giovedì 27 dicembre 2018


MA CHI CACCHIO M’’O FFA FA?
di Sabato D'AMATO

Ma chi cacchio m’’o ffa fa?!
A raccogliere la pezza
si po doppo aggia jettà
tutte cose int’a munnezza.
Certa gente, nostri uguali
per descriverli bisogna
confrontarli agli animali
che si nutrono di fogna.
Come iene oppur serpenti
stanno sempre là in attesa
e ti mostrano quei denti
se ti vedono in difesa.
Affacciati alla finestra
solo aspettano l’errore,
ti colpiscono di destra
e mirando sempre al cuore.
Mi domando e dico spesso:
ma chi cacchio m’’o ffa fà?
Fa che pensano..so’ fesso
confondendo la…bontà.
E perciò ho già deciso,
questa gente è da evitare;
troppo tempo nce aggio misso
voglio ancora respirare.

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  Commento di Epitteto:
Grande domandone in poesia.
Mio caro Autore, noi siamo dapprima la voce
che grida nel deserto, eppoi diventiamo
la voce della coscienza.
Perchè intorno a noi infuria l'urlo del vento
e della sabbia, in ghibli rabbioso.
Ma loro non ci possono far niente:
vorrebbero non leggerci, eppure una forza misteriosa li costringe.
In quanto il sapere e la verità sono come l'acqua,
che non avendo ossa col tempo penetra e s'espande ovunque.
Ecco, il Poeta ha dalla sua l'ispirazione,
cioè l'afflato divino che costringe all'ascolto ed affascina.
E come dimostra la storia nei millenni,
aiuta a vivere e migliora l'umanità.
Poesia monitrice contro la sordità del prossimo.
Con noi duri, a persistere!
Fraternamente. Epitteto

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