13 agosto alle ore 14:36
La Trasformazione
di Herry Frux
Quella sera,
aspettò i rintocchi della campana: era pronta.
Il bosco vicino
alla sua casa.
Così,
si vestì con poco
e cominciò
a camminare,
era il tramonto.
Il corpo le vibrava,
talmente era felice.
Nessuno per le strade.
Neanche a farlo apposta
non doveva neppure
nascondersi
da "loro",
questa volta no.
Ne aveva già percorsa
di strada tra quei boschi,
conosceva ogni
angolo,
ogni foglia,
Gli altri, no!
In lontananza si sentivano
le loro voci...
iniziavano a cercarla.
Ma niente,
nessun segno di lei.
I loro occhi guardavano
a terra,
senza vedere
quell'Albero Magnifico
con soli due rami,
quasi dipinti per tanta
bellezza che finivano
con una mano per uno...
quasi a volerla salutare.
Già,
ci era riuscita
era sparita nella natura
ed ora lì respirava.
Herry Frux Cataldi
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Commento di Epitteto:
Essì, non l'avevo detto mai a nessuno.
Ai tempi, quasi maggiorenne fuggii in una forra, nascondendomi al prossimo.
Per tre giorni vissi in solitudine, immerso nella natura selvatica, ai bordi di un fiume, la terra per giaciglio.
A rifiuto del prossimo, di me stesso, alla ricerca dell'io.
Una certa esperienza, non bella, non brutta, forse liberatoria.
Herry ci ha provato per metafora.
A leggere, mi son sentito compenetrato in lei.
Una fuga per entrambi, a tu per tu con l'ambiente circostante: per lei un caldo abbraccio.
Suvvia, una volta almeno lungi dal mondo, a ritemprare lo spirito.
Non so, più leggo la Frux, più mi ritrovo il lei.
Forse accomunati da una sorta poco benigna.
Sta di fatto che i nostri punti di contatto poetici stranamente collimano.
La realtà di vita pare accomunarci, ancor più quella letteraria senza fronzoli e incertezze espressive.
Bravissima, Hal.
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