Damiano Lentisco
16 luglio 2011
SO' NERVUSO!
Stammatina me sò aizato nervuso
tengo n'elicottero ind'o cazone.
Uuuh, comme girano!
Sbattess'a capa sfacci'o muro,
si nun foss'a mia.
Pe ffurtuna sto sulo:
chi a suppurtasse na mugliera,
e qua mugliera suppurtass'amme?!
Me so sbarbato e lavat'a faccia,
Macchè, schifo facevo e schifo faccio.
'O sango me revolla e 'o core sbatte,
So nu vulcano, ca fra poco sbotta,
nu lanciafiamma, na bomba senza miccia.
Se sputo nfacci'a uno 'o ppiccio!
Pe' l'oroscopo, era na jurnata serena.
Sera nervosa ch'era, sangh'e arena!
Lendam
*************************
Commento di Epitteto:
Damiano di tanto in tanto esce dalle nebbie.
Amico della prima ora, sta combattendo da tempo con una malattia malandrina.
E lo penso sempre, quando stendo le mie mani forti e ferme.
Ringraziando il Cielo per avermi risparmiato tanta sofferenza.
Ora con apprensione leggo della sua solitudine coniugale.
Tempo fa lui stesso mi parlava di una certa infatuazione religiosa che rendeva difficile il rapporto familiare.
Comunque con questa proposta Damiano esorcizza un certo disagio esistenziale.
E se la prende col destino cinico e baro.
Caro Amico, non ho ancora trovato alcuno che almeno qualche volta non sia sbottato in imprecazioni.
Che sia Padre Pio ad assisterti nel contenimento delle parolacce?
Io da agnostico non ho nessun mistico a cui appellarmi.
Sono solo come te, e non sai la mia disperazione.
In un mondo interiore chiuso in se stesso senza appoggio spirituale.
Fai bene ad imprecare di tanto in tanto: serve per scaricare le tensioni senz'altro sbocco.
Poesia, questa in lettura, discesa dal cuore prima che dalla mente: l'unica , vera, sincera dichiarazione d'amore per la Musa che ti assiste.
Buon anno, Amico mio e che la sorte ti sia leggera.
P.S.: La poesia è del 2011, ma se l'hai riproposta vuol dire che le cose non sono cambiate.
Del resto il destino, quale che sia, vive con noi per sempre.
Epitteto
16 luglio 2011
SO' NERVUSO!
Stammatina me sò aizato nervuso
tengo n'elicottero ind'o cazone.
Uuuh, comme girano!
Sbattess'a capa sfacci'o muro,
si nun foss'a mia.
Pe ffurtuna sto sulo:
chi a suppurtasse na mugliera,
e qua mugliera suppurtass'amme?!
Me so sbarbato e lavat'a faccia,
Macchè, schifo facevo e schifo faccio.
'O sango me revolla e 'o core sbatte,
So nu vulcano, ca fra poco sbotta,
nu lanciafiamma, na bomba senza miccia.
Se sputo nfacci'a uno 'o ppiccio!
Pe' l'oroscopo, era na jurnata serena.
Sera nervosa ch'era, sangh'e arena!
Lendam
*************************
Commento di Epitteto:
Damiano di tanto in tanto esce dalle nebbie.
Amico della prima ora, sta combattendo da tempo con una malattia malandrina.
E lo penso sempre, quando stendo le mie mani forti e ferme.
Ringraziando il Cielo per avermi risparmiato tanta sofferenza.
Ora con apprensione leggo della sua solitudine coniugale.
Tempo fa lui stesso mi parlava di una certa infatuazione religiosa che rendeva difficile il rapporto familiare.
Comunque con questa proposta Damiano esorcizza un certo disagio esistenziale.
E se la prende col destino cinico e baro.
Caro Amico, non ho ancora trovato alcuno che almeno qualche volta non sia sbottato in imprecazioni.
Che sia Padre Pio ad assisterti nel contenimento delle parolacce?
Io da agnostico non ho nessun mistico a cui appellarmi.
Sono solo come te, e non sai la mia disperazione.
In un mondo interiore chiuso in se stesso senza appoggio spirituale.
Fai bene ad imprecare di tanto in tanto: serve per scaricare le tensioni senz'altro sbocco.
Poesia, questa in lettura, discesa dal cuore prima che dalla mente: l'unica , vera, sincera dichiarazione d'amore per la Musa che ti assiste.
Buon anno, Amico mio e che la sorte ti sia leggera.
P.S.: La poesia è del 2011, ma se l'hai riproposta vuol dire che le cose non sono cambiate.
Del resto il destino, quale che sia, vive con noi per sempre.
Epitteto
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