lunedì 9 maggio 2016

DISCUSSIONE LIBERA SULLA POESIA ... FRA AMICI!!! Pietro Zurlo21 gennaio 2015 11:14 Quando sento recitare una poesia da una persona, la giudico col metro dell'amicizia e della simpatia;nonché nel modo in cui la recita. Se la persona che recita mi è antipatica, la sua poesia lo sarà altrettanto; se invece è simpatica, la sua poesia sarà altrettanto simpatica. Voi mi direte: che non è questo il modo di valutare una lirica, ebbene, questo lo lascio fare a chi è in grado disinteressatamente di farlo. Sbaglio, lo so...ma non ci posso fare niente! EPITTETO!!! Tu che sei uno strizzacervelli, sono da internare??? Anonimo21 gennaio 2015 16:07 Don Pietro carissimo, se per questo il primo da internare sarei io... Certo la simpatia e l'antipatia ci giocano molto. Ma con l'età perdono d'importanza. Perchè scompaiono le persone e restano i versi. Naturalmente questo vale se non ci si vede e ci si legge soltanto. Sentir recitare una poesia dalla viva vode dell'Autore: ci giocano molti fattori, l'impostazione, la gigioneria, ecc. Comunque se è una bella donna, anche se antipatica, me la scoperei... Siddharta Pietro Zurlo21 gennaio 2015 17:28 Ecco, caro Sid...proprio questo è il punto! Se una persona ti va a genio fino al punto che tu dici "apertamente", piacerà anche la sua poesia, poiché chi l'ascolta ne è succube. Anonimo22 gennaio 2015 05:31 Mah, si fa della metapoesia forse quando non si ha più niente da dire e si raschia il fondo della botte saccheggiata... A questo punto direi che sarebbe meglio zittire. Come è capitato a me, dopo migliaia di componimenti in cui m'è parso di aver detto tutto il dicibile. Siddharta Pietro Zurlo22 gennaio 2015 09:11 Caro Epi...ti devo contraddire.....tu invero, poeticamente avresti tanto ancora da dire. Non dimenticare che si scrivono anche liriche su cose e fatti che succedono attualmente da tramandare ai posteri. E poi, c'è la satira politica, il sarcasmo, i personaggi e tutto il modernismo. Perciò, non è il caso di posare la penna...che dev'essere sempre a portata di mano, per qualche frase, qualche spunto ed ogni evenienza...ciao - Pietro Franco L. Melzi22 gennaio 2015 09:17 Caro Pietro Io del parere delle persone colte e degli intellettuali in genere non mi fido, anzi, me ne frego. Se vuoi sapere qualcosa sui tuoi versi non domandare mai il parere ai poeti e agli intellettuali in genere. Del loro giudizio non ti fidare, perché la tua poesia sarà sempre troppo vecchia, oppure troppo nuova e quasi sempre troppo uguale. Non è che siano matti o in malafede, semplicemente sono convinti che il meglio sia già stato scritto e il tuo gran da fare, uno sforzo inutile. Se poi sono magnanimi e ti dicono bravo, rassegnati e solo una pacca sulla spalla. Se vuoi un parere sincero lo devi ricercare altrove e fuori dalla cerchia delle amicizie e dalle frequentazioni letterarie. Fai leggere la tua poesia al barbiere, oppure all’omino dell’acqua minerale, poi guardali attentamente negli occhi e capirai molte più cose senza tante parole. Anonimo22 gennaio 2015 10:19 << Fai leggere la tua poesia al barbiere, oppure all’omino dell’acqua minerale, poi guardali attentamente negli occhi e capirai molte più cose senza tante parole >>,dice Franco. Semplicemente che ti prenderebbero per matto non avendo tempo da perdere, loro... Dico io. La provocazione di Franco poggia sull'egoico abnorme dei Poeti e letterati in genere. Tutti convinti ad ogni < schittatina > di aver scritto l'opera del secolo, per cui se non applauditi ad ogni ora del giorno entrano in grave crisi d'astinenza! Siddharta Franco L. Melzi22 gennaio 2015 11:03 Se proprio vuoi un parere! Avrei dovuto aggiungere alla frase, altrimenti puoi farne benissimo a meno. Tu ti riferisci a coloro che hanno le credenziali per essere considerati poeti, oppure se le attribuiscono di propria sponte, in altre parole se la credono. I frequentatori occasionali come me, invece, non hanno di queste pulsioni e non si prendono troppo sul serio. Pertanto non entrano in crisi per così poco. Noi ignoranti lo sappiamo che quello sul web è tutto un gioco. Sono altri che ci stanno a fare una malattia. Per conto mio, non partorisco che un paio di metapoesie all'anno, e lo faccio giusto per spirito di partecipazione. Perchè non mi sembra bello commentare, criticare, e pontificare senza mettersi in gioco. Con la scusa di non aver niente da dimostrare. Ha ragione Pietro, devi avere il coraggio di pubblicare le tue poesie. Vuoi vedere che sei tu il primo a non sopportare le critiche? Ma non mi dire. Sai, io ho molta stima di te, ma alla fine il dubbio viene. Pietro Zurlo22 gennaio 2015 12:24 Caro Franco, io so per certo che SID oppure EPI o dir si voglia ne ha da vendere...Tutte le volte che l'ho provocato abbiamo fatto dei duetti spontanei da incorniciare, non pensati, ma scritti di getto, ed io penso che se uno NON ha la stoffa del poeta questo non lo si può fare. Anonimo22 gennaio 2015 14:35 Postare poesie non è un obbligo. Per quanto mi riguarda, non lo faccio più perchè tanto è tempo perso. I miei versi sono irrimediabilmente ottocenteschi e questo non è più di moda. E poi scatenerei una canèa di insulti a vendetta del mio libero pensiero. E questa soddisfazione non voglio darla. E non ho nemmeno bisogno di conferme su quanto valgo o meno. Alla mia età non ne ho più bisogno. Vero è che esprimersi liberamente o suscita consensi o contestazioni o equivoci di lettura. E francamente ne ho piene le tasche a dovermi giustificare ogni volta. Vengo dall'aver filosoficamente ammaestrato una giovanissima rampolla: mi si è rivoltata contro tutta la famiglia e buona parte del codazzo di loro amici. Sulla soddisfazione a scrivere: nemmeno un poco, solo trasmissione di pensiero per chi ha voglia di leggere, altrimenti ciccia. SIDDHARTA Franco L. Melzi22 gennaio 2015 16:56 Caro Sid, Beh sì, effettivamente, c’è qualcuno in giro che non vede l’ora di fartela pagare. L’elenco delle persone che su queste pagine ha protestato per i tuoi modi troppo schietti, in questi due o tre anni di collaborazione, è abbastanza lungo. Per la verità sono in molti che ti stimano, forse molti di più di quanto tu possa immaginare. E poi hai ragione, pubblicare non è indispensabile per partecipare, anzi, alla fine la cosa è talmente rara che diventa un valore aggiunto. Quando parlavo di pubblicare però non mi riferivo al blog, bensì pensavo al CdP. Se volevo un mammalucco al mio fianco che dicesse sempre di sì e seminasse commenti positivi come margherite, non avevo che l’imbarazzo della scelta. Non ti pare? E adesso tirem innanz, come sempre:-) Pietro Zurlo22 gennaio 2015 18:20 Io potrei pubblicare dei versi di Epitteto inediti...scritti da due, tre e quattro elementi pensanti...ma sono "giochi messi in rima"...nient'altro! Anonimo22 gennaio 2015 18:23 Beh, sì pensavo anch'io al Cub dei Poeti. Ove comunque vi sono alcuni veramente bravi, anche se lontani dal mio intendere la poesia. Comunque io non ho mai dileggiato le persone, ma criticato solo i testi, ai sensi di regolamento. Siddharta.

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