I tre milioni
di Epitteto
Alfonso Berardinelli è un critico letterario e saggista che collabora con diversi prestigiosi quotidiani italiani.
Ecco cosa ha scritto recentemente.
<< In Italia splende, fiorisce e trionfa la poesia.
Pare che ci siano tre milioni di poeti che lavorano sodo a difenderci o
a difendersi dalla conoscenza ( leggasi: che nuotano nell'ignoranza più
nera... ).
...Anche se non sono tre milioni, ma solo trecentomila o
trentamila o mille, è difficile credere che siano tutti poeti e non ci
siano tra loro parecchi illusi più o meno candidi che nessuno si
accorgerà che quello che scrivono non è questo né quello né altro.
Se non sono nemmeno trentamila o tremila, i nostri poeti saranno almeno cinquecento.
Devono esserlo perchè ogni volta che qualcuno prova a dire chi siano,
si accorge invece che ve ne sono moltissimi altri mai sentiti nominare.
... Ho letto che sarebbe addirittura in corso < un rinascimento della poesia >.
Torna a risuonare vincente per taluni il < ritmo della poesia >.
Ma quando mai, raramente i nostri attuali
autori di testi poetici hanno orecchio per il ritmo.
La mancanza invece di qualsiasi ritmo è la cosa che si nota di più.
... Poeti poco leggibili non perchè oscuri o difficili come Valery o
Benn o Montale, ma perchè vi è poco da leggere, nel senso che dopo aver
letto è come se si fosse letto niente.
... C'è chi accusa quei loschi figuri di critici i quali si permettono di giudicare con arroganza i manufatti altrui.
Il guaio è che non sanno scrivere decentemente molti poeti ben noti.
... Poco credibile che tre milioni di poeti abbiano a che fare con la poesia...
Invece di leggere, scrivono; del resto come farebbero a leggere tre milioni di colleghi?
Questo rinascimento italiano della poesia fa pensare ad una marcia verso il nulla >>.
( da < Il Paese dei versi inutili > su il Sole 24Ore del 12.2.2018 ).
Te ghè capitt?
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