giovedì 15 marzo 2018

l cavolfiore e il vino
Licurgo, re della Tracia, coltivava la vite e produceva un ottimo vino. Convintosi però dei danni che l'abuso della preziosa bevanda poteva procurare, decise di distruggere tutte le sue vigne, anche perchè voleva evitare i festeggiamenti in onore di Dioniso previsti in Tracia con l’ arrivo di centinaia di partecipanti, tra Menadi, Satiri e Sileni , che avrebbero certo causato disordini. La vendetta di Dioniso non si fece attendere, ma questa è un’ altra storia. Avvenne, invece, in quel podere un vero e proprio prodigio: spuntò spontanea una pianta mai prima conosciuta, il cavolfiore, e subito fu considerata ostile alla vite. Greci ed Egizi usarono il cavolfiore come rimedio efficacissimo contro le ubriacature: dopo averlo mangiato era possibile bere vino a volontà e senza conseguenze. Teofrasto, Varrone e Plinio confermarono tale credenza, che si mantenne per molti secoli, tanto che l’ immagine del cavolfiore fu accompagnata dalla scritta
NE GRAVET EBRIETAS (= affinchè non sia pesante l'ebbrezza).
( a cura di Pietro Zurlo )

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