di Epitteto
Le cornici per secoli sono state ritenute fondamentali per la valorizzazione dei dipinti.
Greci e romani ne fecero largo uso, il Trecento e Quattrocento furono i secoli d'oro delle cornici, spesso firmate dagli artisti stessi, cui seguì nel neoclassico e nell'Ottocento la c.d. < cornice pinacoteca >, più semplice, modanata e dorata che ancora in tanti abbiamo in casa.
Poi le Avanguardie storiche dell'oggi ne hanno decretato l'estinzione o quasi: le tele come buchi nella fredda realtà delle pareti... ( Josè Ortega y Gasset ).
E le cornici percepite come insopportabili gabbie.
Fin quando giunse l'
Ma che c'entra tutto questo con la Poesia?
Ma sì, anche la poesia del passato come cornici ridondanti della Musa ispiratrice ( metrica, rima, ritmo, cadenza, ecc. ).
Oggi un classicismo ottocentesco del tutto sorpassato, a favore di una naturalezza letteraria senza legami, anomala e irrituale.
Fino alle schifezze insopportabili contemporanee di cui tanti, troppi scribacchini vanno fieri, strombazzandole su compiacenti piattaforme virtuali e cartacee.
Asdrubale
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