Il pannolone
di Epitteto
Sul letto di morte, lo stoico imperatore Marco Aurelio, autore de < I
miei ricordi >, fece cenno ad un astante di avvicinarsi.
Tutti si precipitarono per ascoltare gli ultimi elevati pensieri filosofico-letterari del morente.
E l'imperatore a sbottare: < Ahi, sentio me cacavi ! >.
Siete avvertiti, avanti di esalare l'ultimo respiro provvedete ad
approntare l'apposito pannolone per anticipare il rilassamento dello
sfintere e raccogliere le feci puzzolenti in tumultuosa uscita.
Evitando di sporcare lenzuola e materasso, a sollievo degli eredi in trepidante attesa...
Sofronio
venerdì 31 agosto 2018
Miseria letteraria
di Epitteto
Come già detto altrove, io sono uno scrittore orizzontale e non verticale.
Nel senso che di mio non ho niente, mi limito a riproporre il pensiero degli altri.
D'altronde cosa mai di originale si potrebbe mai scrivere, dopo millenni di ripetizione delle stesse cose?
Purtroppo tutto è già stato detto e noi non facciamo altro che rivestirlo di altra forma.
Ecco, se ci invadessero i marziani, ci sarebbe forse ancora da inventare...
Asdrubale
di Epitteto
Come già detto altrove, io sono uno scrittore orizzontale e non verticale.
Nel senso che di mio non ho niente, mi limito a riproporre il pensiero degli altri.
D'altronde cosa mai di originale si potrebbe mai scrivere, dopo millenni di ripetizione delle stesse cose?
Purtroppo tutto è già stato detto e noi non facciamo altro che rivestirlo di altra forma.
Ecco, se ci invadessero i marziani, ci sarebbe forse ancora da inventare...
Asdrubale
martedì 28 agosto 2018
Mi si sono accesi i ricordi
di Epitteto
Di quando in paese le quattro Autorità erano il sindaco, il parroco, il medico e il farmacista.
Il medico condotto era anche ostetrico.
La borsa dei ferri conteneva vari strumenti meccanici, tra i quali il divaricatore ed il forcipe.
La mancanza di cultura antisettica era diffusa: dopo un parto ci si sedeva a tavola senza lavarsi le mani.
Le febbri puerperali trionfavano falcidiando le partorienti.
Le infezioni da ascesso in regione contadina erano diffuse: si incideva a croce il flemmone profondamente col bisturi, si faceva spurgare il pus fino a sanguinamento, si inseriva nella ferita mezzo metro di garza a strisce, ripetendo l’operazione ogni tre giorni ma con garze sempre più ridotte fino a rimarginazione.
Per le botte con sangue rappreso si applicavano le mignatte.
Le ferite da taglio venivano suturate con aghi d’acciaio ricurvi e filo di seta, a mani nude.
Agli idropici si bucava la pancia con uno stiletto cavo da cui uscivano litri di acqua e siero.
Per la pressione alta si praticavano i salassi, col sangue che schizzava al soffitto e poi nella bacinella.
Agli infiacchiti stagionali endovenose di calcio ( lentamente ), giorno sì e giorno no.
Le analisi delle urine alla buona, in provette con reagente fatte frullare velocemente in giroscopio manuale.
Niente stetoscopio, si auscultava poggiando direttamente l’orecchio gelato sulla schiena ed il petto, col fatidico < trentatre >.
La penicillina non esisteva ancora.
La < Scuola salernitana > andava per la maggiore: famoso era il trittico < dolor, rubor, calor > per determinare se l’ascesso era giunto a maturazione e quindi da incidere.
Dimenticavo: il medico condotto era anche un cavadenti, senza anestetici.
A che pro continuare?
Tempi duri, vero?
Barabba.
Francesco Esposito
21 h ·
PRENDERMI CURA DI TE
Potrei anche accontentarmi,
del tuo splendido sorriso,
ma non mi basta più,
è dal tuo inconscio,
che io voglio vedermi sorridere,
perchè so che sarà,
un sorriso sincero.
Anche se ti abbraccio forte,
anche se tu mi dai il tuo corpo,
non mi basta più,
perchè è troppo semplice,
ed io non capirei,
se veramente mi ami.
Voglio essere padrone dei tuoi pensieri,
principe della tua mente,
innamorarmi di essa,
che per me vale più,
della tua bellezza.
Ora che mi hai dato,
quel che volevo da te,
posso anche accontentarmi
di quel sorriso che fino a ieri,
non mi bastava più,
ora che non voglio più ,
solo possederti,
ma per la vita voglio amarti ,
e prendermi cura di te.
*************************
Commento di Epitteto:
< Laura non è più cosa mia >, cantava Nek.
La donna come < cosa >, di cui si è proprietari e di cui ci si può fare e disfare a piacimento.
Un maschilismo becero che considera la donna un oggetto.
Il risultato sono poi i femminicidi quando le cose volgono al peggio.
Certo un residuato del maschilismo, in tempi sempre più accesi di matriarcato...
21 h ·
PRENDERMI CURA DI TE
Potrei anche accontentarmi,
del tuo splendido sorriso,
ma non mi basta più,
è dal tuo inconscio,
che io voglio vedermi sorridere,
perchè so che sarà,
un sorriso sincero.
Anche se ti abbraccio forte,
anche se tu mi dai il tuo corpo,
non mi basta più,
perchè è troppo semplice,
ed io non capirei,
se veramente mi ami.
Voglio essere padrone dei tuoi pensieri,
principe della tua mente,
innamorarmi di essa,
che per me vale più,
della tua bellezza.
Ora che mi hai dato,
quel che volevo da te,
posso anche accontentarmi
di quel sorriso che fino a ieri,
non mi bastava più,
ora che non voglio più ,
solo possederti,
ma per la vita voglio amarti ,
e prendermi cura di te.
*************************
Commento di Epitteto:
< Laura non è più cosa mia >, cantava Nek.
La donna come < cosa >, di cui si è proprietari e di cui ci si può fare e disfare a piacimento.
Un maschilismo becero che considera la donna un oggetto.
Il risultato sono poi i femminicidi quando le cose volgono al peggio.
Certo un residuato del maschilismo, in tempi sempre più accesi di matriarcato...
Questi amori totalizzanti sono pericolosissimi.
Stravolgono il cervello, come le guerre: si sa come cominciano e non si sa mai come vanno a finire.
Personalmente non ci credo, penso a un genere letterario purtroppo abusato.
Quando la mano prende il sopravvento sulla lucidità del pensiero.
Comunque una buona prova, basta poi non prestarvi ascolto.
lunedì 27 agosto 2018
Miscellanea
di Epitteto
1 - La collana.
La collana di perle è il rosario del peccato ( Ramòn Gòmez de la Serna ).
2- Il licenzio.
Il licenzio ( varietà di topazio ) si formerebbe dall'orina cristalizzata delle linci: infatti quando spande la nasconde sotterra raspando il suolo (Teofrasto ).
Roba da esperti, quindi...
3 - Pietre preziose.
Il diamante, l'opale, il rubino e lo zaffiro non erano conosciuti dagli antichi egizi.
Il diamante giunse nella Roma dei Cesari direttamente dall'India ( Alfred Lucas ).
4 - L'algoritmo.
Oggi non c'è più dio in terra: è stato sostituito dall'algoritmo...
( Pietrangelo Buttafuoco ).
di Epitteto
1 - La collana.
La collana di perle è il rosario del peccato ( Ramòn Gòmez de la Serna ).
2- Il licenzio.
Il licenzio ( varietà di topazio ) si formerebbe dall'orina cristalizzata delle linci: infatti quando spande la nasconde sotterra raspando il suolo (Teofrasto ).
Roba da esperti, quindi...
3 - Pietre preziose.
Il diamante, l'opale, il rubino e lo zaffiro non erano conosciuti dagli antichi egizi.
Il diamante giunse nella Roma dei Cesari direttamente dall'India ( Alfred Lucas ).
4 - L'algoritmo.
Oggi non c'è più dio in terra: è stato sostituito dall'algoritmo...
( Pietrangelo Buttafuoco ).
domenica 26 agosto 2018
Cinzia Pitingaro
22 agosto alle ore 14:37
LU VERU AMURI
Sugnu assittata cca, nfacci a lu mari,
supra sta terra arsa di lu suli.
Lu ventu ntornu mi voli abbrazzari,
ju sentu la so forza e 'u so caluri.
E ntantu penzu a tia, ô nostru amuri,
ô beni chi ti vogghiu e a la me vita
e sentu sempri un palpitu ntô cori
comu si fussi sempri, ancora zita.
Lu veru amuri 'un passa cu lu tempu.
È un arvulu c’affunna li radici
e mpetta contra l’acqua e contra 'u ventu.
Ju sentu lu to cori ca mi dici:
“Quannu sugnu cu tia, sugnu cuntentu”
e cci arrispunnu :” Ju sugnu felici”!
Cinzia Pitingaro
************************************
Commento di Epitteto:
E' strano, i siciliani che s'accapigliano tra di loro per via della lingua madre: chi la vuol cotta e chi la vuol cruda...
Attenendomi semplicemente al testo, vi leggo la solita sviolinata sull'amore.
Tipica delle donne, che pare non pensino ad altro.
Certo, la forma è accattivante, scorrevole, ben congegnata, ma non dice niente di nuovo.
E che, si dirà, da millenni l'amore è sempre quello, cosa si potrà mai introdurvi di altro?
Non lo so, intanto perchè tanto amore si esalta sulla carta, ma poi non resiste alla prova dei fatti.
E' un sentimento idealizzato letterariamente, ma inesistente in concreto.
Non siamo fatti per una fedeltà spontanea e assoluta, la Natura ci mena per fasi alterne di passione per via del successo generazionale necessario alla specie.
In conclusione l'amore eterno ed esclusivo esiste solo per i Poeti, massimamente per le Poetesse...
Bravissima, Hal.
22 agosto alle ore 14:37
LU VERU AMURI
Sugnu assittata cca, nfacci a lu mari,
supra sta terra arsa di lu suli.
Lu ventu ntornu mi voli abbrazzari,
ju sentu la so forza e 'u so caluri.
E ntantu penzu a tia, ô nostru amuri,
ô beni chi ti vogghiu e a la me vita
e sentu sempri un palpitu ntô cori
comu si fussi sempri, ancora zita.
Lu veru amuri 'un passa cu lu tempu.
È un arvulu c’affunna li radici
e mpetta contra l’acqua e contra 'u ventu.
Ju sentu lu to cori ca mi dici:
“Quannu sugnu cu tia, sugnu cuntentu”
e cci arrispunnu :” Ju sugnu felici”!
Cinzia Pitingaro
************************************
Commento di Epitteto:
E' strano, i siciliani che s'accapigliano tra di loro per via della lingua madre: chi la vuol cotta e chi la vuol cruda...
Attenendomi semplicemente al testo, vi leggo la solita sviolinata sull'amore.
Tipica delle donne, che pare non pensino ad altro.
Certo, la forma è accattivante, scorrevole, ben congegnata, ma non dice niente di nuovo.
E che, si dirà, da millenni l'amore è sempre quello, cosa si potrà mai introdurvi di altro?
Non lo so, intanto perchè tanto amore si esalta sulla carta, ma poi non resiste alla prova dei fatti.
E' un sentimento idealizzato letterariamente, ma inesistente in concreto.
Non siamo fatti per una fedeltà spontanea e assoluta, la Natura ci mena per fasi alterne di passione per via del successo generazionale necessario alla specie.
In conclusione l'amore eterno ed esclusivo esiste solo per i Poeti, massimamente per le Poetesse...
Bravissima, Hal.
sabato 25 agosto 2018
Una voce poco fa
di Epitteto
Così ha scritto Euranio La Spisa:
Non farci caso Mimma Raspanti tu conosci meglio di me questa triste realtà in merito al mondo della poesia, non dimenticare lo schifo di quanti vincono concorsi su concorsi facendosi raccomandare dagli amici in commissione che, spesso sono pure I presidenti di ass. Culturaii ....( amiche ) ! Quindi oramai lo schifo è palese a tutti. Lasciamo che si credano poeti tanto....la gente legge e valuta.
Hannibal
di Epitteto
Così ha scritto Euranio La Spisa:
Non farci caso Mimma Raspanti tu conosci meglio di me questa triste realtà in merito al mondo della poesia, non dimenticare lo schifo di quanti vincono concorsi su concorsi facendosi raccomandare dagli amici in commissione che, spesso sono pure I presidenti di ass. Culturaii ....( amiche ) ! Quindi oramai lo schifo è palese a tutti. Lasciamo che si credano poeti tanto....la gente legge e valuta.
Hannibal
La fede in poesia
di Epitteto
Di tanto in tanto incappo nella lettura di poesie a sfondo religioso che più che liriche sembrano atti di fede della più bell'acqua.
Una visione d'insieme a simiglianza dei mistici d'ogni credo e latitudine.
Talmente assoluti costoro da affrontare impavidi anche il martirio.
Naturalmente da agnostico secolarizzato non posso non richiamarmi alla scienza biologica che vi vede un'alterazione neuronale del cervello prefrontale, ove si giocherebbe tutto il trascendente.
Di mio aggiungo che di quello che davvero ne conosciamo non sono altro che ombre cinesi.
Capita poi, come in certi casi, che l'immaginario venga in soccorso dell'operatore spirituale a sua tranquillità, donandogli una parvenza di significato reale sotto forma di sacro e religioso.
Come ho già detto altrove, provo una sorte di ammirazione e invidia a cotanta convinzione a fronte della mia perenne incredulità e insoddisfazione interiore.
di Epitteto
Di tanto in tanto incappo nella lettura di poesie a sfondo religioso che più che liriche sembrano atti di fede della più bell'acqua.
Una visione d'insieme a simiglianza dei mistici d'ogni credo e latitudine.
Talmente assoluti costoro da affrontare impavidi anche il martirio.
Naturalmente da agnostico secolarizzato non posso non richiamarmi alla scienza biologica che vi vede un'alterazione neuronale del cervello prefrontale, ove si giocherebbe tutto il trascendente.
Di mio aggiungo che di quello che davvero ne conosciamo non sono altro che ombre cinesi.
Capita poi, come in certi casi, che l'immaginario venga in soccorso dell'operatore spirituale a sua tranquillità, donandogli una parvenza di significato reale sotto forma di sacro e religioso.
Come ho già detto altrove, provo una sorte di ammirazione e invidia a cotanta convinzione a fronte della mia perenne incredulità e insoddisfazione interiore.
Herry Frux Cataldi
13 agosto alle ore 14:36
La Trasformazione
di Herry Frux
Quella sera,
aspettò i rintocchi della campana: era pronta.
Il bosco vicino
alla sua casa.
Così,
si vestì con poco
e cominciò
a camminare,
era il tramonto.
Il corpo le vibrava,
talmente era felice.
Nessuno per le strade.
Neanche a farlo apposta
non doveva neppure
nascondersi
da "loro",
questa volta no.
Ne aveva già percorsa
di strada tra quei boschi,
conosceva ogni
angolo,
ogni foglia,
Gli altri, no!
In lontananza si sentivano
le loro voci...
iniziavano a cercarla.
Ma niente,
nessun segno di lei.
I loro occhi guardavano
a terra,
senza vedere
quell'Albero Magnifico
con soli due rami,
quasi dipinti per tanta
bellezza che finivano
con una mano per uno...
quasi a volerla salutare.
Già,
ci era riuscita
era sparita nella natura
ed ora lì respirava.
Herry Frux Cataldi
****************************
Commento di Epitteto:
Essì, non l'avevo detto mai a nessuno.
Ai tempi, quasi maggiorenne fuggii in una forra, nascondendomi al prossimo.
Per tre giorni vissi in solitudine, immerso nella natura selvatica, ai bordi di un fiume, la terra per giaciglio.
A rifiuto del prossimo, di me stesso, alla ricerca dell'io.
Una certa esperienza, non bella, non brutta, forse liberatoria.
Herry ci ha provato per metafora.
A leggere, mi son sentito compenetrato in lei.
Una fuga per entrambi, a tu per tu con l'ambiente circostante: per lei un caldo abbraccio.
Suvvia, una volta almeno lungi dal mondo, a ritemprare lo spirito.
Non so, più leggo la Frux, più mi ritrovo il lei.
Forse accomunati da una sorta poco benigna.
Sta di fatto che i nostri punti di contatto poetici stranamente collimano.
La realtà di vita pare accomunarci, ancor più quella letteraria senza fronzoli e incertezze espressive.
Bravissima, Hal.
13 agosto alle ore 14:36
La Trasformazione
di Herry Frux
Quella sera,
aspettò i rintocchi della campana: era pronta.
Il bosco vicino
alla sua casa.
Così,
si vestì con poco
e cominciò
a camminare,
era il tramonto.
Il corpo le vibrava,
talmente era felice.
Nessuno per le strade.
Neanche a farlo apposta
non doveva neppure
nascondersi
da "loro",
questa volta no.
Ne aveva già percorsa
di strada tra quei boschi,
conosceva ogni
angolo,
ogni foglia,
Gli altri, no!
In lontananza si sentivano
le loro voci...
iniziavano a cercarla.
Ma niente,
nessun segno di lei.
I loro occhi guardavano
a terra,
senza vedere
quell'Albero Magnifico
con soli due rami,
quasi dipinti per tanta
bellezza che finivano
con una mano per uno...
quasi a volerla salutare.
Già,
ci era riuscita
era sparita nella natura
ed ora lì respirava.
Herry Frux Cataldi
****************************
Commento di Epitteto:
Essì, non l'avevo detto mai a nessuno.
Ai tempi, quasi maggiorenne fuggii in una forra, nascondendomi al prossimo.
Per tre giorni vissi in solitudine, immerso nella natura selvatica, ai bordi di un fiume, la terra per giaciglio.
A rifiuto del prossimo, di me stesso, alla ricerca dell'io.
Una certa esperienza, non bella, non brutta, forse liberatoria.
Herry ci ha provato per metafora.
A leggere, mi son sentito compenetrato in lei.
Una fuga per entrambi, a tu per tu con l'ambiente circostante: per lei un caldo abbraccio.
Suvvia, una volta almeno lungi dal mondo, a ritemprare lo spirito.
Non so, più leggo la Frux, più mi ritrovo il lei.
Forse accomunati da una sorta poco benigna.
Sta di fatto che i nostri punti di contatto poetici stranamente collimano.
La realtà di vita pare accomunarci, ancor più quella letteraria senza fronzoli e incertezze espressive.
Bravissima, Hal.
La cornice
di Epitteto
Le cornici per secoli sono state ritenute fondamentali per la valorizzazione dei dipinti.
Greci e romani ne fecero largo uso, il Trecento e Quattrocento furono i secoli d'oro delle cornici, spesso firmate dagli artisti stessi, cui seguì nel neoclassico e nell'Ottocento la c.d. < cornice pinacoteca >, più semplice, modanata e dorata che ancora in tanti abbiamo in casa.
Poi le Avanguardie storiche dell'oggi ne hanno decretato l'estinzione o quasi: le tele come buchi nella fredda realtà delle pareti... ( Josè Ortega y Gasset ).
E le cornici percepite come insopportabili gabbie.
Fin quando giunse l' di Duchamp e anche le tele conobbero il tramonto...
Ma che c'entra tutto questo con la Poesia?
Ma sì, anche la poesia del passato come cornici ridondanti della Musa ispiratrice ( metrica, rima, ritmo, cadenza, ecc. ).
Oggi un classicismo ottocentesco del tutto sorpassato, a favore di una naturalezza letteraria senza legami, anomala e irrituale.
Fino alle schifezze insopportabili contemporanee di cui tanti, troppi scribacchini vanno fieri, strombazzandole su compiacenti piattaforme virtuali e cartacee.
Asdrubale
di Epitteto
Le cornici per secoli sono state ritenute fondamentali per la valorizzazione dei dipinti.
Greci e romani ne fecero largo uso, il Trecento e Quattrocento furono i secoli d'oro delle cornici, spesso firmate dagli artisti stessi, cui seguì nel neoclassico e nell'Ottocento la c.d. < cornice pinacoteca >, più semplice, modanata e dorata che ancora in tanti abbiamo in casa.
Poi le Avanguardie storiche dell'oggi ne hanno decretato l'estinzione o quasi: le tele come buchi nella fredda realtà delle pareti... ( Josè Ortega y Gasset ).
E le cornici percepite come insopportabili gabbie.
Fin quando giunse l'
Ma che c'entra tutto questo con la Poesia?
Ma sì, anche la poesia del passato come cornici ridondanti della Musa ispiratrice ( metrica, rima, ritmo, cadenza, ecc. ).
Oggi un classicismo ottocentesco del tutto sorpassato, a favore di una naturalezza letteraria senza legami, anomala e irrituale.
Fino alle schifezze insopportabili contemporanee di cui tanti, troppi scribacchini vanno fieri, strombazzandole su compiacenti piattaforme virtuali e cartacee.
Asdrubale
martedì 21 agosto 2018
IL CIPPO
-di Epitteto-
Sì, men vo per sperse lande,
gli occhi vacui, in vacillar di passo
e cullar di pene. Donde
tristizia ed ansie che nel cor fan masso?
Gli anni primi senza affetto,
compagno poi di litigiosa gente,
ed or pel capo il vil sospetto
che dopo il viaggio non vi sia più niente.
Ecco lasso su freddo cippo siedo:
un poco, quinci a la magione riedo.
-di Epitteto-
Sì, men vo per sperse lande,
gli occhi vacui, in vacillar di passo
e cullar di pene. Donde
tristizia ed ansie che nel cor fan masso?
Gli anni primi senza affetto,
compagno poi di litigiosa gente,
ed or pel capo il vil sospetto
che dopo il viaggio non vi sia più niente.
Ecco lasso su freddo cippo siedo:
un poco, quinci a la magione riedo.
A margine
di Epitteto
1- Mistero.
" Ma il mio mistero è chiuso in me,
il mio nome nessun saprà ", canta Calaf in Turandot.
Epitteto è il Calaf di questa bacheca, dai tanti volti inventati ( Siddharta, Barhabba, Fra Salimbene, Hal, ecc. ).
Inutile arrovellarsi, è un mistero anche per me.
Ammesso che importi a qualcuno...
2 - Il cibo.
Da Roma antica fino al Seicento, per cucinare esisteva solo un fuoco sul pavimento: il camino con la cappa si presenta nel tardo Medioevo solo nelle case signorili.
Le carni, che regolarmente puzzavano perchè troppo frollate, venivano prima bollite e poi arrostite, quindi speziate abbondantemente: per attutirne il cattivo odore per la lunga esposizione all'aria.
Vercingetorige
di Epitteto
1- Mistero.
" Ma il mio mistero è chiuso in me,
il mio nome nessun saprà ", canta Calaf in Turandot.
Epitteto è il Calaf di questa bacheca, dai tanti volti inventati ( Siddharta, Barhabba, Fra Salimbene, Hal, ecc. ).
Inutile arrovellarsi, è un mistero anche per me.
Ammesso che importi a qualcuno...
2 - Il cibo.
Da Roma antica fino al Seicento, per cucinare esisteva solo un fuoco sul pavimento: il camino con la cappa si presenta nel tardo Medioevo solo nelle case signorili.
Le carni, che regolarmente puzzavano perchè troppo frollate, venivano prima bollite e poi arrostite, quindi speziate abbondantemente: per attutirne il cattivo odore per la lunga esposizione all'aria.
Vercingetorige
lunedì 20 agosto 2018
Mimma Raspanti
6 h ·
L'EREMITA
Mi ni issi a voti a fari l'eremita
e inveci tra la genti mi scunfortu,
sintennumi na vecchia taddarita
vaganti pi stu munnu chi va stortu!
Lassassi tutti quanti, la me vita,
nchiuennu tutti cosi nta stu portu
di cunfusioni - genti chi t'addita
facennuti di vivu un omu mortu!
Mi ni issi supra un pizzu di muntagna
luntana di li scrusci e li disii,
gurennu sulu di Natura e paci.
Nun sentiri chiu' nuddu chi si lagna
e fari sulu chiddu chi mi piaci:
pittari Amuri e scrivici puisii.
Mimma Raspanti
************************
Commento di Epitteto:
Leggo altrove ben 25 commenti a corredo.
Con ringraziamenti di rimbalzo.
Una sorta di ping-pong che lascia il tempo che trova.
Certo, da una lettura circoscritta, molto potrebbe contribuire ad una sorta di depressione psicologica dell'Autore, spingendolo a sbottare < basta, non ne posso più, saluto tutti e me ne vado >.
Con riferimento a situazioni di disagio personale, forse momentanee.
Ma, da nordista, vorrei allargare il discorso, spaziando nella disamina, magari ultra petita.
La Sicilia, terra che ho sempre amato, ha una sua storia infinita che ha visto nei millenni l'avvicendarsi di fenici, greci, cartaginesi, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi, ecc., con dominazioni e scambi economico- culturali reciproci.
Goethe sosteneva che < senza conoscere la Sicilia, non ci si può fare un'idea dell'Italia >.
Certo, esistono zone d'ombra ( degrado ambientale, abusivismo edilizio, corruzione, mafia ), aspetti ambigui e inquietanti per gli abitanti, ma il fascino di questa terra è inattaccabile.
Comunque la vera attrattiva, per me, sono i siciliani stessi, persone < complesse e affascinanti, contradditorie per tanti aspetti >.
Eppoi la presenza di centri lombardi in Sicilia, < eredità di antiche migrazioni dal Nord, dove la lingua è rimasta ancora il gallo-italico >.
Vò finir: no, nessun eremo è possibile nella terra dei tre promontori.
La Trinacria va vissuta per intero nella sua popolazione, in quanto una e trina.
Ah!, dimenticavo, e la poesia?
Molto bene, calibrata come al solito.
Epitteto
6 h ·
L'EREMITA
Mi ni issi a voti a fari l'eremita
e inveci tra la genti mi scunfortu,
sintennumi na vecchia taddarita
vaganti pi stu munnu chi va stortu!
Lassassi tutti quanti, la me vita,
nchiuennu tutti cosi nta stu portu
di cunfusioni - genti chi t'addita
facennuti di vivu un omu mortu!
Mi ni issi supra un pizzu di muntagna
luntana di li scrusci e li disii,
gurennu sulu di Natura e paci.
Nun sentiri chiu' nuddu chi si lagna
e fari sulu chiddu chi mi piaci:
pittari Amuri e scrivici puisii.
Mimma Raspanti
************************
Commento di Epitteto:
Leggo altrove ben 25 commenti a corredo.
Con ringraziamenti di rimbalzo.
Una sorta di ping-pong che lascia il tempo che trova.
Certo, da una lettura circoscritta, molto potrebbe contribuire ad una sorta di depressione psicologica dell'Autore, spingendolo a sbottare < basta, non ne posso più, saluto tutti e me ne vado >.
Con riferimento a situazioni di disagio personale, forse momentanee.
Ma, da nordista, vorrei allargare il discorso, spaziando nella disamina, magari ultra petita.
La Sicilia, terra che ho sempre amato, ha una sua storia infinita che ha visto nei millenni l'avvicendarsi di fenici, greci, cartaginesi, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi, ecc., con dominazioni e scambi economico- culturali reciproci.
Goethe sosteneva che < senza conoscere la Sicilia, non ci si può fare un'idea dell'Italia >.
Certo, esistono zone d'ombra ( degrado ambientale, abusivismo edilizio, corruzione, mafia ), aspetti ambigui e inquietanti per gli abitanti, ma il fascino di questa terra è inattaccabile.
Comunque la vera attrattiva, per me, sono i siciliani stessi, persone < complesse e affascinanti, contradditorie per tanti aspetti >.
Eppoi la presenza di centri lombardi in Sicilia, < eredità di antiche migrazioni dal Nord, dove la lingua è rimasta ancora il gallo-italico >.
Vò finir: no, nessun eremo è possibile nella terra dei tre promontori.
La Trinacria va vissuta per intero nella sua popolazione, in quanto una e trina.
Ah!, dimenticavo, e la poesia?
Molto bene, calibrata come al solito.
Epitteto
domenica 19 agosto 2018
A spasso con Kipling
di Epitteto
Ogni testo la dice lunga sul suo Autore.
Financo una semplice poesia.
Dalla quale si evincono come la si pensa, preferenze, tendenze, carattere, ecc.
I logorroici sono i primi a saltare all'occhio, con la loro mania di descrivere il mondo intero mai a sufficienza.
Pare di vederli concionare all'infinito scocciando il prossimo.
I riservati invece sembrano soffrire a dire anche solo una parola in più, forse timidi per natura.
Le donne si individuano al volo, per l'insistenza a parlare della famiglia, dei morti, delle amiche, della casa, dei sentimenti affettivi, dei tradimenti subiti ( mai di quelli commessi da loro ).
I maschi la buttano subito sul politico-sociale, sull'economico, sullo sport, ecc.
Il lettore psicologo ( ed ancor più psichiatra) individua subito le sofferenze interiori, le manie, attitudini, personalità disturbate, devianze, immaturità e quant'altro dell'imbrattacarte, stilandone corpose cartelle cliniche.
Gli operatori commerciali occulti si buttano a pesce sulle tendenze commerciali di questi sventurati, invadendone spazi in rete, mail, ecc.
Ci sono poi gli spioni di Stato che con le griglie dei lemmi catturano la privacy dei pericolosi sociali, dei deviati per l'ordine pubblico, e così via.
Le poesie e relativi commenti sono una pacchia per il Grande Fratello occhiuto e sospettoso.
In conclusione, ma cari lettori non potete farvi i fatti vostri mettendo la mordacchia al fiume di scemenze pubblicate?
Epitteto
di Epitteto
Ogni testo la dice lunga sul suo Autore.
Financo una semplice poesia.
Dalla quale si evincono come la si pensa, preferenze, tendenze, carattere, ecc.
I logorroici sono i primi a saltare all'occhio, con la loro mania di descrivere il mondo intero mai a sufficienza.
Pare di vederli concionare all'infinito scocciando il prossimo.
I riservati invece sembrano soffrire a dire anche solo una parola in più, forse timidi per natura.
Le donne si individuano al volo, per l'insistenza a parlare della famiglia, dei morti, delle amiche, della casa, dei sentimenti affettivi, dei tradimenti subiti ( mai di quelli commessi da loro ).
I maschi la buttano subito sul politico-sociale, sull'economico, sullo sport, ecc.
Il lettore psicologo ( ed ancor più psichiatra) individua subito le sofferenze interiori, le manie, attitudini, personalità disturbate, devianze, immaturità e quant'altro dell'imbrattacarte, stilandone corpose cartelle cliniche.
Gli operatori commerciali occulti si buttano a pesce sulle tendenze commerciali di questi sventurati, invadendone spazi in rete, mail, ecc.
Ci sono poi gli spioni di Stato che con le griglie dei lemmi catturano la privacy dei pericolosi sociali, dei deviati per l'ordine pubblico, e così via.
Le poesie e relativi commenti sono una pacchia per il Grande Fratello occhiuto e sospettoso.
In conclusione, ma cari lettori non potete farvi i fatti vostri mettendo la mordacchia al fiume di scemenze pubblicate?
Epitteto
sabato 18 agosto 2018
Filomena Di Sarno
52 min
NU MUTIVETTO ANTICO...
'Stu motivetto antico, ch'emozione,
s'è mmise dint' 'e recchie 'a stammatina...
'A cantava mammà chesta canzone,
a 'stu mumento forse m'è vicina!
"Non ti scordar di me" songo 'e parole,
e chi te po' scurda' mamma mia cara...
Quanno 'a cantave tu, ce steva 'o Sole,
e mmo', 'sta vita senza 'e te è cchiù amara!
'Na lacrema me scenne tutt' 'e vvote,
ca' 'sta canzone io torno a ll'ascolta',
chiagneno 'nzieme 'a me pure 'sti' nnote...
Pecche' nun t' 'a sentimme cchiù 'e cantà!
Filomena Di Sarno.
***************************
Commento di Epitteto:
Semplice, limpida, accattivante.
Di richiami poetici a padri, madri, figli, ecc. ne son pien le fosse.
Tanto da sollecitare forme di rigetto.
Qui invece il tocco è lieve, armonioso, quasi cantabile, senza ricorso a orpelli ridondanti e fasulli.
L'afflato nostalgico s'evidenzia come un soffio, casuale, leggero e palpabile.
Sì, una buona versione senza lungaggini di troppo e pretese di cambiare il mondo.
Non conosco bene questa poetessa ( forse in passato eclissatasi dalle amicizie virtuali ).
Spero proprio di non dovermi ricredere a breve.
52 min
NU MUTIVETTO ANTICO...
'Stu motivetto antico, ch'emozione,
s'è mmise dint' 'e recchie 'a stammatina...
'A cantava mammà chesta canzone,
a 'stu mumento forse m'è vicina!
"Non ti scordar di me" songo 'e parole,
e chi te po' scurda' mamma mia cara...
Quanno 'a cantave tu, ce steva 'o Sole,
e mmo', 'sta vita senza 'e te è cchiù amara!
'Na lacrema me scenne tutt' 'e vvote,
ca' 'sta canzone io torno a ll'ascolta',
chiagneno 'nzieme 'a me pure 'sti' nnote...
Pecche' nun t' 'a sentimme cchiù 'e cantà!
Filomena Di Sarno.
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Commento di Epitteto:
Semplice, limpida, accattivante.
Di richiami poetici a padri, madri, figli, ecc. ne son pien le fosse.
Tanto da sollecitare forme di rigetto.
Qui invece il tocco è lieve, armonioso, quasi cantabile, senza ricorso a orpelli ridondanti e fasulli.
L'afflato nostalgico s'evidenzia come un soffio, casuale, leggero e palpabile.
Sì, una buona versione senza lungaggini di troppo e pretese di cambiare il mondo.
Non conosco bene questa poetessa ( forse in passato eclissatasi dalle amicizie virtuali ).
Spero proprio di non dovermi ricredere a breve.
Esperimento sociale
di Epitteto
L'Università di Netturbino ha svolto recentemente una ricerca psicoscientifica sui Poeti dell'oggi.
Ne ha scrutinato più di un milione con risultati mirabolanti anche se scontati.
Oltre il 168% sono risultati deviati psicosomatici con tendenze narcisistiche irreversibili.
Il 30% ha mostrato chiari segni di D.O.C. ( depressione ossessiva compulsiva ), con impossibilità a contenersi poeticamente.
Ben il 64% è risultato affetto da forme di schizofrenia letteraria, con ridotta o nulla capacità a connettere un minimo di logica letteraria.
Una percentuale indefinita di imbrattacarte ha dovuto ricorrere d'urgenza alla TAC ed alla PET.
E così via.
Una sparuta schiera di illusi si è confinata in parametri accettabili, acconsentendo a bruciare quanto scritto in passato, a non partecipare a miriadi concorsuali di facciata, a ridurre le proprie ispirazioni a non più di una lirica ogni sei mesi.
Un'orda scatenata di folli scritturali si è invece sottratta all'analisi psichiatrica, rifugiandosi nelle pieghe delle piattaforme informatiche e non.
Il Governo, allarmato, ha promesso che a questi irriducibili non darà asilo poetico in Italia, istituendo una tassa aggiuntiva per i recidivi.
Epitteto
di Epitteto
L'Università di Netturbino ha svolto recentemente una ricerca psicoscientifica sui Poeti dell'oggi.
Ne ha scrutinato più di un milione con risultati mirabolanti anche se scontati.
Oltre il 168% sono risultati deviati psicosomatici con tendenze narcisistiche irreversibili.
Il 30% ha mostrato chiari segni di D.O.C. ( depressione ossessiva compulsiva ), con impossibilità a contenersi poeticamente.
Ben il 64% è risultato affetto da forme di schizofrenia letteraria, con ridotta o nulla capacità a connettere un minimo di logica letteraria.
Una percentuale indefinita di imbrattacarte ha dovuto ricorrere d'urgenza alla TAC ed alla PET.
E così via.
Una sparuta schiera di illusi si è confinata in parametri accettabili, acconsentendo a bruciare quanto scritto in passato, a non partecipare a miriadi concorsuali di facciata, a ridurre le proprie ispirazioni a non più di una lirica ogni sei mesi.
Un'orda scatenata di folli scritturali si è invece sottratta all'analisi psichiatrica, rifugiandosi nelle pieghe delle piattaforme informatiche e non.
Il Governo, allarmato, ha promesso che a questi irriducibili non darà asilo poetico in Italia, istituendo una tassa aggiuntiva per i recidivi.
Epitteto
venerdì 17 agosto 2018
I due Epitteti
1) - Non piangere.
Che te frega se è morta tua moglie: ti era stata data solo in prestito ed ora l'hai restituita.
Epitteto il Grande
2) - Parole.
Le parole della stragande maggioranza dei poeti odierni sono scritte nel vento e non lasciano traccia.
Di certo non dicono nulla, e per giunta lo dicono male...
Epitteto il Piccolo
martedì 14 agosto 2018
Absit iniura verbis
di Epitteto
< Ciò che è storto non si può raddrizzare e ciò che manca non si può contare > ( Qoelet/Ecclesiaste ).
Da un legno storto e manchevole come quello dei tanti troppi nostri poeti non può uscire niente di interamente dritto e fattivo.
La gramigna finisce per soffocare anche il poco prodotto sano.
Siddharta
di Epitteto
< Ciò che è storto non si può raddrizzare e ciò che manca non si può contare > ( Qoelet/Ecclesiaste ).
Da un legno storto e manchevole come quello dei tanti troppi nostri poeti non può uscire niente di interamente dritto e fattivo.
La gramigna finisce per soffocare anche il poco prodotto sano.
Siddharta
Mala tempora currunt
di Epitteto
Le donne dovrebbero farsi un serio esame di coscienza.
Con la parità di genere è avvenuto uno sconquasso.
I ruoli si sono invertiti o compromessi.
I maschi non sanno più cosa sono e reagiscono con violenza o si dirigono verso altri lidi.
E leggo che tante quarantenni insoddisfatte si cercano la compagnia occasionale dei neri migranti, coi rischi del caso.
Se lo meritano, dopo aver evirato i connazionali a furia di denunce per molestie.
I quali se ne fuggono in Thailandia et similia dove le donne non si sono ancora castrate mentalmente.
Epitteto
di Epitteto
Le donne dovrebbero farsi un serio esame di coscienza.
Con la parità di genere è avvenuto uno sconquasso.
I ruoli si sono invertiti o compromessi.
I maschi non sanno più cosa sono e reagiscono con violenza o si dirigono verso altri lidi.
E leggo che tante quarantenni insoddisfatte si cercano la compagnia occasionale dei neri migranti, coi rischi del caso.
Se lo meritano, dopo aver evirato i connazionali a furia di denunce per molestie.
I quali se ne fuggono in Thailandia et similia dove le donne non si sono ancora castrate mentalmente.
Epitteto
domenica 12 agosto 2018
IL NIDO
( di Manrico Bacigalupi)
Sul ramo alto della quercia grande,
si scorge un nido dondolare al vento.
La verde fronda a tratti lo nasconde,
ma intorno senti risuonare un canto.
Su, in alto… tre capini pigolanti
si sentono vociar di buona lena !
La madre giunge e in voli saltellanti
si posa, a ognuno porta la sua...cena !
Anch'io, la sera, torno dal mio volo:
a casa ho un nido caldo che m'accoglie.
Mi sembra di sentire un usignolo
che canta, allegro, fra stormir di foglie !
*******************************************
Epitteto:
Penso che Manrico sia persona fortunata.
Sempre a tu per tu con la natura incontaminata della sua isola felice.
Un vero miracolo a fronte di un'Italia paesaggistica saccheggiata e brutalizzata.
Credo che le generazioni dell'oggi non si rendano conto del danno irreversibile arrecato dal progresso scriteriato.
Tutte prese dal posticcio, dal mondo di plastica, dalla tecnologia invasiva, ecc.
Il nostro Poeta ha saputo mantenere il gusto ed il piacere di sollevare gli occhi e di tendere l'orecchio ai sussurri degli alberi.
Luogo per eccellenza degli abitatori canori, nostri compagni di viaggio su questa Terra sperduta nel cosmo.
Ne so qualcosa anch'io, quando il risveglio mattuttino mi viene accompagnato dal vociare incrociato di allegre ugole canterine all'intorno.
Laddove prima in città m'accoglievano smog e frastuono di macchine in perenne movimento.
Naturalmente questa poesia sarà letta con orrore dai cultori del modernismo letterario sgangherato dell'oggi.
Ma chi se ne importa, godiamoci quartine, metrica e rime come una volta.
E crepi il nuovo infuturato!
Empatica/mente, Diofanto.
Enza Picone
10 agosto alle ore 19:58
Il ricordo oltre il silenzio
di un suono soffuso.
Che riecheggia, riecheggia,
riech...
10 agosto alle ore 19:58
Il ricordo oltre il silenzio
di un suono soffuso.
Che riecheggia, riecheggia,
riech...
*************************
Commento di Epitteto:
In verità ci sono parole e suoni che misteriosamente anche a distanza di anni riecheggiano nella memoria come fossero dell'oggi.
Taluni anche odiosi, come in certe cantonate della vita.
Suoni parassiti, ma certuni anche piacevoli al ricordo.
Come la voce sensuale dell'Antonella Elia in un programma tv di Mike Bongiorno: quel suo < Ma dai Mike... ) mi sconvolgeva le budella!
Commento di Epitteto:
In verità ci sono parole e suoni che misteriosamente anche a distanza di anni riecheggiano nella memoria come fossero dell'oggi.
Taluni anche odiosi, come in certe cantonate della vita.
Suoni parassiti, ma certuni anche piacevoli al ricordo.
Come la voce sensuale dell'Antonella Elia in un programma tv di Mike Bongiorno: quel suo < Ma dai Mike... ) mi sconvolgeva le budella!
sabato 11 agosto 2018
Chi se la gode e chi no
di Epitteto
E' fin troppo noto il carpe diem di Orazio per spendere ulteriori parole.
Per non parlare del < Quant'è bella giovinezza > di Lorenzo il Magnifico.
E così via.
E già prima nel 1048 il poeta e scienziato persiano Omar Khayyam ebbe a scrivere:
< Fugge il tempo e già l'attimo in cui scrivo non é più.
Bevi e sciala in allegria >.
L'ultimo invito pare raccolto dagli italiani dell'oggi, che il Governo s'affanna a sostenere perchè incapienti incorreggibili.
600.000 famiglie del Sud senza componenti che lavorino, milioni di giovani disoccupati in discoteca a drogarsi, migranti ò gogo negati a fare gli < oprai >, ecc. ecc.
Che dire?
Godiamoci quindi la vita e sollazziamoci dei suoi piaceri: allora si viveva in media trent'anni, oggi saremo tutti centenari.
Cosa volere di più?
Ci va proprio bene...
Epitteto
di Epitteto
E' fin troppo noto il carpe diem di Orazio per spendere ulteriori parole.
Per non parlare del < Quant'è bella giovinezza > di Lorenzo il Magnifico.
E così via.
E già prima nel 1048 il poeta e scienziato persiano Omar Khayyam ebbe a scrivere:
< Fugge il tempo e già l'attimo in cui scrivo non é più.
Bevi e sciala in allegria >.
L'ultimo invito pare raccolto dagli italiani dell'oggi, che il Governo s'affanna a sostenere perchè incapienti incorreggibili.
600.000 famiglie del Sud senza componenti che lavorino, milioni di giovani disoccupati in discoteca a drogarsi, migranti ò gogo negati a fare gli < oprai >, ecc. ecc.
Che dire?
Godiamoci quindi la vita e sollazziamoci dei suoi piaceri: allora si viveva in media trent'anni, oggi saremo tutti centenari.
Cosa volere di più?
Ci va proprio bene...
Epitteto
venerdì 10 agosto 2018
Help
di Epitteto
Una versificatrice su queste pagine ci ha avvertito minacciosa che è in corso di pubblicazione la sua terza raccolta di poesie, previo evento-spettacolo.
Come al solito rimango basito.
Chi mai sarà in grado di fermare una tale mano prolifica a contenimento del profluvio letterario incombente?
Invero a tali annunci mi coglie sempre un'angoscia interiore mista a terrore per il consueto disastro narrativo.
Perchè già ai tempi così scriveva Giovanni Papini ( 1881-1956 ) nel suo < Sacco dell'orco >:
" Ci sono libri scritti con soluzione di làudano su foglie di papavero; e ce ne sono altri, moltissimi, che sembrano scritti con sugo di mota su pagine di mattone e infine alcuni, rarissimi, incisi sul basalto con punta di diamante ".
E' facile dargli ragione, quando la produzione poetica dell'oggi pare un fiume inarrestabile di testi vacui e vani, oltre che fangosi ricchi di orpelli vanagloriosi
di Epitteto
Una versificatrice su queste pagine ci ha avvertito minacciosa che è in corso di pubblicazione la sua terza raccolta di poesie, previo evento-spettacolo.
Come al solito rimango basito.
Chi mai sarà in grado di fermare una tale mano prolifica a contenimento del profluvio letterario incombente?
Invero a tali annunci mi coglie sempre un'angoscia interiore mista a terrore per il consueto disastro narrativo.
Perchè già ai tempi così scriveva Giovanni Papini ( 1881-1956 ) nel suo < Sacco dell'orco >:
" Ci sono libri scritti con soluzione di làudano su foglie di papavero; e ce ne sono altri, moltissimi, che sembrano scritti con sugo di mota su pagine di mattone e infine alcuni, rarissimi, incisi sul basalto con punta di diamante ".
E' facile dargli ragione, quando la produzione poetica dell'oggi pare un fiume inarrestabile di testi vacui e vani, oltre che fangosi ricchi di orpelli vanagloriosi
domenica 5 agosto 2018
Carmela Puglisi
4 agosto alle ore 10:09 ·
O SIGNORE,NOSTRO DIO, quanto è grande il Tuo Nome su tutta la terra,sopra i cieli si innalza la Tua Magnificenza !!-- TU che ci unisci a TE,come i tralci alla vite,aiutaci a rimanere nel TUO AMORE,per portare molto frutto alla TUA Gloria ,e per riconoscere il Tuo Volto nei nostri Fratelli,servendoti in ciascuno di essi !!-- LA Tua Luce risplenda nell'intimo dei nostri cuori , con il FUOCO DEL TUO SPIRITO !!-- Con il Tuo Santo Spirito,O SIGNORE,siamo lieti nella speranza,forti nella tribolazione,perseveranti nella preghiera !!----Dona sollievo ai malati,conforto ai moribondi,e rinnova Tutti gli Uomini con la TUA MISERICORDIA ,O DIO !!-- Guarda,con bontà,quanti muoiono a causa dell'odio,della violenza e della guerra,e accoglili Tutti nel riposo eterno !!!!==== Un caloroso buongiorno e un caro abbraccio,a ciascuno di voi,amici miei carissimi !!!====
4 agosto alle ore 10:09 ·
O SIGNORE,NOSTRO DIO, quanto è grande il Tuo Nome su tutta la terra,sopra i cieli si innalza la Tua Magnificenza !!-- TU che ci unisci a TE,come i tralci alla vite,aiutaci a rimanere nel TUO AMORE,per portare molto frutto alla TUA Gloria ,e per riconoscere il Tuo Volto nei nostri Fratelli,servendoti in ciascuno di essi !!-- LA Tua Luce risplenda nell'intimo dei nostri cuori , con il FUOCO DEL TUO SPIRITO !!-- Con il Tuo Santo Spirito,O SIGNORE,siamo lieti nella speranza,forti nella tribolazione,perseveranti nella preghiera !!----Dona sollievo ai malati,conforto ai moribondi,e rinnova Tutti gli Uomini con la TUA MISERICORDIA ,O DIO !!-- Guarda,con bontà,quanti muoiono a causa dell'odio,della violenza e della guerra,e accoglili Tutti nel riposo eterno !!!!==== Un caloroso buongiorno e un caro abbraccio,a ciascuno di voi,amici miei carissimi !!!====
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Commento di Epitteto:
Carmela scrive quotidianamente roba pregiata, da fini intenditori.
Come si conviene ad una religione d'èlite, aristocratica, di potere.
Il popolo invece si fa e segue propri idoli più spiccioli, a misura d'uomo.
Halloween, il carnevale, le feste paesane, i servi di dio, i beati, i santi locali, gli angeli, ecc.
Un mondo di fantasia intermedio, capace di alleviare qui e subito la sua disperazione.
Il tutto in un sogno senza speranza.
Commento di Epitteto:
Carmela scrive quotidianamente roba pregiata, da fini intenditori.
Come si conviene ad una religione d'èlite, aristocratica, di potere.
Il popolo invece si fa e segue propri idoli più spiccioli, a misura d'uomo.
Halloween, il carnevale, le feste paesane, i servi di dio, i beati, i santi locali, gli angeli, ecc.
Un mondo di fantasia intermedio, capace di alleviare qui e subito la sua disperazione.
Il tutto in un sogno senza speranza.
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