Resta il silenzio a parlarti di me
di Maria Grazia Zagaria
Volevo coprirti col mio velo
la sera
una gabbia di seta nera
elegante
ti toglieva l'aria
si tingeva di grigio l'azzurro
non udivo i singhiozzi
le farfalle non emettono gemiti.
Sul bagnasciuga
di un mare in bianco e nero
l'ombra delle mie ali
distilla lacrime tra le mani
non un alito di vento ad asciugarle.
Imprigiono il desiderio oltre la porta
d' una camera vuota di sospiri
senza finestre ad attendere aurore
senza il ticchettio del tempo
afona di schiocchi di baci.
Resta il silenzio a parlarti di me.
Inedita, Maria Grazia Zagaria
08/Ottobre / 2017.
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EPITTETO:
Siamo alle solite.
Si pubblica sollecitando il commento ( tale la filosofia di Facebook ) e poi ci si adonta se il giudizio è men che entusiastico.
Poesia del terzo millennio, si dice : non bastano i secoli a far bella o meno una lirica.
Ma necessita quel quid misterioso che subito bussa alla porta della mente e del cuore, raccogliendo l'attenzione ammirata del lettore.
Così un dipinto, che dice tutto ad un visitatore e niente ad un altro.
La poesia della Zagaria quivi proposta vive di una retorica eccessiva e ripetitiva che l'appesantisce gratuitamente.
Oltre a non dire niente di nuovo in campo sentimentale.
Si salva solo il titolo ripetuto in chiusura, invero suggestivo anche se non del tutto originale all'orecchio.
P.S.: Il bagnasciuga mussoliniano: meglio < battigia >.
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