno del 1692 e il 12 ottobre 1693 il governatore Phips sciolse "La Corte" (il tribunale creato per processare le streghe) e istituì una Corte di giustizia che, dopo aver preso in esame 52 casi, assolse 49 detenuti e commutò la pena di 3 condannati a morte. Da allora non si è più assistito ad altri processi per stregoneria.
Fu l'unico processo per stregoneria con condanne a morte mai celebrato nelle colonie inglesi del Nord America, mentre frequenti furono i processi nelle colonie spagnole
( font: internet )
Il processo.
Nel villaggio la caccia alle streghe scoppiò nel 1691 dopo che alcune giovani dichiararono d'essere state vittime di un maleficio. Le ragazze, tra cui la figlia e la nipote del reverendo Samuel Parris, Betty e Abigail, erano solite incontrarsi per "prevedere" il loro futuro. Tra loro c'era anche una giovane di nome Sarah Cole che, al processo, dichiarò d'aver visto uno spettro sotto forma di bara in quella che utilizzavano come sfera (un albume sospeso in un bicchiere pieno d'acqua). Le ragazze cominciarono ad assumere comportamenti strani (bestemmie, stati di trance) e a subire attacchi epilettici.
"L'epidemia" si diffuse a molte altre giovani del paesino e, essendo i medici incapaci di spiegare i fatti, venne dichiarato che le giovani erano vittime di Satana. Vennero arrestate tre donne: la schiava dei Parris, Tituba, una mendicante, Sarah Good, e l'anziana Sarah Osborne. La prima confessò d'essere una strega e aggiunse d'aver incontrato un uomo alto proveniente da Boston che per i giudici era, ovviamente, Satana.
La caccia alle streghe scoppiò in tutto il suo orrore nel 1692. Fu istituito un vero e proprio tribunale e furono incarcerate e giustiziate 20 persone tra donne, uomini e bambini. Tra questi solo Giles Corey non venne impiccato: l'ottantenne non si lasciò processare, e per tale ragione venne schiacciato sotto lastre di pietra. Morirono ancora 4 persone in carcere.
L'isteria generale si concluse nell'autunno del 1692 e il 12 ottobre 1693 il governatore Phips sciolse "La Corte" (il tribunale creato per processare le streghe) e istituì una Corte di giustizia che, dopo aver preso in esame 52 casi, assolse 49 detenuti e commutò la pena di 3 condannati a morte. Da allora non si è più assistito ad altri processi per stregoneria.
Fu l'unico processo per stregoneria con condanne a morte mai celebrato nelle colonie inglesi del Nord America, mentre frequenti furono i processi nelle colonie spagnole
( font: internet )
Epitteto Eubulide: Oracolo di Delfi.
Apollo,il dio di Delfi, ammoniva:
< Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei >.
All'entrata del tempio c'era la scritta: "ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ", "Conosci te stesso".
Apollo,il dio di Delfi, ammoniva:
< Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei >.
All'entrata del tempio c'era la scritta: "ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ", "Conosci te stesso".
Libri 16 ottobre 2015
Grenoble, distributori automatici di racconti per chi aspetta i mezzi pubblici
L’idea è del sindaco della città francese. I cittadini, in attesa dell’autobus, possono leggere racconti emessi dai distributori automatici presso le fermate …
MILANO – Grenoble, l’affascinante cittadina francese delle Alpi francesi spesso criticata per il tasso di criminalità, ora fa notizia per aver portato la cultura in primo piano. Il sito Konbini.com ci racconta la nuova fantastica iniziativa del sindaco della città.
L’IDEA – L’iniziativa, unica nel suo genere, consiste nel far passare più velocemente i tempi di attesa dei cittadini alle fermate dei mezzi pubblici. Come? Installando dei distributori automatici di storie e racconti. Tra l’altro l’iniziativa “combatte” la dipendenza da smartphone che per una volta non sono protagonisti. Una iniziativa che riporta in scena la cultura che si è persa nella nuova società tecnologica.
CHRISTOPHE SIBIEUDE – Il cofondatore della Start-up che si è occupata dell’iniziativa ha dichiarato: “L’idea ci è venuta davanti a un distributore automatico di merendine e bibite. Ci è venuto in mente che avremmo potuto fare la stessa cosa con letteratura popolare di qualità per riempire questi piccoli momenti improduttivi.”
SERVIZIO GRATUITO – Il servizio è totalmente gratuito ed è costruito in modo da riempire i tempi di attesa delle persone a seconda dei casi. Infatti, esistono diversi formati in base al tempo di attesa. Il formato “3 minuti” consiste in uno “scontrino” lungo 60 cm e largo 8 cm con una bella storia da leggere. Per una attesa di 5 minuti, il format è raddoppiato sia in lunghezza che in larghezza. Non è la prima volta che Grenoble finisce sulle prime pagine di tutti i giornali, infatti nel 2014 si era fatta notare per aver eliminato i cartelloni pubblicitari dalle strade. In totale ci sono 8 macchinette distribuite per la città, per lo più per le vie del centro, nei pressi dell’uffici turistici, al Municipio e all’interno di alcune librerie.
PENSIERI IN PILLOLE.
di Epitteto
Le emozioni.
Le emozioni umane elementari riconoscibili in tutti gli individui d’ogni cultura e paese sarebbero appena sei o sette: rabbia, paura, disgusto, felicità, tristezza, sorpresa, disprezzo.n
Spesso combinate tra di loro.
Fenomeni somatici correlati sono: pallore, rossore, sudorazione, batticuore, balbettio, gola secca, ecc.
In una sua famosa lirica, Saffo ( poetessa greca – VII°/ VI° sec. a.C. ) ben sintetizza e delinea questi esiti fisici.
Leggiamo:
di Epitteto
Le emozioni.
Le emozioni umane elementari riconoscibili in tutti gli individui d’ogni cultura e paese sarebbero appena sei o sette: rabbia, paura, disgusto, felicità, tristezza, sorpresa, disprezzo.n
Spesso combinate tra di loro.
Fenomeni somatici correlati sono: pallore, rossore, sudorazione, batticuore, balbettio, gola secca, ecc.
In una sua famosa lirica, Saffo ( poetessa greca – VII°/ VI° sec. a.C. ) ben sintetizza e delinea questi esiti fisici.
Leggiamo:
<< Un dio mi sembra l’uomo.
Un dio mi sembra l’uomo che seduto
di fronte a te t’ascolta già rapito
mentre tu parli dolcemente,
e ridi
d’ugual dolcezza.
Questo mi fa balzare in petto il cuore;
così ogni volta che ti vedo , voce
alle labbra non sale, ma la lingua
ecco si spezza
ed un fuoco sottile per la pelle
serpeggia e d’improvviso più non vedo
nulla cogli occhi, e paiono
le orecchie
sorde rombare,
sudore freddo avvolge le mie membra,
un tremito mi scuote, e più dell’erba
verde divento, e non lungi da morte
esser mi pare... >>.
********************
Capito, neh?
Barabba
Un dio mi sembra l’uomo che seduto
di fronte a te t’ascolta già rapito
mentre tu parli dolcemente,
e ridi
d’ugual dolcezza.
Questo mi fa balzare in petto il cuore;
così ogni volta che ti vedo , voce
alle labbra non sale, ma la lingua
ecco si spezza
ed un fuoco sottile per la pelle
serpeggia e d’improvviso più non vedo
nulla cogli occhi, e paiono
le orecchie
sorde rombare,
sudore freddo avvolge le mie membra,
un tremito mi scuote, e più dell’erba
verde divento, e non lungi da morte
esser mi pare... >>.
********************
Capito, neh?
Barabba
domenica 16 ottobre 2016
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/46 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/46 - Siddharta: A – Giudizi e consigli. Sovente nei commenti letterari ( poesie, racconti, ecc. ) mi sono imbattuto in consigli dati agli Autori in or...
La matematica.
di Epitteto
Anche se protetto da un minaccioso < Riproduzione vietata >, riporto per riassunto questo < Breviario > del Cardinale Gianfranco Ravasi, ministro della cultura vaticana ( Sole 24Ore del 9.10.2016 ):
" La matematica, vista sotto la giusta luce, possiede non solo verità, ma anche suprema bellezza, fredda e austera come quella di una statua ".
( Bertrand Russell ).
Di contro Lutero: " La medicina crea persone malate, la matematica persone tristi e la teologia peccatori ".
Un docente veramente capace sa risvegliare negli allievi l'armonia suprema che regge la scienza dei numeri, facendoli così innamorare della bellezza del sapere.
di Epitteto
Anche se protetto da un minaccioso < Riproduzione vietata >, riporto per riassunto questo < Breviario > del Cardinale Gianfranco Ravasi, ministro della cultura vaticana ( Sole 24Ore del 9.10.2016 ):
" La matematica, vista sotto la giusta luce, possiede non solo verità, ma anche suprema bellezza, fredda e austera come quella di una statua ".
( Bertrand Russell ).
Di contro Lutero: " La medicina crea persone malate, la matematica persone tristi e la teologia peccatori ".
Un docente veramente capace sa risvegliare negli allievi l'armonia suprema che regge la scienza dei numeri, facendoli così innamorare della bellezza del sapere.
Crociata dei fanciulli
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La crociata dei fanciulli o crociata dei bambini è il nome dato ad una serie di eventi, reali o leggendari, avvenuti nel 1212 dei quali esistono diversi resoconti spesso contraddittori e che sono tuttora materia di dibattito fra gli storici.
La versione tradizionale afferma che nel maggio del 1212 un pastorello dodicenne di nome Stefano proveniente dalla cittadina di Cloyes-sur-le-Loir, nei pressi del villaggio di Châteaudun nell'Orléans, si presentò alla corte di Re Filippo II di Francia affermando che Cristo in persona gli era apparso mentre conduceva le pecore al pascolo e gli aveva ordinato di raccogliere fedeli per la crociata, consegnandogli anche una lettera che diceva essergli stata affidata direttamente da Dio.
Filippo II diede la missiva ai teologi parigini che la considerarono un falso, quindi ordinò al fanciullo di tornare a casa, ma questi non si lasciò scoraggiare e iniziò a predicare in pubblico sulla porta dell'abbazia di Saint-Denis. Prometteva a quelli che si sarebbero uniti a lui che i mari si sarebbero aperti davanti a loro, come aveva fatto il Mar Rosso con Mosè e che sarebbero così arrivati a piedi fino alla Terra Santa. Il ragazzo iniziò a viaggiare per la Francia raccogliendo proseliti e facendosi aiutare nella predicazione dai suoi convertiti.
Alla fine la Crociata partì verso Marsiglia. I piccoli crociati si precipitarono al porto per vedere il mare aprirsi ma, poiché il miracolo non avveniva, alcuni si rivoltarono contro Stefano accusandolo di averli ingannati, e presero la via del ritorno. Molti rimasero in riva al mare, ad aspettare il miracolo ancora per alcuni giorni, finché due mercanti marsigliesi (secondo la tradizione si chiamavano Ugo il Ferreo e Guglielmo il Porco) offrirono ai fanciulli un "passaggio gratis". Stefano accettò di buon grado e così partirono sette navi con a bordo l'intero contingente di bambini.
Due delle sette navi affondarono per una tempesta a largo dell'isola dei Ratti, vicino all'Isola di San Pietro (in Sardegna) e tutti i loro occupanti morirono affogati. I fanciulli superstiti furono consegnati dai mercanti di Marsiglia ad alcuni musulmani che li vendettero come schiavi.
by EPITTETO
P.S.: Epitteto Eubulide:
In realtà le crociate dei bambini furono due ben distinte: quella francese di Stefano e quella tedesca di Nicola di Colonia.
La prima attraversò la Borgogna e arrivò fino a Marsiglia, l'altra passò le Alpi e dilagò in Italia.
Quando i crociati tedeschi passarono le Alpi e arrivarono in Italia, per la maggior parte erano già morti di stenti e di fame.
I rimanenti si dispersero in gruppi.
Una parte si fermò al Tarvisio, altri giunsero a Cremona, Piacenza, Genova, Pisa, Brindisi, Roma.
Infine si dissolsero.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La crociata dei fanciulli o crociata dei bambini è il nome dato ad una serie di eventi, reali o leggendari, avvenuti nel 1212 dei quali esistono diversi resoconti spesso contraddittori e che sono tuttora materia di dibattito fra gli storici.
La versione tradizionale afferma che nel maggio del 1212 un pastorello dodicenne di nome Stefano proveniente dalla cittadina di Cloyes-sur-le-Loir, nei pressi del villaggio di Châteaudun nell'Orléans, si presentò alla corte di Re Filippo II di Francia affermando che Cristo in persona gli era apparso mentre conduceva le pecore al pascolo e gli aveva ordinato di raccogliere fedeli per la crociata, consegnandogli anche una lettera che diceva essergli stata affidata direttamente da Dio.
Filippo II diede la missiva ai teologi parigini che la considerarono un falso, quindi ordinò al fanciullo di tornare a casa, ma questi non si lasciò scoraggiare e iniziò a predicare in pubblico sulla porta dell'abbazia di Saint-Denis. Prometteva a quelli che si sarebbero uniti a lui che i mari si sarebbero aperti davanti a loro, come aveva fatto il Mar Rosso con Mosè e che sarebbero così arrivati a piedi fino alla Terra Santa. Il ragazzo iniziò a viaggiare per la Francia raccogliendo proseliti e facendosi aiutare nella predicazione dai suoi convertiti.
Alla fine la Crociata partì verso Marsiglia. I piccoli crociati si precipitarono al porto per vedere il mare aprirsi ma, poiché il miracolo non avveniva, alcuni si rivoltarono contro Stefano accusandolo di averli ingannati, e presero la via del ritorno. Molti rimasero in riva al mare, ad aspettare il miracolo ancora per alcuni giorni, finché due mercanti marsigliesi (secondo la tradizione si chiamavano Ugo il Ferreo e Guglielmo il Porco) offrirono ai fanciulli un "passaggio gratis". Stefano accettò di buon grado e così partirono sette navi con a bordo l'intero contingente di bambini.
Due delle sette navi affondarono per una tempesta a largo dell'isola dei Ratti, vicino all'Isola di San Pietro (in Sardegna) e tutti i loro occupanti morirono affogati. I fanciulli superstiti furono consegnati dai mercanti di Marsiglia ad alcuni musulmani che li vendettero come schiavi.
by EPITTETO
P.S.: Epitteto Eubulide:
In realtà le crociate dei bambini furono due ben distinte: quella francese di Stefano e quella tedesca di Nicola di Colonia.
La prima attraversò la Borgogna e arrivò fino a Marsiglia, l'altra passò le Alpi e dilagò in Italia.
Quando i crociati tedeschi passarono le Alpi e arrivarono in Italia, per la maggior parte erano già morti di stenti e di fame.
I rimanenti si dispersero in gruppi.
Una parte si fermò al Tarvisio, altri giunsero a Cremona, Piacenza, Genova, Pisa, Brindisi, Roma.
Infine si dissolsero.
sabato 15 ottobre 2016
acasadiframe: Pensieri cinici quotidiani (42) - Siddharta
acasadiframe: Pensieri cinici quotidiani (42) - Siddharta: A – Pseudo opposizioni. Da sempre scienza e filosofia sono state in rotta di collisione. L’una ancorata alla ricerca concreta ed all...
venerdì 14 ottobre 2016
acasadiframe: Pietro Zurlo - Racconti di vita vissuta - PRIMO CA...
acasadiframe: Pietro Zurlo - Racconti di vita vissuta - PRIMO CA...: IL MIO LAVORO: Da sposato, venni trasferito in un reparto di Provincia, io che ho prestato servizio nella Guardia di Finanza; e dopo aver...
giovedì 13 ottobre 2016
Maria Grazia Zagaria
25 settembre 2013 ·
LE OMBRE SILENZIOSE
25 settembre 2013 ·
LE OMBRE SILENZIOSE
Chi sono le “ombre silenziose”? Sono centri di occulti di potere che intrecciano e manovrano i fili per la conquista del mondo!
Tanto più la politica e l’economia sono deboli, tanto più forti sono i poteri delle “ombre silenziose”.
Ad esempio, per intenderci, fra le file della magistratura, in Italia, nell’ultimo ventennio ha serpeggiato un “potere forte”, un’”ombra silenziosa” capace di condizionare la vita democratica attraverso il circuito mediatico-giudiziario, volutamente messo in atto per condizionare l’azione della politica, superando persino i limiti costituzionali consentiti!
Il sottile disegno di governare il mondo, fonda le sue radici nel dominio delle masse, in sostanza nella manipolazione dell’opinione pubblica per fare accettare il cosiddetto “ordine del giorno” delle èlite.
Bisogna costruire il consenso per poter manipolare!
Nella psiche umana, i simboli, specie quelli occulti, hanno un grande impatto e fascino sulle persone. I teorici dei mass- media vedono, appunto, in questo assunto, un ottimo metodo per manipolare l’inconscio personale e collettivo delle masse.
Da qui “l’istinto del gregge”.
Chi manipola questo meccanismo invisibile della collettività, costituisce il governo invisibile: il vero potere dominante, la cupidigia personificata.
Il plutomane”..non ama che il denaro, cosa non certo tipica dei saggi; questa forma di avidità è simile ad un veleno mortale; illanguidisce il corpo e l’animo dell’uomo; è sempre inesauribile e insaziabile, né l’abbondanza, né la penuria di mezzi riescono a placarla.”(citaz. Gaio Sallustio Crispo).
Così, le nostre menti sono plasmate, le nostre idee sono suggerite da uomini-ombra di cui non abbiamo mai sentito parlare. Per cui i “manager del sociale” attuano una nuova tecnica di controllo sfruttando gran parte della propaganda ai fini di persuadere ed orientare l’opinione pubblica.
Ma, che volto hanno le “ombre silenziose”?
Esse non hanno un volto definito, sono coloro che auspicano ad essere i padroni del mondo, tentano di “signoreggiare il mondo” senza dare il minimo sospetto della loro perfidia, della loro avidità, anzi appaiono persino “morali”, sono lupi dalle sembianze di agnello che operano giurando obbedienza e silenzio, in modo tale da restare sconosciuti al mondo.
Alla luce del timore di un sopravvento delle “ombre silenziose”, la collettività deve prendere coscienza della propria forza, del proprio potere e difendersi da qualsiasi forma coercitiva e soppressiva della democrazia e della dignità della persona. La parola d’ordine è “guardarsi dalla cupidigia!”, da quella bramosia di possedere attraverso l’accaparramento delle cose, con le quali si pensa di diventare più potenti, di dominare il mondo.
Diventa, allora, importante ed estremamente urgente fare esperienza di benevolenza e bontà divine, dell’Amore di Dio per restare liberi dentro.
C’è bisogno di compiere uno sforzo verso l’Amore, unica arma per combattere contro le cosiddette “ombre invisibili”!
La bramosia di possedere, di chi gestisce e manovra la politica e l’economia di un Paese, porta a tzunami spaventosi che travolgono e distruggono ogni speranza di ripresa economica e sociale. Non ci sono “salti di qualità”, non c’è equa distribuzione della ricchezza, ma in un sistema del genere, regna l’ingiustizia sociale al posto della giustizia, l’oppressione tributaria al posto della equa distribuzione della ricchezza e tassazione che non tiene conto della capacità contributiva di ciascuno, in una parola il male al posto del bene , la cattiveria invece che la Bontà.
Operare esclusivamente per proprio tornaconto è terribile!
Se in un sistema d’impresa, l’imprenditore opera solo ed esclusivamente per la sete di potere, per ottenere più denaro possibile per se stesso e non per reinvestirlo nell’azienda per la crescita della stessa, ciò produce disastri non solo per l’impresa, ma per ogni componente di essa fino al più piccolo operaio.
Lavorare senza sentirsi gratificati e soprattutto con uno stipendio che non garantisce di arrivare alla fine del mese, significa minare la sopravvivenza della famiglia, togliere la dignità alle persone che lavorano solo per far fronte ai troppi e tanti “balzelli”!
Viene spontanea una triste riflessione: ”come mai, uomini politici, esperti economici, statisti eccellenti, uomini di “potere”, non riescono a porre rimedio, a trovare una via d’uscita a tutto questo disagio sociale ed economico?
Sembra quasi che sia un disegno piuttosto che una calamità, una volontà piuttosto che una momentanea congiuntura negativa da risolvere, un fine che esaspera le masse e che potrebbe sfociare in una rivoluzione civile!
L’angelo scuro
Ce stava ‘n’angelo
ca nun puteva sagliere ‘mparavise.
Teneva l’anema scura,
‘pe isse
cuntava sule ‘o soldo.
‘St’angelo,
teneva ‘e scelle nere
comme ‘a notte scura:
‘na notte senza stelle,
‘na notte senza luna,
‘na notte senza Ammore…
‘Nun bastava muneta
‘pe se putè accattà…
‘nu pucurillo ‘e Sole!
********************************************
EPITTETO:
Di tanto in tanto compaiono all'orizzonte i mistici sociali, con la ricetta pronta a rivoluzionare il mondo.
Al pari degli economisti.
In realtà sarei prudente sulle loro teorie, perchè non è detto che funzionino, anzi potrebbero essere esiziali.
In verità tutta questa generosità sociale potrebbe mai esistere?
L'esperienza dice che chiunque è comprabile per un pugno di dollari che lo metta per sempre in sicurezza economica.
E poi il < grande vecchio >, di cui s'è sempre buccinato e che nessuno ha mai visto.
Forse il grande burattinaio esiste solo nella nostra fantasia, a tacitazione dell'incapacità a reagire ed emergere individualmente.
I se e i ma sono tanti: io penso che non esista un rimedio salvifico ad hoc, ma tante variabili quanti i centri di potere e gli individui delle masse sottomesse
Ottima/mente, Asdrubale.
Tanto più la politica e l’economia sono deboli, tanto più forti sono i poteri delle “ombre silenziose”.
Ad esempio, per intenderci, fra le file della magistratura, in Italia, nell’ultimo ventennio ha serpeggiato un “potere forte”, un’”ombra silenziosa” capace di condizionare la vita democratica attraverso il circuito mediatico-giudiziario, volutamente messo in atto per condizionare l’azione della politica, superando persino i limiti costituzionali consentiti!
Il sottile disegno di governare il mondo, fonda le sue radici nel dominio delle masse, in sostanza nella manipolazione dell’opinione pubblica per fare accettare il cosiddetto “ordine del giorno” delle èlite.
Bisogna costruire il consenso per poter manipolare!
Nella psiche umana, i simboli, specie quelli occulti, hanno un grande impatto e fascino sulle persone. I teorici dei mass- media vedono, appunto, in questo assunto, un ottimo metodo per manipolare l’inconscio personale e collettivo delle masse.
Da qui “l’istinto del gregge”.
Chi manipola questo meccanismo invisibile della collettività, costituisce il governo invisibile: il vero potere dominante, la cupidigia personificata.
Il plutomane”..non ama che il denaro, cosa non certo tipica dei saggi; questa forma di avidità è simile ad un veleno mortale; illanguidisce il corpo e l’animo dell’uomo; è sempre inesauribile e insaziabile, né l’abbondanza, né la penuria di mezzi riescono a placarla.”(citaz. Gaio Sallustio Crispo).
Così, le nostre menti sono plasmate, le nostre idee sono suggerite da uomini-ombra di cui non abbiamo mai sentito parlare. Per cui i “manager del sociale” attuano una nuova tecnica di controllo sfruttando gran parte della propaganda ai fini di persuadere ed orientare l’opinione pubblica.
Ma, che volto hanno le “ombre silenziose”?
Esse non hanno un volto definito, sono coloro che auspicano ad essere i padroni del mondo, tentano di “signoreggiare il mondo” senza dare il minimo sospetto della loro perfidia, della loro avidità, anzi appaiono persino “morali”, sono lupi dalle sembianze di agnello che operano giurando obbedienza e silenzio, in modo tale da restare sconosciuti al mondo.
Alla luce del timore di un sopravvento delle “ombre silenziose”, la collettività deve prendere coscienza della propria forza, del proprio potere e difendersi da qualsiasi forma coercitiva e soppressiva della democrazia e della dignità della persona. La parola d’ordine è “guardarsi dalla cupidigia!”, da quella bramosia di possedere attraverso l’accaparramento delle cose, con le quali si pensa di diventare più potenti, di dominare il mondo.
Diventa, allora, importante ed estremamente urgente fare esperienza di benevolenza e bontà divine, dell’Amore di Dio per restare liberi dentro.
C’è bisogno di compiere uno sforzo verso l’Amore, unica arma per combattere contro le cosiddette “ombre invisibili”!
La bramosia di possedere, di chi gestisce e manovra la politica e l’economia di un Paese, porta a tzunami spaventosi che travolgono e distruggono ogni speranza di ripresa economica e sociale. Non ci sono “salti di qualità”, non c’è equa distribuzione della ricchezza, ma in un sistema del genere, regna l’ingiustizia sociale al posto della giustizia, l’oppressione tributaria al posto della equa distribuzione della ricchezza e tassazione che non tiene conto della capacità contributiva di ciascuno, in una parola il male al posto del bene , la cattiveria invece che la Bontà.
Operare esclusivamente per proprio tornaconto è terribile!
Se in un sistema d’impresa, l’imprenditore opera solo ed esclusivamente per la sete di potere, per ottenere più denaro possibile per se stesso e non per reinvestirlo nell’azienda per la crescita della stessa, ciò produce disastri non solo per l’impresa, ma per ogni componente di essa fino al più piccolo operaio.
Lavorare senza sentirsi gratificati e soprattutto con uno stipendio che non garantisce di arrivare alla fine del mese, significa minare la sopravvivenza della famiglia, togliere la dignità alle persone che lavorano solo per far fronte ai troppi e tanti “balzelli”!
Viene spontanea una triste riflessione: ”come mai, uomini politici, esperti economici, statisti eccellenti, uomini di “potere”, non riescono a porre rimedio, a trovare una via d’uscita a tutto questo disagio sociale ed economico?
Sembra quasi che sia un disegno piuttosto che una calamità, una volontà piuttosto che una momentanea congiuntura negativa da risolvere, un fine che esaspera le masse e che potrebbe sfociare in una rivoluzione civile!
L’angelo scuro
Ce stava ‘n’angelo
ca nun puteva sagliere ‘mparavise.
Teneva l’anema scura,
‘pe isse
cuntava sule ‘o soldo.
‘St’angelo,
teneva ‘e scelle nere
comme ‘a notte scura:
‘na notte senza stelle,
‘na notte senza luna,
‘na notte senza Ammore…
‘Nun bastava muneta
‘pe se putè accattà…
‘nu pucurillo ‘e Sole!
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EPITTETO:
Di tanto in tanto compaiono all'orizzonte i mistici sociali, con la ricetta pronta a rivoluzionare il mondo.
Al pari degli economisti.
In realtà sarei prudente sulle loro teorie, perchè non è detto che funzionino, anzi potrebbero essere esiziali.
In verità tutta questa generosità sociale potrebbe mai esistere?
L'esperienza dice che chiunque è comprabile per un pugno di dollari che lo metta per sempre in sicurezza economica.
E poi il < grande vecchio >, di cui s'è sempre buccinato e che nessuno ha mai visto.
Forse il grande burattinaio esiste solo nella nostra fantasia, a tacitazione dell'incapacità a reagire ed emergere individualmente.
I se e i ma sono tanti: io penso che non esista un rimedio salvifico ad hoc, ma tante variabili quanti i centri di potere e gli individui delle masse sottomesse
Ottima/mente, Asdrubale.
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/45 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/45 - Siddharta: A – Domande. La superbia e l’ambizione sono due qualità caratteriali da sempre accostate per opposizione all’umiltà cristiana. Ma pu...
L'italiano medio
di Epitteto Eubulide
di Epitteto Eubulide
L'italiano medio è ben rappresentato dalla figura di Curzio Malaparte ( " La pelle ", ecc. ). Nella sua non pur lunga vita ( 1898/1957 ), fu un opportunista a tutto campo. Interventista combattente nella Grande Guerra, apologeta dei vinti di Caporetto, fautore del fascismo totalitario rivoluzionario, favorevole agli assassini di Matteotti, cantore di Mussolini, Farinacci, Balbo, Ciano e poi loro denigratore dopo il crollo, sovvenzionato dal Minculpop fino al 1943, dichiaratosi perseguitato dal regime fascista dopo tale data, comunista con Togliatti fino al 1946, e dopo anticomunista e antimarxista, sostenitore di De Gasperi nelle elezioni del 1948, esaltante Mao ed il comunismo cinese, tesserato del partito repubblicano e di quello comunista, messo all'Indice dalla Chiesa ma forse convertitosi in punto di morte. In conclusione un arrivista, narcisista, camaleonte.
Ora, dopo tanti anni il nostro regime vacilla. E noi tutti pronti a salire sul carro del nuovo vincitore, se ci sarà.
Don Gallo da Genova incitava: " Le piazze si muovano! ". E la casta sitibonda replicando: " No, la piazza no...", atterrita dal pericolo di essere stanata coi forconi.
Intanto
battiamoci per il bucato: che di biancheria pulita ce n'è ancora.
Penso che mai come oggi
l'universalità della conoscenza ci ha messo in grado di sapere e di ragionare
con la nostra testa. L'informazione diffusa è una medicina magica.mercoledì 12 ottobre 2016
LEGGERE PER NON RESTARE IGNORANTI!
I super poteri del dato digitale
di Mauro Garofalo
Nel suo libro "Dataclisma" Christian Rudder racconta come tutto ciò che facciamo online possa essere usato. Anche contro di noi
27/09/2015
Frontiere
Dopo aver inventato OkCupid, il popolare sito di incontri basato sulla compatibilità statistica degli utenti on-line, Christian Rudder scrive un libro dalle intenzioni piuttosto evidenti. In Dataclisma–Chi siamo quando pensiamo che nessuno ci stia guardando (Mondadori, €22) Rudder ci dice che lì fuori qualcuno ci guarda. E che tutto ciò che mettiamo on-line, a cuor leggero – le nostre foto, quelle dei nostri figli, i nostri status – un giorno non troppo lontano potrà essere usato “contro di noi”, magari proprio dall’azienda che ci dovrà assumere e che, prima del colloquio, andrà a farsi un giro sul nostro profilo Facebook.
In poco meno di 300 pagine, attraverso l’analisi dei dati raccolti sul suo network – e sono milioni su un sito di incontri – l’autore delinea, con tanto di grafici rossi (e c’è un motivo) le coordinate del nostro mondo, in cui democrazia fa rima con tecnologia, e gli spazi dell’uomo sono sempre più confusi: «Lo spazio oggi è sia reale che virtuale – dice Rudder, che parla di epicentro emotivo e geografia interiore – le persone vivono gran parte della propria vita emotiva on-line, mentre la vita fisica continua a essere “non in linea”. I due spazi, però, sempre di più si informano l’uno l’altro; sarà interessante vedere cosa succederà con l’ingresso sul mercato di tecnologie tipo Oculus Rift – lo schermo-visore per la realtà virtuale inventato da Palmer Luckey, la cui società è stata acquistata nel 2014 da Facebook ndr – che cambieranno o forse distruggeranno la partizione tra reale e virtuale».
Per scrivere Dataclisma Rudder si è basato sui grandi numeri: si può capire il meglio, e il peggio, degli esseri umani mediante data analysis. «Conoscete la forma solo attraverso l’aggregazione», si legge nel saggio, avendo la consapevolezza dell’incontrollabilità (delle reazioni) della Rete. Tutti i metadati possono essere indagati, anche quelli che hanno a che fare con sesso&amore: «La (opacità della) Data Science – scrive Rudder – sta cercando di dare un senso digitale a un mondo analogico». Per il presidente cofondatore di OkCupid: «L’idea è che si possa approssimare la complessità analogica del mondo attraverso una serie di zero e di uno. Proprio come un cd approssima il suono di una cassa o di una chitarra. Approssimazioni e modelli permettono agli scienziati di capire il mondo pezzo per pezzo (…). I dati digitali in questo senso sono più precisi di quelli analogici, perché permettono l’elaborazione attraverso descrittori discreti e comparabili. Per esempio, chiedere agli utenti “Sei felice?” e dare opzioni di risposta potrebbe essere un modo imperfetto per arrivare al loro stato d’animo, ma lo stesso i dati raccolti permetterebbero di lavorare in modo più efficace che se chiedessimo risposte libere alla stessa domanda».
Orwell, Debray, Moore. Nella storia della letteratura in molti hanno ipotizzato l’avvento del Grande Fratello. Oggi, anche per Rudder, assistiamo al momento d’oro dello Stato di sorveglianza, un mondo in cui tutti possono vedere tutto, e la privacy non è nient’altro che illusione, e sono gli stessi utenti ad aver permesso che ciò avvenisse: «Lo Stato non è mai stato più potente, e purtroppo, non esistono ancora regole che possano proteggerci. La soluzione migliore è mimetizzarsi, come pesci sul fondo dell’oceano. Oggi, chiunque può entrare nelle nostre vite (digitali e dunque reali ndr). La sola speranza è che non si occupino di voi».
Insomma, che si esprimano le proprie preferenze per l’ultimo modello di smartphone, o all’ultima campagna contro il razzismo, bisogna stare attenti. Tutto è controllabile. Tutto è di tutti (e quindi, di nessuno? ndr).
Selfie. Status. Rilasciare commenti intelligenti e popolari sui post degli altri. Nella nostra vita digitale, vogliamo apparire migliori. Rudder definisce “desiderabilità sociale” uno dei fattori base di questa Social Society in cui si esprime il proprio status al posto della propria opinione, e si cerca di piacere (Like) il più possibile (e quanti più Like ricevo, tanto più valgo).
La tecnologia, scrive Rudder, è il nostro nuovo mito. Oggi ognuno è il brand di se stesso: più sembri popolare, più popolare diventi. Una sorta di Truman Show del quale cui tutti sono consapevoli, e contenti: «Non ho dimestichezza con l’interazione newtoniana e la fisica sociale – compendia l’eclettico matematico – l’idea che il comportamento sociale sia soggetto a leggi matematiche ma ciò è, a mio avviso, più metafora di ogni altra cosa».
Ma nulla si crea nulla si distrugge, e l’evoluzione tecnologica continua a trasformarsi, e trasformarci… È difficile capire, dice Rudder, quali saranno i nuovi 7 ponti di Königsberg da connettere nel prossimo futuro, a ogni modo: «Il nuovo Eulero del futuro esiste, certo sempre che non stia sprecando il proprio talento su Snapchat…».
Il saggio di Rudder è un simpatico focus sul Social-Mondo in cui tutti, volenti o nolenti, viviamo. Tutti pronti al prossimo Dataclisma?
( ARTICOLO SU NòVA IN INTERNET )
Fra Salimbene
I super poteri del dato digitale
di Mauro Garofalo
Nel suo libro "Dataclisma" Christian Rudder racconta come tutto ciò che facciamo online possa essere usato. Anche contro di noi
27/09/2015
Frontiere
Dopo aver inventato OkCupid, il popolare sito di incontri basato sulla compatibilità statistica degli utenti on-line, Christian Rudder scrive un libro dalle intenzioni piuttosto evidenti. In Dataclisma–Chi siamo quando pensiamo che nessuno ci stia guardando (Mondadori, €22) Rudder ci dice che lì fuori qualcuno ci guarda. E che tutto ciò che mettiamo on-line, a cuor leggero – le nostre foto, quelle dei nostri figli, i nostri status – un giorno non troppo lontano potrà essere usato “contro di noi”, magari proprio dall’azienda che ci dovrà assumere e che, prima del colloquio, andrà a farsi un giro sul nostro profilo Facebook.
In poco meno di 300 pagine, attraverso l’analisi dei dati raccolti sul suo network – e sono milioni su un sito di incontri – l’autore delinea, con tanto di grafici rossi (e c’è un motivo) le coordinate del nostro mondo, in cui democrazia fa rima con tecnologia, e gli spazi dell’uomo sono sempre più confusi: «Lo spazio oggi è sia reale che virtuale – dice Rudder, che parla di epicentro emotivo e geografia interiore – le persone vivono gran parte della propria vita emotiva on-line, mentre la vita fisica continua a essere “non in linea”. I due spazi, però, sempre di più si informano l’uno l’altro; sarà interessante vedere cosa succederà con l’ingresso sul mercato di tecnologie tipo Oculus Rift – lo schermo-visore per la realtà virtuale inventato da Palmer Luckey, la cui società è stata acquistata nel 2014 da Facebook ndr – che cambieranno o forse distruggeranno la partizione tra reale e virtuale».
Per scrivere Dataclisma Rudder si è basato sui grandi numeri: si può capire il meglio, e il peggio, degli esseri umani mediante data analysis. «Conoscete la forma solo attraverso l’aggregazione», si legge nel saggio, avendo la consapevolezza dell’incontrollabilità (delle reazioni) della Rete. Tutti i metadati possono essere indagati, anche quelli che hanno a che fare con sesso&amore: «La (opacità della) Data Science – scrive Rudder – sta cercando di dare un senso digitale a un mondo analogico». Per il presidente cofondatore di OkCupid: «L’idea è che si possa approssimare la complessità analogica del mondo attraverso una serie di zero e di uno. Proprio come un cd approssima il suono di una cassa o di una chitarra. Approssimazioni e modelli permettono agli scienziati di capire il mondo pezzo per pezzo (…). I dati digitali in questo senso sono più precisi di quelli analogici, perché permettono l’elaborazione attraverso descrittori discreti e comparabili. Per esempio, chiedere agli utenti “Sei felice?” e dare opzioni di risposta potrebbe essere un modo imperfetto per arrivare al loro stato d’animo, ma lo stesso i dati raccolti permetterebbero di lavorare in modo più efficace che se chiedessimo risposte libere alla stessa domanda».
Orwell, Debray, Moore. Nella storia della letteratura in molti hanno ipotizzato l’avvento del Grande Fratello. Oggi, anche per Rudder, assistiamo al momento d’oro dello Stato di sorveglianza, un mondo in cui tutti possono vedere tutto, e la privacy non è nient’altro che illusione, e sono gli stessi utenti ad aver permesso che ciò avvenisse: «Lo Stato non è mai stato più potente, e purtroppo, non esistono ancora regole che possano proteggerci. La soluzione migliore è mimetizzarsi, come pesci sul fondo dell’oceano. Oggi, chiunque può entrare nelle nostre vite (digitali e dunque reali ndr). La sola speranza è che non si occupino di voi».
Insomma, che si esprimano le proprie preferenze per l’ultimo modello di smartphone, o all’ultima campagna contro il razzismo, bisogna stare attenti. Tutto è controllabile. Tutto è di tutti (e quindi, di nessuno? ndr).
Selfie. Status. Rilasciare commenti intelligenti e popolari sui post degli altri. Nella nostra vita digitale, vogliamo apparire migliori. Rudder definisce “desiderabilità sociale” uno dei fattori base di questa Social Society in cui si esprime il proprio status al posto della propria opinione, e si cerca di piacere (Like) il più possibile (e quanti più Like ricevo, tanto più valgo).
La tecnologia, scrive Rudder, è il nostro nuovo mito. Oggi ognuno è il brand di se stesso: più sembri popolare, più popolare diventi. Una sorta di Truman Show del quale cui tutti sono consapevoli, e contenti: «Non ho dimestichezza con l’interazione newtoniana e la fisica sociale – compendia l’eclettico matematico – l’idea che il comportamento sociale sia soggetto a leggi matematiche ma ciò è, a mio avviso, più metafora di ogni altra cosa».
Ma nulla si crea nulla si distrugge, e l’evoluzione tecnologica continua a trasformarsi, e trasformarci… È difficile capire, dice Rudder, quali saranno i nuovi 7 ponti di Königsberg da connettere nel prossimo futuro, a ogni modo: «Il nuovo Eulero del futuro esiste, certo sempre che non stia sprecando il proprio talento su Snapchat…».
Il saggio di Rudder è un simpatico focus sul Social-Mondo in cui tutti, volenti o nolenti, viviamo. Tutti pronti al prossimo Dataclisma?
( ARTICOLO SU NòVA IN INTERNET )
Fra Salimbene
Pensieri cinici quotidiani
di Siddharta
di Siddharta
A – Sogni e poesia.
I sogni, mentre dormiamo, sono fenomeni mentali senza luogo e senza tempo.
Ivi i limiti spaziali e temporali sono sospesi e noi galleggiamo in una sorta di limbo irreale.
Tanto che al risveglio, secondo gli studiosi della psiche, necessita un’oretta per riprendere contatto coll’esistente.
Parimenti il sacro è un’area che non conosce confini, dove ciascuna proiezione è il tutto e viceversa.
Due mondi distinti, il terreno e il metafisico, tant’è che anticamente si sacrificava agli dei non tanto per farseli amici, quanto per tenerli ben distanti e separati dall’uomo.
Onde evitare guai maggiori.
Similmente, ho già detto altrove, i poeti si muovono in una sorta di follia ispiratrice, ove tempo e spazio cessano di esistere.
In questo recinto sospeso creano le loro opere.
Poi nell’oretta successiva, ancora storditi, si precipitano pubblicare in rete, in una sorta di furia incontenibile,
Con i disastrosi risultati sotto gli occhi di tutti.
B – Apocalisse digitale.
E’ un po’ che ci sto pensando.
Sul mio computer è una lotta continua tra virus e antivirus.
Ogni tanto si legge di attacchi al cuore dei sistemi pubblici e privati più protetti.
Colossi della tecnologia compresi.
Chissà, prima o poi potremmo avere un black-out dell’intera rete mondiale ad opera di malicious code, e allora sì che assisteremmo ad un’ apocalisse digitale.
Statuale, finanziaria, commerciale e relazionale.
Un crash ad opera di un bug immortale, simile a un dio.
Roba da fantaweb?
Staremo a vedere…
C – Invisibilia.
Credere nelle cose che non si vedono.
Un bel coraggio, e c’è chi ci è morto martire per testimoniare verità di fede indimostrabili.
La Chiesa cattolica di tanto in tanto promuove incontri di tolleranza religiosa con altre fedi.
Ma se io sono l’unica a possedere la Verità, è inutile dialogare con le altre confessioni.
Se non per ragioni di sopravvivenza ed utilitarismo socio- economico reciproci…
SIDDHARTA
martedì 11 ottobre 2016
Siddharta (43) - Pensieri cinici quotidiani
A – Il kit.
Per caso navigando su You Tube mi sono imbattuto in una partecipazione testimoniale del giornalista Paolo Brosio ( < Testimonianza di Paolo Brosio > ).
Devo dire che sono rimasto impressionato dalla sua facilità di grande comunicatore, tanto che invito i curiosi a riprendere tale programma.
Al riguardo non ho ben capito se trattasi di un istrione o un ingenuo o un opportunista.
Fatto sta che si fa ascoltare volentieri.
Alcune cose da sottolineare.
Il Nostro oscilla tra santa Faustina Kowalska ( 1905-1938 ) e Medjugorje.
Della prima ha assorbito la Coroncina della Divina Misericordia (quella distribuita recentemente in kit dal Papa in p.zza S. Pietro ), la preghiera a salvezza delle anime del prossimo, i colloqui con Gesù, Maria e santi vari, la Provvidenza alla Manzoni, il sospetto d’essere strumento misterioso della volontà divina, l’obbedienza cieca alle gerarchie ecclesiastiche.
Della seconda la convinzione dei miracoli ripetuti a raffica.
Ovviamente mi astengo dal criticare, in attesa del fatto che se son rose fioriranno.
B) – Lo smidollato.
Faccio presente che so maneggiare cazzuola e cemento, livella e piastrelle, demolitore e badile, betoniera e sabbia.
Non crediate quindi che io sia un merdino intellettuale, esangue e smidollato…
Del motto < impara l’arte e mettila da parte >.
C) – Come Nostradamus.
Cosa mi piacerebbe?
Morire in piedi, di notte, la biro in mano, ieratico, rigido come un baccalà.
A simiglianza di Nostradamus ( secondo tradizione incerta )…
SIDDHARTA
A – Il kit.
Per caso navigando su You Tube mi sono imbattuto in una partecipazione testimoniale del giornalista Paolo Brosio ( < Testimonianza di Paolo Brosio > ).
Devo dire che sono rimasto impressionato dalla sua facilità di grande comunicatore, tanto che invito i curiosi a riprendere tale programma.
Al riguardo non ho ben capito se trattasi di un istrione o un ingenuo o un opportunista.
Fatto sta che si fa ascoltare volentieri.
Alcune cose da sottolineare.
Il Nostro oscilla tra santa Faustina Kowalska ( 1905-1938 ) e Medjugorje.
Della prima ha assorbito la Coroncina della Divina Misericordia (quella distribuita recentemente in kit dal Papa in p.zza S. Pietro ), la preghiera a salvezza delle anime del prossimo, i colloqui con Gesù, Maria e santi vari, la Provvidenza alla Manzoni, il sospetto d’essere strumento misterioso della volontà divina, l’obbedienza cieca alle gerarchie ecclesiastiche.
Della seconda la convinzione dei miracoli ripetuti a raffica.
Ovviamente mi astengo dal criticare, in attesa del fatto che se son rose fioriranno.
B) – Lo smidollato.
Faccio presente che so maneggiare cazzuola e cemento, livella e piastrelle, demolitore e badile, betoniera e sabbia.
Non crediate quindi che io sia un merdino intellettuale, esangue e smidollato…
Del motto < impara l’arte e mettila da parte >.
C) – Come Nostradamus.
Cosa mi piacerebbe?
Morire in piedi, di notte, la biro in mano, ieratico, rigido come un baccalà.
A simiglianza di Nostradamus ( secondo tradizione incerta )…
SIDDHARTA
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/44 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/44 - Siddharta: A – Incontri e scontri. La rete internet può per taluni versi equipararsi a un terreno di lotta e di combattimento senza spargimento di ...
lunedì 10 ottobre 2016
I sogni
di Epitteto
Sì, anch'io ci ho i miei sogni e progetti.
Ma tutti rivolti al passato, dato il grigio venerando...
Una sana ambizione aiuta a vivere e a vincere.
Poi con la tarda età tutto scolora e ci si confronta con la dura realtà dell'esistere.
Al sapiente Sileno il re Mida ebbe a chiedere cosa fosse la cosa più augurabile per l'uomo.
< Non essere mai nato, e se nato morire il più presto >, fu la risposta.
Ripresa migliaia di anni prima persino dalla Bibbia.
di Epitteto
Sì, anch'io ci ho i miei sogni e progetti.
Ma tutti rivolti al passato, dato il grigio venerando...
Una sana ambizione aiuta a vivere e a vincere.
Poi con la tarda età tutto scolora e ci si confronta con la dura realtà dell'esistere.
Al sapiente Sileno il re Mida ebbe a chiedere cosa fosse la cosa più augurabile per l'uomo.
< Non essere mai nato, e se nato morire il più presto >, fu la risposta.
Ripresa migliaia di anni prima persino dalla Bibbia.
Omelia domenicale
di Epitteto
Letteralmente dalla Bibbia.
Gli uomini non sono altro che delle bestie.
Infatti la sorte degli uomini e delle bestie è la stessa, come muoiono quelli muoiono queste, il soffio vitale è uno per tutti e la superiorità dell'uomo sulle bestie è zero, perchè tutt'e due sono vanità, tutt'e due vanno a finire nella medesima dimora, tutt'è due sono usciti dalla polvere e tutt'e due ritornano nella polvere..
Chi sa se il soffio vitale dell'uomo sale in alto e quello della bestia scende sotto terra?
di Epitteto
Letteralmente dalla Bibbia.
Gli uomini non sono altro che delle bestie.
Infatti la sorte degli uomini e delle bestie è la stessa, come muoiono quelli muoiono queste, il soffio vitale è uno per tutti e la superiorità dell'uomo sulle bestie è zero, perchè tutt'e due sono vanità, tutt'e due vanno a finire nella medesima dimora, tutt'è due sono usciti dalla polvere e tutt'e due ritornano nella polvere..
Chi sa se il soffio vitale dell'uomo sale in alto e quello della bestia scende sotto terra?
Ginger
di Armida Bottini
Prende la rincorsa il cane
la catena pur lunga lo frena.
Siede straziato sull'erba fresca di rugiada.
Nel cielo qualcosa attira la sua attenzione
il volo dei colombi il canto dei passeri.
Si sdraia sognando di correre
libero su ampie distese verdi.
di Armida Bottini
Prende la rincorsa il cane
la catena pur lunga lo frena.
Siede straziato sull'erba fresca di rugiada.
Nel cielo qualcosa attira la sua attenzione
il volo dei colombi il canto dei passeri.
Si sdraia sognando di correre
libero su ampie distese verdi.
*************************************
Epitteto:
Ginger potrebb'essere anche una figura retorica per lamentare
la violenza della nostra condizione esistenziale.
Noi tutti siamo legati ad una catena più o meno lunga: questa Terra-canile dalla quale non si può fuggire.
E allora?
Alziamo lo sguardo al cielo, forse a quell'Uno trinariciuto e patrigno che ci ha riservato tale trattamento disamorevole .
Sognando di librarci in mondi infiniti, finalmente liberi dalle pastoie di una vita tribolata.
Ottima/mente, Euripide.
Epitteto:
Ginger potrebb'essere anche una figura retorica per lamentare
la violenza della nostra condizione esistenziale.
Noi tutti siamo legati ad una catena più o meno lunga: questa Terra-canile dalla quale non si può fuggire.
E allora?
Alziamo lo sguardo al cielo, forse a quell'Uno trinariciuto e patrigno che ci ha riservato tale trattamento disamorevole .
Sognando di librarci in mondi infiniti, finalmente liberi dalle pastoie di una vita tribolata.
Ottima/mente, Euripide.
domenica 9 ottobre 2016
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/43 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/43 - Siddharta: A – Orazio docet. Leggendo talune cavolate poetiche odierne, si è colti dall’impulso di < inflare irati ambas buccas > ( soffiare a...
venerdì 7 ottobre 2016
Ricorrenza.
di Epitteto
Oggi 7 ottobre, festa della Beata Vergine del Rosario.
Istituita da san Pio V a ricordo della vittoria riportata nel 1571 a Lepanto dalla Lega Santa cristiana contro i turchi.
Si narra che nell'istante stesso in cui seguivano gli avvenimenti, San Pio V ebbe la visione della vittoria, si inginocchiò per ringraziare il cielo, ordinando per il 7 ottobre di ogni anno una festa in onore della Vergine delle Vittorie, (inizialmente detta di S. Maria della Vittoria), titolo cambiato poi da Gregorio XIII in quello di Madonna del Rosario.
La celebrazione venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da S. Pio X nel 1913.
SIDDHARTA
di Epitteto
Oggi 7 ottobre, festa della Beata Vergine del Rosario.
Istituita da san Pio V a ricordo della vittoria riportata nel 1571 a Lepanto dalla Lega Santa cristiana contro i turchi.
Si narra che nell'istante stesso in cui seguivano gli avvenimenti, San Pio V ebbe la visione della vittoria, si inginocchiò per ringraziare il cielo, ordinando per il 7 ottobre di ogni anno una festa in onore della Vergine delle Vittorie, (inizialmente detta di S. Maria della Vittoria), titolo cambiato poi da Gregorio XIII in quello di Madonna del Rosario.
La celebrazione venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da S. Pio X nel 1913.
SIDDHARTA
TEMPORALE
di Alba Spina
Saette rigano nubi,
cariche di furore,
romba la protesta
d'un cielo corrusco.
L'acqua,a rovesci,
sferza l'inerme verzura,
scosta tegole vetuste,
rapinosa,turbina via.
Improvviso,sul mare,
il sole chiazza di smeraldo,
spumoso,il ribollire dei flutti.
di Alba Spina
Saette rigano nubi,
cariche di furore,
romba la protesta
d'un cielo corrusco.
L'acqua,a rovesci,
sferza l'inerme verzura,
scosta tegole vetuste,
rapinosa,turbina via.
Improvviso,sul mare,
il sole chiazza di smeraldo,
spumoso,il ribollire dei flutti.
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EPITTETO:
Poesia onomatopeica, di forte struttura e abilità semantica.
Non un verso abbandonato a se stesso, ma un tutt'uno compatto dalla resa fonetica sonora.
Uno sguardo attento, fotografico ad una natura atmosfericamente in ribollire di lampi, tuoni e rovesci improvvisi.
Infine pacificata dal capolino dell'astro infocato.
Mano esperta questa, dal deciso tocco artistico, qual si conviene alla cantica di un paesaggio aspro e dolce insieme.
Sicilia, terra generosa dai tratti intensi.
Ottima/mente, Diofanto.
EPITTETO:
Poesia onomatopeica, di forte struttura e abilità semantica.
Non un verso abbandonato a se stesso, ma un tutt'uno compatto dalla resa fonetica sonora.
Uno sguardo attento, fotografico ad una natura atmosfericamente in ribollire di lampi, tuoni e rovesci improvvisi.
Infine pacificata dal capolino dell'astro infocato.
Mano esperta questa, dal deciso tocco artistico, qual si conviene alla cantica di un paesaggio aspro e dolce insieme.
Sicilia, terra generosa dai tratti intensi.
Ottima/mente, Diofanto.
Corsi e ricorsi del Vico
secondo Epitteto
La questione s'era già ripresentata con la caduta dell'Impero romano d'occidente.
Un popolo ormai imbelle, anche per la corruzione dei costumi, che venne abbattuto da orde < barbariche > guerriere e sane...
L'Italia, abbrutita dal consumismo, benessere, droga, corruzione, ecc. ha demandato a truppe mercenarie ( U.S.A.ed altri ) la difesa dei propri confini e della propria libertà.
A breve l'Africa si svuoterà e ci sommergerà letteralmente.
In attesa che si muovano anche la Cina, l'India, ecc...
Ma tanto noi siamo sempre stati terra di conquista!
secondo Epitteto
La questione s'era già ripresentata con la caduta dell'Impero romano d'occidente.
Un popolo ormai imbelle, anche per la corruzione dei costumi, che venne abbattuto da orde < barbariche > guerriere e sane...
L'Italia, abbrutita dal consumismo, benessere, droga, corruzione, ecc. ha demandato a truppe mercenarie ( U.S.A.ed altri ) la difesa dei propri confini e della propria libertà.
A breve l'Africa si svuoterà e ci sommergerà letteralmente.
In attesa che si muovano anche la Cina, l'India, ecc...
Ma tanto noi siamo sempre stati terra di conquista!
giovedì 6 ottobre 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/42 - Siddharta
a
Ero convinto di cambiare il mondo.
In meglio.
Invece il mondo ha cambiato me.
In peggio.
B – Ancora sulla
realtà aumentata.
Tempi duri per i gadget elettronici di realtà aumentata (
Google Glass e compagnia ).
Secondo i Garanti di varie Nazioni, violerebbero la
privacy di chi s’aggira all’intorno, registrando in video i passanti
inconsapevoli.
Già banditi in varie località USA, anche in Europa ci si
sta attrezzando.
Per evitare riprese occulte, potrebbe esser imposto ai
costruttori il montaggio di un led che si accende per avvertire quando sia in
corso una registrazione.
C – Un po’ di
anatomia.
La corteccia cerebrale è l’organo più prezioso che
abbiamo e caratterizza solo i mammiferi.
Nell’uomo è un mantello grigio che racchiude il cervello,
di estesa superficie che se ben stirata dispiegherebbe un’ampiezza di un metro
per due.
E’ raggrinzita in circonvoluzioni, solchi e avvallamenti.
Comprende aree con specifiche funzioni: visiva, uditiva,
olfattiva, sensoriale, motoria, del linguaggio, ecc.
Vanta una fronte esterna ossea a contenimento, epperò
inutilmente spaziosa nella maggioranza degli umani…
SIDDHARTA
mercoledì 5 ottobre 2016
a cura di Pietro Zurlo
L’INFANZIA
- Palèo
In salto alla sferzata
la trottola s’avvita,
di forza caricata
vibrando va impettita.
Poi stanca si fa lenta,
in tondo ahi barcolla,
tremante il giro stenta,
di pancia a terra crolla.
O quanta nostalgia
d’un gioco d’età mia,
che par sparito sia!
^^^^^^^^^^^^^^
- Mezzodì
Nel fervor del gioco,
il quadrante spunta
oramai la mezza.
All’intorno olezza,
in sinuosa punta,
la gratella al fuoco.
Vinto il gioco dal camino,
per la fame un languorino,
tutti in panca a cercar posto
per amore dell’arrosto.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
- Suicidio
“Stasera ‘l dirò al genitore!“
urlava gongolando la tiranna,
gustando il piacer del suo clamore.
Il poverel si vide l’ombre agli occhi,
al suo destin crudel non v’eran sbocchi.
Decisa allor la fin d’ogni timore,
in alta dose il sonno si tracanna,
cedendo tosto al feral sopore.
Si ridestò in letto d’ospedale:
la sorte avea respinto il funerale.
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