Ancora una volta, soltanto una ancora
di liberty
Nell'ombra del finire del giorno,
provai quell'emozione
che mi era stata proibita.
Proibita dal tempo,
dalla cultura,
dalla mia famiglia
e persino dalla parte
più razionale e cosciente
di me stessa.
Eppure in quell'attimo fugace,
in cui il giorno lascia spazio
alla sua parte oscura,
cedetti alla profonda necessità
di assaporare il brivido più intenso,
che il mio giovane cuore
avesse mai provato.
Ora prigioniera di quell'emozione
mi ritrovo a sognare,
anche ad occhi aperti,
di riprovarla ancora una volta,
soltanto una ancora.
di liberty
Nell'ombra del finire del giorno,
provai quell'emozione
che mi era stata proibita.
Proibita dal tempo,
dalla cultura,
dalla mia famiglia
e persino dalla parte
più razionale e cosciente
di me stessa.
Eppure in quell'attimo fugace,
in cui il giorno lascia spazio
alla sua parte oscura,
cedetti alla profonda necessità
di assaporare il brivido più intenso,
che il mio giovane cuore
avesse mai provato.
Ora prigioniera di quell'emozione
mi ritrovo a sognare,
anche ad occhi aperti,
di riprovarla ancora una volta,
soltanto una ancora.
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COMMENTO:
Splendida lirica sull'onda travolgente dell'esperienza della prima volta.
Un passaggio forzato dalla curiosità, dagli inarrestabili impulsi ormonali, dalla raggiunta maturità fisio-psichica, da un calcio alle convenienze.
Ancor più sconvolgenti perchè forzature di una cultura borghese blindata e di una razionalità cosciente apparentemente corretta.
La natura esige il sopravvento e spinge alla sopravvivenza della specie, anche con devianze illogiche.
Un'emozione, dice il testo, violenta e piacevole, tanto da farne sognare la ripetizione all'infinito.
Ma forse non sarà così: ci sono momenti unici nella memoria, il seguito sarà solo consuetudine e noia.
La fantasia del ricordo gioca di queste illusioni all'infinito.
Ma viviamo di questi turbamenti rari ed impetuosi.
Ottima la delicatezza espressiva.
Bravissima, Epitteto.
COMMENTO:
Splendida lirica sull'onda travolgente dell'esperienza della prima volta.
Un passaggio forzato dalla curiosità, dagli inarrestabili impulsi ormonali, dalla raggiunta maturità fisio-psichica, da un calcio alle convenienze.
Ancor più sconvolgenti perchè forzature di una cultura borghese blindata e di una razionalità cosciente apparentemente corretta.
La natura esige il sopravvento e spinge alla sopravvivenza della specie, anche con devianze illogiche.
Un'emozione, dice il testo, violenta e piacevole, tanto da farne sognare la ripetizione all'infinito.
Ma forse non sarà così: ci sono momenti unici nella memoria, il seguito sarà solo consuetudine e noia.
La fantasia del ricordo gioca di queste illusioni all'infinito.
Ma viviamo di questi turbamenti rari ed impetuosi.
Ottima la delicatezza espressiva.
Bravissima, Epitteto.
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