La vergogna
di Epitteto
La vergogna può essere di tante specie.
C'è quella soggettiva, quando ci si vergogna di se stessi per comportamenti personali innati o acquisiti contrari all' etica individuale o collettiva, materiale o spirituale.
Ci si può anche vergognare di vergognarsi, ma allora la questione è di competenza dello strizzacervelli.
Peggio quando non ci si vergogna di non vergognarsi, il che può essere materia delinquenziale, anche letteraria.
Secondo S. Agostino è una cosa vergognosa < non aver nulla di cui vergognarsi >.
Poi abbiamo la vergogna oggettiva o collettiva, quando ci si vergogna di comportamenti sociali, politici, religiosi, economici, ecc. indecenti, infami o violenti.
Tra questi quelli narrativi o poetici, via carta o via web, quando ci si vergogna di certe schifezze pubblicate che disonorano persino la Patria...
Come pure vergognosi sono quei lettori che per buona pace o opportunismo inondano di like compiacenti tanti aborti scritti altrui.
Fra Salimbene
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di Epitteto
La vergogna può essere di tante specie.
C'è quella soggettiva, quando ci si vergogna di se stessi per comportamenti personali innati o acquisiti contrari all' etica individuale o collettiva, materiale o spirituale.
Ci si può anche vergognare di vergognarsi, ma allora la questione è di competenza dello strizzacervelli.
Peggio quando non ci si vergogna di non vergognarsi, il che può essere materia delinquenziale, anche letteraria.
Secondo S. Agostino è una cosa vergognosa < non aver nulla di cui vergognarsi >.
Poi abbiamo la vergogna oggettiva o collettiva, quando ci si vergogna di comportamenti sociali, politici, religiosi, economici, ecc. indecenti, infami o violenti.
Tra questi quelli narrativi o poetici, via carta o via web, quando ci si vergogna di certe schifezze pubblicate che disonorano persino la Patria...
Come pure vergognosi sono quei lettori che per buona pace o opportunismo inondano di like compiacenti tanti aborti scritti altrui.
Fra Salimbene
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