venerdì 11 gennaio 2019

Crisi d'identità
di Epitteto

Milioni di scribacchini in questi anni si sono riversati in web per dire la loro.
Dapprima i presuntuosi, i narcisisti, gli esibizionisti, ma ancora in misura minore.
Poi una valanga di vocianti montante e incontenibile ha mischiato le carte, capovolgendo le ragioni statistiche.
Viviamo ormai accalcati sul nostro pianeta, destinato ad affollarsi vieppiù di anno in anno.
Nel 2030 gli umani saranno otto miliardi e mezzo, con un incremento di un miliardo a ventennio.
Ciò ci ha creato una crisi di identità.
Dispersi nella massa indistinta non ci riconosciamo più, abbiamo la sensazione di affondare nell'indifferenziato fino al collo.
Di qui la spinta a nuotare con la testa fuor d'acqua per non affogare.
Scriviamo a più non posso per gridare al mondo che esistiamo anche noi, che non siamo solo numeri.
Si tratta quindi di renderci visibili a qualsiasi prezzo, per non scomparire nella massa confusionaria .
Pur di dire qualcosa, qualsiasi cosa, pubblichiamo a più non posso schifezze indescrivibili senza capo nè coda, a mò di selfie testimonianti la nostra presenza esistenziale.
Dannandoci in modo asfissiante a costruire un'immagine di noi stessi, per non perire nell'anonimato.
Una lotta infinita senza costrutto: perciò meglio accettarci senza essere visti, ritagliandoci un angolo anonimo per noi stessi, fin quando peste non c'incolga...
Paghi del nostro essere e del nostro fare.


Gedeone

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