giovedì 22 marzo 2018


Dosaggio quotidiano
di Mauri Mari

Assuefatto dalla mediocrità.
Me ne propinano una dose tutti i giorni
che mi convince di vivere a metà
di mezze gioie, mezze soddisfazioni
e mi succede che gli occhi sono stanchi
e che, socchiusi, il mezzo si fa intero.
Il bianco si confonde con il nero
il vero che diventa incoerente.

La morte s'introduce nel vivere apparente
ma il cuore è indifferente
ai porci con le ali.
Le notti si rivestono di luci artificiali
di sogni incominciati che intasano il cuscino.
Quegli idoli adorati illusionisti e bari
capaci di scurire i giorni più solari
ed è in quello scuro che tutto si fa chiaro.
Tutto tranquillo.
Tutto più normale.
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* Epitteto Eubulide:
Mitridate il Grande, re del Ponto, sospettando cospirazioni, assumeva ogni giorno piccole dosi, poi sempre più consistenti, di pozioni velenose: così per allenare il corpo a sopravvivere in vista di possibili venefici.
Sono finiti ormai i tempi di Mānī dove il mondo doveva essere o bianco o nero.
Oggi viviamo tutti nel chiaroscuro, piegarsi per non spezzarsi.
Certo, il trionfo della mediocrità, soprattutto nella cultura.
Ed anche i critici di servizio e non devono arrendersi: dire le mezze verità, non scontentare gli scrittori, gli editori, i tifosi partigiani.
Questa lirica gronda del sudore della disperazione per i traguardi sognati e falliti, per la premiazione del demerito, per la disoccupazione intellettuale e tanto altro.
L'Autore si diffonde, ma forse insufficientemente data l'elevata disonestà sociale, politica, economica, religiosa da tempo in atto.
In tutto questo brodo di coltura, forse un appunto.
Quel < porci con le ali > io lo riferirei all'atmosfera di frustrazione propria del romanzo a quattro mani di Ravera- Lombardo Radice, identica all'oggi.
Perchè vedete, i miei tempi, quelli di allora, sono gli stessi di quelli di oggi.
Nulla è cambiato: come sempre, il trionfo della virtù mediocre.
Bravissimo.
BARABBA

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