L'eterna lotta
di Epitteto
Il bene e il male in eterna contesa.
E noi il loro campo di battaglia.
Però allegria: come nei vasi comunicanti i liquidi sono sempre in
perfetto equilibrio, così il bene e il male si pareggiano sempre.
Una legge fisica e metafisica salvifica.
martedì 31 ottobre 2017
Amara/mente
di Epitteto
Se in carcere un detenuto va lamentando di essere innocente ingiustamente condannato, viene ritualmente malmenato dai reclusi.
Perchè fatto del tutto insopportabile.
Se invece si dichiara fior di delinquente colpevole, ecco tutti a rispettarlo.
Così in Facebook e ovunque, dove solo se ti dichiari un fuorilegge vieni subito preso in considerazione.
Perchè il prossimo ama i suoi simili come se stesso.
di Epitteto
Se in carcere un detenuto va lamentando di essere innocente ingiustamente condannato, viene ritualmente malmenato dai reclusi.
Perchè fatto del tutto insopportabile.
Se invece si dichiara fior di delinquente colpevole, ecco tutti a rispettarlo.
Così in Facebook e ovunque, dove solo se ti dichiari un fuorilegge vieni subito preso in considerazione.
Perchè il prossimo ama i suoi simili come se stesso.
domenica 29 ottobre 2017
New York
di Epitteto
Trovo assai interessanti le considerazioni di una nostra compatriota sugli U.S.A. ove risiede o ha risieduto.
di Epitteto
Trovo assai interessanti le considerazioni di una nostra compatriota sugli U.S.A. ove risiede o ha risieduto.
*Epitteto:
Ma che cosa c'è di così bello a New York?
A me tutti quei neri farebbero un pò impressione.
Non riesco a superare la diffidenza del diverso, provo un non so che di timore.
Anche l'esagerazione mi disturba: piccolo mi pare più a misura d'uomo.
Sono certo che saprai farmi superare le mie perplessità.
Intanto però ammiro la genialità scientifica di quel popolo.
Una civiltà breve che però ha saputo fare passi da giganti.
**Monica Appresti:
Salve Epitteto.
Chi come me considera la diversità ricchezza, non può non apprezzare. E se piccolo le appare più a misura d'uomo, le posso garantire che grande e nero è più a misura di donna
;)
Di New york amo il senso di libertà che si prova.Ciascuno è veramente libero di essere quale è;La gente è troppo impegnata a lavorare e costruire per preoccuparsi degli altri,Tutto è normale poichè nessuno ha stabilito cosa deve esserlo e cosa non lo è.Il lavoratore ha una sua dignità di lavoratore e non è considerato un subordinato ma una persona che offre un servizio in cambio di una adeguata retribuzione,C' è un elevato livello di civiltà.Tutto funziona poichè ciascuno fa il proprio dovere.Si guadagna tanto e si spende tanto.Le persone fanno girare l'economia , non soltanto le... ...............l'arredo urbano è spettacolare e gli spazi sono mantenuti bene.Rimango sorpresa innanzi a tanta operosità e magnificenza ma...non mi commuovo mai innanzi ad un ambiente antropico!..........Nei riguardi di quelli che lei definisce "neri",non ho alcun tipo di problema o pregiudizio.Mi impressionano più l'indifferenza, la leggerezza, la superficialità, la cattiveria, l'insensibilità, l'inettitudine, la malvagità, l'egoismo.........che la diversità, qualunque essa sia.Che poi, a dirla tutta, l'esser " chiarissimi" non è che sia una gran bella dote:sovente ci si scotta
;) Un caro saluto, Monica.
Ps: grazie per la sua , voluta, "provocazione"
Ma che cosa c'è di così bello a New York?
A me tutti quei neri farebbero un pò impressione.
Non riesco a superare la diffidenza del diverso, provo un non so che di timore.
Anche l'esagerazione mi disturba: piccolo mi pare più a misura d'uomo.
Sono certo che saprai farmi superare le mie perplessità.
Intanto però ammiro la genialità scientifica di quel popolo.
Una civiltà breve che però ha saputo fare passi da giganti.
**Monica Appresti:
Salve Epitteto.
Chi come me considera la diversità ricchezza, non può non apprezzare. E se piccolo le appare più a misura d'uomo, le posso garantire che grande e nero è più a misura di donna

Di New york amo il senso di libertà che si prova.Ciascuno è veramente libero di essere quale è;La gente è troppo impegnata a lavorare e costruire per preoccuparsi degli altri,Tutto è normale poichè nessuno ha stabilito cosa deve esserlo e cosa non lo è.Il lavoratore ha una sua dignità di lavoratore e non è considerato un subordinato ma una persona che offre un servizio in cambio di una adeguata retribuzione,C' è un elevato livello di civiltà.Tutto funziona poichè ciascuno fa il proprio dovere.Si guadagna tanto e si spende tanto.Le persone fanno girare l'economia , non soltanto le... ...............l'arredo urbano è spettacolare e gli spazi sono mantenuti bene.Rimango sorpresa innanzi a tanta operosità e magnificenza ma...non mi commuovo mai innanzi ad un ambiente antropico!..........Nei riguardi di quelli che lei definisce "neri",non ho alcun tipo di problema o pregiudizio.Mi impressionano più l'indifferenza, la leggerezza, la superficialità, la cattiveria, l'insensibilità, l'inettitudine, la malvagità, l'egoismo.........che la diversità, qualunque essa sia.Che poi, a dirla tutta, l'esser " chiarissimi" non è che sia una gran bella dote:sovente ci si scotta

Ps: grazie per la sua , voluta, "provocazione"
Onlife expansion
di Epitteto Eubulide
L'autorità francese di sicurezza stradale ha attivato a Parigi una campagna per aumentare la consapevolezza sui pericoli della dilagante < distrazione digitale > causa principale di incidenti stradali urbani.
In alcuni incroci strategici della città, sono stati posizionati dei sensori che si attivano al passaggio pedonale con il rosso.
A quel punto il soggetto viene coinvolto in un incidente virtuale, come se un'automobile stesse inutilmente frenando, investendolo.
L'espressione di terrore del pedone viene fotografata e mostrata in tempo reale su un cartellone digitale posto dall'altro lato della strada, dove un claim recita < Non guardare la morte in faccia, attraversa in sicurezza >.
( font: Esperienze senza più confini, di Francesco Morace )
di Epitteto Eubulide
L'autorità francese di sicurezza stradale ha attivato a Parigi una campagna per aumentare la consapevolezza sui pericoli della dilagante < distrazione digitale > causa principale di incidenti stradali urbani.
In alcuni incroci strategici della città, sono stati posizionati dei sensori che si attivano al passaggio pedonale con il rosso.
A quel punto il soggetto viene coinvolto in un incidente virtuale, come se un'automobile stesse inutilmente frenando, investendolo.
L'espressione di terrore del pedone viene fotografata e mostrata in tempo reale su un cartellone digitale posto dall'altro lato della strada, dove un claim recita < Non guardare la morte in faccia, attraversa in sicurezza >.
( font: Esperienze senza più confini, di Francesco Morace )
mercoledì 25 ottobre 2017
A PIEDI NUDI
di Francesco ESPOSITO
Ancora con gli occhi,
mezzi chiusi dal sonno,
immagino di aprire la porta,
a piedi nudi;
di corsa lanciarmi ,
sui verdi prati,
coperti dalla brina,
di un mattino,
d'inizio primavera.
***
Felice di sentir,
sotto i miei piedi,
tutto il vigor di questa vita,
nata come per magia;
è la mia immaginazione
che mi fa volar lontano,
in questa stagione bella,
foriera di vita e di colori;
sogno dominare grandi onde,
su una tavola di legno,
per sentirmi solo,
padrone dell'immensità.
di Francesco ESPOSITO
Ancora con gli occhi,
mezzi chiusi dal sonno,
immagino di aprire la porta,
a piedi nudi;
di corsa lanciarmi ,
sui verdi prati,
coperti dalla brina,
di un mattino,
d'inizio primavera.
***
Felice di sentir,
sotto i miei piedi,
tutto il vigor di questa vita,
nata come per magia;
è la mia immaginazione
che mi fa volar lontano,
in questa stagione bella,
foriera di vita e di colori;
sogno dominare grandi onde,
su una tavola di legno,
per sentirmi solo,
padrone dell'immensità.
************************
Commento di Epitteto:
Quando in meditazione, stranamente talora si entra nella sensazione magica di far parte dell'immenso e dell'incommensurabile.
E questo anche in improvvisi rapimenti occasionali.
Perchè, a pensarci bene, noi siam parte integrante dell'immenso, anzi noi stessi siamo l'immenso.
Appoggiandoci all'intuizione di Lavoiser per cui nulla si distrugge e tutto si trasforma, noi umani non siam altro che riedizioni fisiche del passato e non moriremo mai del tutto.
Siamo cioè eterni sotto altra specie e forma.
Padroni dell'immensità, dice l' Autore con felice intuizione.
Molto bravo, il nostro Francesco.
Per la chiarezza espositiva del suo sogno immaginario ed ancor più per la semplicità coinvolgente del suo pensiero poetico moderno ed intuitivo.
Epitteto
Commento di Epitteto:
Quando in meditazione, stranamente talora si entra nella sensazione magica di far parte dell'immenso e dell'incommensurabile.
E questo anche in improvvisi rapimenti occasionali.
Perchè, a pensarci bene, noi siam parte integrante dell'immenso, anzi noi stessi siamo l'immenso.
Appoggiandoci all'intuizione di Lavoiser per cui nulla si distrugge e tutto si trasforma, noi umani non siam altro che riedizioni fisiche del passato e non moriremo mai del tutto.
Siamo cioè eterni sotto altra specie e forma.
Padroni dell'immensità, dice l' Autore con felice intuizione.
Molto bravo, il nostro Francesco.
Per la chiarezza espositiva del suo sogno immaginario ed ancor più per la semplicità coinvolgente del suo pensiero poetico moderno ed intuitivo.
Epitteto
lunedì 23 ottobre 2017
Il Comandante ed il suo amico Cinico Cratete.
di Pietro Zurlo
***
Tu sei il capo, il comandante,
senza 'e te nun ce muvimmo;
Tu si' 'o viento ca fa l'ònna,
gonfia 'a vela e chella và.
***
E mo stammo mmiez'o mare,
nu periodo 'e bonaccia
e aspettammo ca stu viento
navigà fa 'o bastimento.
***
Certamente mo' è 'o Pi.Ci.
ca nun sta chiù funzionanno
già nun jeva, nun vo' jì
e nisciuno 'o sta aggiustano?
***
Aspettavo pure 'o sito
che da ogge già parteva,
mentre invece hamm'aspettà
chisà quantu tiempo ancora.
***
E aspettammo, nuje ccà stammo,
tutte co li mane mmano;
co' la capa ch'è vacanta
pecchè a te nuje mo' penzammo!
***********************************
* Cinico Cratete:
Poesia giocosa dal tono scherzoso per un amico che ogni tanto si dà latitante per cause esogene ed endogene...
Da notare la leggerezza del piglio letterario che denota una mano felice ed una verve poetica di non poco conto.
Genere nel quale anche tanti < seriosi versificatori > si sono cimentati.
Cito a mò d'esempio Adriano, l'imperatore che amava scherzare con Florio, poeta del tempo:
Florio: " Ego nolo Caesar esse
ambulare per Britannos
latitare per Germanos
Scyticas pati pruinas. "
( io non ci tengo ad essere imperatore,
ad andarmene in giro per la Britannia,
a cacciarmi in Germania,
a patire le nevi della Scozia... ).
Al che Adriano gli rispose:
" Ego nolo Florus esse
ambulare per tabernas
latitare per popinas
culices pati totundos... "
( Io non ci tengo ad esser Florio,
a girare per taverne,
a cacciarmi in osterie,
a patir rotondi insetti " ( pulci/cimici ).
Allora io, Cinico Cratete, replico al grande Zurlo:
" Va don Pietro in poca testa
dietro ad un che in sè vaneggia,
gli convien con mossa lesta
sen fuire al par di scheggia... "
Cinico Cratete.
di Pietro Zurlo
***
Tu sei il capo, il comandante,
senza 'e te nun ce muvimmo;
Tu si' 'o viento ca fa l'ònna,
gonfia 'a vela e chella và.
***
E mo stammo mmiez'o mare,
nu periodo 'e bonaccia
e aspettammo ca stu viento
navigà fa 'o bastimento.
***
Certamente mo' è 'o Pi.Ci.
ca nun sta chiù funzionanno
già nun jeva, nun vo' jì
e nisciuno 'o sta aggiustano?
***
Aspettavo pure 'o sito
che da ogge già parteva,
mentre invece hamm'aspettà
chisà quantu tiempo ancora.
***
E aspettammo, nuje ccà stammo,
tutte co li mane mmano;
co' la capa ch'è vacanta
pecchè a te nuje mo' penzammo!
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* Cinico Cratete:
Poesia giocosa dal tono scherzoso per un amico che ogni tanto si dà latitante per cause esogene ed endogene...
Da notare la leggerezza del piglio letterario che denota una mano felice ed una verve poetica di non poco conto.
Genere nel quale anche tanti < seriosi versificatori > si sono cimentati.
Cito a mò d'esempio Adriano, l'imperatore che amava scherzare con Florio, poeta del tempo:
Florio: " Ego nolo Caesar esse
ambulare per Britannos
latitare per Germanos
Scyticas pati pruinas. "
( io non ci tengo ad essere imperatore,
ad andarmene in giro per la Britannia,
a cacciarmi in Germania,
a patire le nevi della Scozia... ).
Al che Adriano gli rispose:
" Ego nolo Florus esse
ambulare per tabernas
latitare per popinas
culices pati totundos... "
( Io non ci tengo ad esser Florio,
a girare per taverne,
a cacciarmi in osterie,
a patir rotondi insetti " ( pulci/cimici ).
Allora io, Cinico Cratete, replico al grande Zurlo:
" Va don Pietro in poca testa
dietro ad un che in sè vaneggia,
gli convien con mossa lesta
sen fuire al par di scheggia... "
Cinico Cratete.
La voce
di Epitteto
Un tempo certi asceti ( Padri del deserto, anacoreti, monaci, ecc. ) si ritiravano in eremitaggio in disperato ascolto della voce di Dio.
Sottoponendosi nel silenzio a dure privazioni per domare gli istinti della carne, in distacco dal mondo e perfezione interiore.
Personalità psicotiche dalle pesanti alterazioni mentali, capaci di dure lotte con Satana e affini.
Poveretti, si sarebbero poturi risparmiare tanti inutili sacrifici abnormi se solo avessero saputo della loro follia cerebrale.
di Epitteto
Un tempo certi asceti ( Padri del deserto, anacoreti, monaci, ecc. ) si ritiravano in eremitaggio in disperato ascolto della voce di Dio.
Sottoponendosi nel silenzio a dure privazioni per domare gli istinti della carne, in distacco dal mondo e perfezione interiore.
Personalità psicotiche dalle pesanti alterazioni mentali, capaci di dure lotte con Satana e affini.
Poveretti, si sarebbero poturi risparmiare tanti inutili sacrifici abnormi se solo avessero saputo della loro follia cerebrale.
domenica 22 ottobre 2017
Il bardo
di Epitteto
A chi ha tensioni metapsichiche consiglio di leggere < Il libro tibetano dei morti >.
Per i buddisti tibetani subito dopo la morte e prima della reincarnazione c'è un limbo: il bardo.
Ivi i morti, che non sanno di essere veramente morti, si aggirano indecisi mentre il loro corpo imputridisce nella tomba.
Conversano tra di loro, incerti sul da farsi!
Per la nostra mentalità occidentale una vera masturbazione spirituale.
Ma che dire di certi misteri cristiani dogmaticamente sanzionati dalle Chiese?
Diciamocelo francamente: le religioni sono una follia in cui si rifugiano i deboli di spirito che hanno rinunciato ai lumi della ragione.
E grazie ai quali minchioni i furbacchioni della fede vivono senza fare una minchia tutto il giorno.
In fonderia dovrebbero andare, a rigenerarsi e in corpo e in spirito.
di Epitteto
A chi ha tensioni metapsichiche consiglio di leggere < Il libro tibetano dei morti >.
Per i buddisti tibetani subito dopo la morte e prima della reincarnazione c'è un limbo: il bardo.
Ivi i morti, che non sanno di essere veramente morti, si aggirano indecisi mentre il loro corpo imputridisce nella tomba.
Conversano tra di loro, incerti sul da farsi!
Per la nostra mentalità occidentale una vera masturbazione spirituale.
Ma che dire di certi misteri cristiani dogmaticamente sanzionati dalle Chiese?
Diciamocelo francamente: le religioni sono una follia in cui si rifugiano i deboli di spirito che hanno rinunciato ai lumi della ragione.
E grazie ai quali minchioni i furbacchioni della fede vivono senza fare una minchia tutto il giorno.
In fonderia dovrebbero andare, a rigenerarsi e in corpo e in spirito.
sabato 21 ottobre 2017
Lettera aperta
di Epitteto
Al solito i lettori si chiedono chi si nasconda dietro il nick di Epitteto.
In verità un sacco di personaggi non potendo disvelare la mia vera identità.
Perchè io sono tanti e nessuno, ed ognuno può intravvedervi l'individuo che più gli aggrada.
Potrei essere un dotto, un criminale attenzionato dalla polizia, uno spretato nauseato di averlo preso in quel posto dai confratelli, un uomo politico in incognito per evitare querele miliardarie, un povero cristo che tira a campare.
E tanto altro.
Incarno cioè ogni lettore alla ricerca del suo vero sè, perchè tutti siamo delle maschere che indossiamo a seconda delle convenienze
Nessuno di noi dice la verità perchè il nostro io ci spaventa e vorremmo essere diversi e migliori di quello che siamo.
Ci aggrappiamo ad una immagine ideale, a rifiuto della nostra pochezza, in attesa che il tempo decreti la nostra fine.
E così diamo la stura al nostro narcisismo che ci vorrebbe unici e ineguagliabili.
Se leggi attentamente i post di facebucche noterai le profonde miserie dell'umanità tutta, appena velate dalle falsità del caso.
Siamo soli, carissima compagna e nessuno a tenderci una mano.
Ti leggerò sempre volentieri, fino a quando scocciata ti cancellerai dalle mie amicizie per terrore della verità.
di Epitteto
Al solito i lettori si chiedono chi si nasconda dietro il nick di Epitteto.
In verità un sacco di personaggi non potendo disvelare la mia vera identità.
Perchè io sono tanti e nessuno, ed ognuno può intravvedervi l'individuo che più gli aggrada.
Potrei essere un dotto, un criminale attenzionato dalla polizia, uno spretato nauseato di averlo preso in quel posto dai confratelli, un uomo politico in incognito per evitare querele miliardarie, un povero cristo che tira a campare.
E tanto altro.
Incarno cioè ogni lettore alla ricerca del suo vero sè, perchè tutti siamo delle maschere che indossiamo a seconda delle convenienze
Nessuno di noi dice la verità perchè il nostro io ci spaventa e vorremmo essere diversi e migliori di quello che siamo.
Ci aggrappiamo ad una immagine ideale, a rifiuto della nostra pochezza, in attesa che il tempo decreti la nostra fine.
E così diamo la stura al nostro narcisismo che ci vorrebbe unici e ineguagliabili.
Se leggi attentamente i post di facebucche noterai le profonde miserie dell'umanità tutta, appena velate dalle falsità del caso.
Siamo soli, carissima compagna e nessuno a tenderci una mano.
Ti leggerò sempre volentieri, fino a quando scocciata ti cancellerai dalle mie amicizie per terrore della verità.
giovedì 19 ottobre 2017
Altrove
di Alba Spina
Tiepido il vento ti culla,
silvestre seme piumoso.
Oscilli un poco, t'involi,
svanisci di là della macchia.
Altrove donerai le radici,
altrove riderà la tua grazia.
Così si levano i pensieri,
ancora vitali, mai stanchi.
Così si concedono al vento,
che altrove li porta, lontano.
di Alba Spina
Tiepido il vento ti culla,
silvestre seme piumoso.
Oscilli un poco, t'involi,
svanisci di là della macchia.
Altrove donerai le radici,
altrove riderà la tua grazia.
Così si levano i pensieri,
ancora vitali, mai stanchi.
Così si concedono al vento,
che altrove li porta, lontano.
**********************
Commento di Epitteto:
< Com'esuli pensieri
nel vespero migrar >,
di carducciana memoria.
Non è chi non veda un'eco coi versi del Poeta toscano.
I pensieri tanti, malinconici e forse pesanti, che si disperdono lontano nell'aere sull'onda dei ricordi.
Al pari dei semi trasvolati nel bosco col vento, ove forse attecchiranno in nova vegetazione.
Una breve lirica, questa in lettura, dal tocco leggero, di piacevole impatto emotivo.
Commento di Epitteto:
< Com'esuli pensieri
nel vespero migrar >,
di carducciana memoria.
Non è chi non veda un'eco coi versi del Poeta toscano.
I pensieri tanti, malinconici e forse pesanti, che si disperdono lontano nell'aere sull'onda dei ricordi.
Al pari dei semi trasvolati nel bosco col vento, ove forse attecchiranno in nova vegetazione.
Una breve lirica, questa in lettura, dal tocco leggero, di piacevole impatto emotivo.
Monica Appresti
RIFLESSIONI METROPOLITANE
Milioni di passi.Miloni di vite.Milioni di storie.
Miloni di occhi che si ignorano o si incrociano in sguardi spenti e senza gioia.Tutti freddi e silenziosi,chiusi nella loro storia.
C'é chi corre al lavoro; chi studia; chi legge; chi riesce a sonnecchiare tra uno strattone e l'altro ... .
E chi,come me,si diverte ad osservare tutto e tutti,immaginando per un attimo di vivere un'altra vita.
Tra uno sguardo alla fermata ed uno al cellulare,mi imbatto in una riflessione:
RIFLESSIONI METROPOLITANE
Milioni di passi.Miloni di vite.Milioni di storie.
Miloni di occhi che si ignorano o si incrociano in sguardi spenti e senza gioia.Tutti freddi e silenziosi,chiusi nella loro storia.
C'é chi corre al lavoro; chi studia; chi legge; chi riesce a sonnecchiare tra uno strattone e l'altro ... .
E chi,come me,si diverte ad osservare tutto e tutti,immaginando per un attimo di vivere un'altra vita.
Tra uno sguardo alla fermata ed uno al cellulare,mi imbatto in una riflessione:
"Cosa hai fatto oggi di veramente importante?
Hai sorriso? Hai fatto sorridere qualcuno?
Hai abbracciato? E ti sei fatto abbracciare da qualcuno?
Hai dato almeno un bacio? Te ne sei fatto dare almeno uno?
Hai chiacchierato con qualche sconosciuto? E qualche sconosciuto ha chiacchierato con te?
Oltre a vedere persone, le hai ascoltate?
E tu ti sei ascoltato?
Che pensieri hai pensato? Che parole hai pronunciato? Che azioni hai compiuto?
Ti hanno reso felice? Hanno reso felice anche qualcun altro?"
Uno spunto di riflessione prima di lasciare il quotidiano affanno
"Non limitarti a segnare il tempo; usa il tempo per lasciare il tuo segno."
Monica
***************************************
Commenti:
*Epitteto:
Passeggio spesso tra la folla, non avendo nulla da fare.
Ma non posso soffermarmi a fissare perché la gente non vuole.
Si dimostra infastidita, rifiuta il dialogo, ha fretta di andare.
Si rischia anche: le donne rifiutano l'approccio, accarezzare un bambino significa una denuncia, una gentilezza è guardata con sospetto, ecc.
Anche fare del bene è difficile: gli sguardi offesi, il rifiuto ostentato, le offerte in denaro senza mai un rendiconto, e così via.
E allora pare più conveniente farsi gli affari propri, isolandosi dal contesto sociale.
In sostanza, vivere come non mai vissuti.
Tanto i necrologi ci ricorderanno come persone esemplari...
**Monica Appresti:
Amara realta!
Anch'io ho rischiato spesso di passare per seduttrice nella migliore delle ipotesi,"diversa" nella pegggiore..
Eppure,in verità, ho aggiunto ció alle cose delle quali non me ne puó fregar di meno.
Ho smesso da tempo di preoccuparmi di ció che possono pensare gli altri.Quello é problema squisitamente loro!
Unica cosa ,provo a stare attenta acciocché non diventi un mio problema.
Quanto ai necrologi,come potrei proccuparmi dell'ardua sentenza dei posteri,io che non mi preoccupo delle attuali,gratuite,sentenze?!
Hai sorriso? Hai fatto sorridere qualcuno?
Hai abbracciato? E ti sei fatto abbracciare da qualcuno?
Hai dato almeno un bacio? Te ne sei fatto dare almeno uno?
Hai chiacchierato con qualche sconosciuto? E qualche sconosciuto ha chiacchierato con te?
Oltre a vedere persone, le hai ascoltate?
E tu ti sei ascoltato?
Che pensieri hai pensato? Che parole hai pronunciato? Che azioni hai compiuto?
Ti hanno reso felice? Hanno reso felice anche qualcun altro?"
Uno spunto di riflessione prima di lasciare il quotidiano affanno
"Non limitarti a segnare il tempo; usa il tempo per lasciare il tuo segno."
Monica
***************************************
Commenti:
*Epitteto:
Passeggio spesso tra la folla, non avendo nulla da fare.
Ma non posso soffermarmi a fissare perché la gente non vuole.
Si dimostra infastidita, rifiuta il dialogo, ha fretta di andare.
Si rischia anche: le donne rifiutano l'approccio, accarezzare un bambino significa una denuncia, una gentilezza è guardata con sospetto, ecc.
Anche fare del bene è difficile: gli sguardi offesi, il rifiuto ostentato, le offerte in denaro senza mai un rendiconto, e così via.
E allora pare più conveniente farsi gli affari propri, isolandosi dal contesto sociale.
In sostanza, vivere come non mai vissuti.
Tanto i necrologi ci ricorderanno come persone esemplari...
**Monica Appresti:
Amara realta!
Anch'io ho rischiato spesso di passare per seduttrice nella migliore delle ipotesi,"diversa" nella pegggiore..
Eppure,in verità, ho aggiunto ció alle cose delle quali non me ne puó fregar di meno.
Ho smesso da tempo di preoccuparmi di ció che possono pensare gli altri.Quello é problema squisitamente loro!
Unica cosa ,provo a stare attenta acciocché non diventi un mio problema.
Quanto ai necrologi,come potrei proccuparmi dell'ardua sentenza dei posteri,io che non mi preoccupo delle attuali,gratuite,sentenze?!
mercoledì 18 ottobre 2017
Epitteto Eubulide: Oracolo di Delfi.
Apollo,il dio di Delfi, ammoniva:
< Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei >.
All'entrata del tempio c'era la scritta: "ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ", "Conosci te stesso".
Apollo,il dio di Delfi, ammoniva:
< Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei >.
All'entrata del tempio c'era la scritta: "ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ", "Conosci te stesso".
sabato 14 ottobre 2017
Juke-Box / Vademecum tango
19 luglio 2007
Pubblicato da franz krauspenhaar
di Franco Nebbia
Mutatis mutandis absit iniuria verbis
temporibus illis obtorto collo … tango!
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
motu proprio ad maiora
ahi, vademecum tango, ad usum Delphini.
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
motu proprio ad maiora
ahi, vademecum tango… sed alea iacta est!
Memento audere semper mala tempora currunt.
Per aspera ad astra parva sed apta mihi
horribile visu sed ex abrupto… tango!
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
motu proprio ad maiora
ahi, vademecum tango, ad usum Delphini.
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
motu proprio ad maiora
ahi, vademecum tango… sed alea iacta est!
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
motu proprio ad maiora
ahi, vademecum tango, ad usum Delphini.
Ubi maior minor cessat talis pater talis filius
motu proprio ad maiora
ahi, vademecum tango… sed alea iacta est!
Ipso facto magna pars!
(Questa canzone di Nebbia – su melodia sfacciatamente tango- divenne famosa nell’interpretazione di Gino Bramieri, Marisa del Frate e Raffaele Pisu. FK)
I narcisisti della Rete
di Epitteto
Gli assidui del Web, presenzialisti inveterati, amano narrare di sè minuto per minuto, dando informazioni preziose ai malintenzionati.
Dicono dove e quando vanno in ferie, se escono di casa e per quanto tempo, ecc. ecc.
Una vera manna per i ladri, che li tengono d'occhio.
Mano cucita quindi, anche perchè le personali escursioni non interessano per niente ai lettori intelligenti.
di Epitteto
Gli assidui del Web, presenzialisti inveterati, amano narrare di sè minuto per minuto, dando informazioni preziose ai malintenzionati.
Dicono dove e quando vanno in ferie, se escono di casa e per quanto tempo, ecc. ecc.
Una vera manna per i ladri, che li tengono d'occhio.
Mano cucita quindi, anche perchè le personali escursioni non interessano per niente ai lettori intelligenti.
mercoledì 11 ottobre 2017
Chi sono
di Epitteto.
Io sono quello che al tempo ebbe a mandare la visita medica di controllo domiciliare a un tale in malattia.
Quel tale era il Capo della Commissione medica di controllo aziendale.
Ne nacque un putiferio: epperò ebbi la coscienza a posto non avendo fatto sperequazioni di sorta.
Va da sè che fui subito trasferito ad altro incarico...
di Epitteto.
Io sono quello che al tempo ebbe a mandare la visita medica di controllo domiciliare a un tale in malattia.
Quel tale era il Capo della Commissione medica di controllo aziendale.
Ne nacque un putiferio: epperò ebbi la coscienza a posto non avendo fatto sperequazioni di sorta.
Va da sè che fui subito trasferito ad altro incarico...
martedì 10 ottobre 2017
Disparità
di Epitteto Eubulide
Quando si tratta di minori occidentali, la Tv banna con cura il loro viso per tutelarne la privacy.
Invece i video delle campagne pubblicitarie per la raccolta fondi di solidarietà a favore dei bambini africani et similia ammalati li mostrano spudoratamente in volto con le deturpazioni del caso.
E l'immancabile mosca posata agli angoli della bocca o sul naso o sull'occhio.
Qui i neri non possono rivendicare riservatezza di sorta, come fossero sottospecie umane.
Chissà che taluno possa spiegare il perchè di tale disparità di trattamento...
di Epitteto Eubulide
Quando si tratta di minori occidentali, la Tv banna con cura il loro viso per tutelarne la privacy.
Invece i video delle campagne pubblicitarie per la raccolta fondi di solidarietà a favore dei bambini africani et similia ammalati li mostrano spudoratamente in volto con le deturpazioni del caso.
E l'immancabile mosca posata agli angoli della bocca o sul naso o sull'occhio.
Qui i neri non possono rivendicare riservatezza di sorta, come fossero sottospecie umane.
Chissà che taluno possa spiegare il perchè di tale disparità di trattamento...
lunedì 9 ottobre 2017
Ut pictura poesis
Resta il silenzio a parlarti di me
di Maria Grazia Zagaria
Volevo coprirti col mio velo
la sera
una gabbia di seta nera
elegante
ti toglieva l'aria
si tingeva di grigio l'azzurro
non udivo i singhiozzi
le farfalle non emettono gemiti.
Sul bagnasciuga
di un mare in bianco e nero
l'ombra delle mie ali
distilla lacrime tra le mani
non un alito di vento ad asciugarle.
Imprigiono il desiderio oltre la porta
d' una camera vuota di sospiri
senza finestre ad attendere aurore
senza il ticchettio del tempo
afona di schiocchi di baci.
Resta il silenzio a parlarti di me.
Inedita, Maria Grazia Zagaria
08/Ottobre / 2017.
*********************
EPITTETO:
Siamo alle solite.
Si pubblica sollecitando il commento ( tale la filosofia di Facebook ) e poi ci si adonta se il giudizio è men che entusiastico.
Poesia del terzo millennio, si dice : non bastano i secoli a far bella o meno una lirica.
Ma necessita quel quid misterioso che subito bussa alla porta della mente e del cuore, raccogliendo l'attenzione ammirata del lettore.
Così un dipinto, che dice tutto ad un visitatore e niente ad un altro.
La poesia della Zagaria quivi proposta vive di una retorica eccessiva e ripetitiva che l'appesantisce gratuitamente.
Oltre a non dire niente di nuovo in campo sentimentale.
Si salva solo il titolo ripetuto in chiusura, invero suggestivo anche se non del tutto originale all'orecchio.
P.S.: Il bagnasciuga mussoliniano: meglio < battigia >.
Resta il silenzio a parlarti di me
di Maria Grazia Zagaria
Volevo coprirti col mio velo
la sera
una gabbia di seta nera
elegante
ti toglieva l'aria
si tingeva di grigio l'azzurro
non udivo i singhiozzi
le farfalle non emettono gemiti.
Sul bagnasciuga
di un mare in bianco e nero
l'ombra delle mie ali
distilla lacrime tra le mani
non un alito di vento ad asciugarle.
Imprigiono il desiderio oltre la porta
d' una camera vuota di sospiri
senza finestre ad attendere aurore
senza il ticchettio del tempo
afona di schiocchi di baci.
Resta il silenzio a parlarti di me.
Inedita, Maria Grazia Zagaria
08/Ottobre / 2017.
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EPITTETO:
Siamo alle solite.
Si pubblica sollecitando il commento ( tale la filosofia di Facebook ) e poi ci si adonta se il giudizio è men che entusiastico.
Poesia del terzo millennio, si dice : non bastano i secoli a far bella o meno una lirica.
Ma necessita quel quid misterioso che subito bussa alla porta della mente e del cuore, raccogliendo l'attenzione ammirata del lettore.
Così un dipinto, che dice tutto ad un visitatore e niente ad un altro.
La poesia della Zagaria quivi proposta vive di una retorica eccessiva e ripetitiva che l'appesantisce gratuitamente.
Oltre a non dire niente di nuovo in campo sentimentale.
Si salva solo il titolo ripetuto in chiusura, invero suggestivo anche se non del tutto originale all'orecchio.
P.S.: Il bagnasciuga mussoliniano: meglio < battigia >.
PENSIERO DEL GIORNO
di Carmine Barretta
Me vulite fà 'nu bbellu regalo? Rialateme tutt''e ccose ca nun capisco e ca nun saccio. Ve pav'i' 'e spese p'affitta' 'nu camionno.
di Carmine Barretta
Me vulite fà 'nu bbellu regalo? Rialateme tutt''e ccose ca nun capisco e ca nun saccio. Ve pav'i' 'e spese p'affitta' 'nu camionno.
********************************
Epitteto:
Forse tutti noi conosciamo almeno taluno che si vanta di sapere ogni cosa.
< Son bravo di qui, son capace di là >, ecc.
Sono la nostra disperazione, perchè invece noi siamo incapaci di alcunchè e poco sappiamo.
Vi sono poi coloro che hanno studiato qualcosa e ad ogni piè sospinto si
autodefiniscono < noi scienziati, ecc. ecc. >.
I più poveretti, perchè avendo scoperto un poco, pensano di essere al top della conoscenza.
Carmine ci richiama quindi alla nostra triste condizione di ignoranza, un invito a tagliarci la cresta di presuntuosi.
Epitteto:
Forse tutti noi conosciamo almeno taluno che si vanta di sapere ogni cosa.
< Son bravo di qui, son capace di là >, ecc.
Sono la nostra disperazione, perchè invece noi siamo incapaci di alcunchè e poco sappiamo.
Vi sono poi coloro che hanno studiato qualcosa e ad ogni piè sospinto si
autodefiniscono < noi scienziati, ecc. ecc. >.
I più poveretti, perchè avendo scoperto un poco, pensano di essere al top della conoscenza.
Carmine ci richiama quindi alla nostra triste condizione di ignoranza, un invito a tagliarci la cresta di presuntuosi.
Ginger
di Armida Bottini
Prende la rincorsa il cane
la catena pur lunga lo frena.
Siede straziato sull'erba fresca di rugiada.
Nel cielo qualcosa attira la sua attenzione
il volo dei colombi il canto dei passeri.
Si sdraia sognando di correre
libero su ampie distese verdi.
di Armida Bottini
Prende la rincorsa il cane
la catena pur lunga lo frena.
Siede straziato sull'erba fresca di rugiada.
Nel cielo qualcosa attira la sua attenzione
il volo dei colombi il canto dei passeri.
Si sdraia sognando di correre
libero su ampie distese verdi.
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Epitteto:
Ginger potrebb'essere anche una figura retorica per lamentare
la violenza della nostra condizione esistenziale.
Noi tutti siamo legati ad una catena più o meno lunga: questa Terra-canile dalla quale non si può fuggire.
E allora?
Alziamo lo sguardo al cielo, forse a quell'Uno trinariciuto e patrigno che ci ha riservato tale trattamento disamorevole .
Sognando di librarci in mondi infiniti, finalmente liberi dalle pastoie di una vita tribolata.
Ottima/mente, Euripide.
Epitteto:
Ginger potrebb'essere anche una figura retorica per lamentare
la violenza della nostra condizione esistenziale.
Noi tutti siamo legati ad una catena più o meno lunga: questa Terra-canile dalla quale non si può fuggire.
E allora?
Alziamo lo sguardo al cielo, forse a quell'Uno trinariciuto e patrigno che ci ha riservato tale trattamento disamorevole .
Sognando di librarci in mondi infiniti, finalmente liberi dalle pastoie di una vita tribolata.
Ottima/mente, Euripide.
domenica 8 ottobre 2017
VEDO E PREVEDO: POPOLI ALLA DERIVA.
di Pietro Zurlo
"Quando i gatti sempre più satolli
non saranno più in grado di difendere la nostra casa,
saremo invasi da famelici topi che la faranno da padrone;
regnerà soltanto la paura...sarà un periodo di terrore,
dal quale...si salveranno solo i morti!.”
di Pietro Zurlo
"Quando i gatti sempre più satolli
non saranno più in grado di difendere la nostra casa,
saremo invasi da famelici topi che la faranno da padrone;
regnerà soltanto la paura...sarà un periodo di terrore,
dal quale...si salveranno solo i morti!.”
***************************************
*Pietro Zurlo: I gatti rappresentano l'ordine costituito...i topi, gente allo sbaraglio!!!
***********************************
Epitteto Eubulide:
La questione s'era già presentata con la caduta dell'Impero romano d'occidente.
Un popolo ormai imbelle, anche per la corruzione dei costumi, che venne abbattuto da orde < barbariche > guerriere e sane...
L'Italia, abbrutita dal consumismo, benessere, droga, corruzione, ecc. ha demandato a truppe mercenarie ( U.S.A.ed altri ) la difesa dei propri confini e della propria libertà.
A breve l'Africa si svuoterà e ci sommergerà letteralmente.
In attesa che si muovano anche la Cina, l'India, ecc...
Ma tanto noi siamo sempre stati terra di conquista!
*Pietro Zurlo: I gatti rappresentano l'ordine costituito...i topi, gente allo sbaraglio!!!
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Epitteto Eubulide:
La questione s'era già presentata con la caduta dell'Impero romano d'occidente.
Un popolo ormai imbelle, anche per la corruzione dei costumi, che venne abbattuto da orde < barbariche > guerriere e sane...
L'Italia, abbrutita dal consumismo, benessere, droga, corruzione, ecc. ha demandato a truppe mercenarie ( U.S.A.ed altri ) la difesa dei propri confini e della propria libertà.
A breve l'Africa si svuoterà e ci sommergerà letteralmente.
In attesa che si muovano anche la Cina, l'India, ecc...
Ma tanto noi siamo sempre stati terra di conquista!
sabato 7 ottobre 2017
Penso
di Letizia Vaioli
Tutte le sere a quest'ora penso a come sarebbe bello andare a scrivere invece che preparare la cena. Così mentre cucino penso, e quasi sempre mi vengono fuori dei piatti tremendi.
di Letizia Vaioli
Tutte le sere a quest'ora penso a come sarebbe bello andare a scrivere invece che preparare la cena. Così mentre cucino penso, e quasi sempre mi vengono fuori dei piatti tremendi.
****************************
Commento di Epitteto:
Pure io quando facccio lo sguattero penso.
E i pensieri migliori mi vengono quando appunto mi dedico alla manualità ( zappare, sfalciare, pulire il camino, ecc. ).
Non c'è niente da fare, cara Letizia.
C'è chi nasce intellettuale e chi buzzurro.
Teresa di Lisieux, la mistica, mentre cucinava in convento entrava di colpo in estasi con la padella in mano.
Fulminata.
Così noi due non saremo mai dei mugik.
Commento di Epitteto:
Pure io quando facccio lo sguattero penso.
E i pensieri migliori mi vengono quando appunto mi dedico alla manualità ( zappare, sfalciare, pulire il camino, ecc. ).
Non c'è niente da fare, cara Letizia.
C'è chi nasce intellettuale e chi buzzurro.
Teresa di Lisieux, la mistica, mentre cucinava in convento entrava di colpo in estasi con la padella in mano.
Fulminata.
Così noi due non saremo mai dei mugik.
venerdì 6 ottobre 2017
Personaggi a confronto
di Epitteto Eubulide
Marco Predolin ( conduttore radio/Tv e scrittore ) è stato scacciato dal Grande Fratello per aver detto < Mannaggia alla Madonna >.
In passato Silvio, da Presidente del Consiglio, pur avendo in video bestemmiato più pesantemente nel raccontare una barzelletta su Rosy Bindi, ha continuato imperterrito a condurre la baracca pubblica.
Mons Fisichella ebbe a giustificarlo dicendo che il tutto andava contestualizzato...
Eh, potenza del denaro...
di Epitteto Eubulide
Marco Predolin ( conduttore radio/Tv e scrittore ) è stato scacciato dal Grande Fratello per aver detto < Mannaggia alla Madonna >.
In passato Silvio, da Presidente del Consiglio, pur avendo in video bestemmiato più pesantemente nel raccontare una barzelletta su Rosy Bindi, ha continuato imperterrito a condurre la baracca pubblica.
Mons Fisichella ebbe a giustificarlo dicendo che il tutto andava contestualizzato...
Eh, potenza del denaro...
giovedì 5 ottobre 2017
PENSIERO ALIENO DEL GIORNO.
I mistici parlano con insistenza dell’unione spirituale con Dio , come un amante desiderato a lungo e infine raggiunto.
Per Origene ( 185-254 d.c. ) si realizza il < bacio divino >, col quale Dio attira a sé chi lo ha lungamente amato e cercato ( Cantico dei Cantici ).
Trasponendo nello scibile letterario, per lui e per Pico della Mirandola merita il bacio divino chi si avventura nella conoscenza da solo, senza Maestri, contando unicamente sui propri doni intellettuali elargitigli dal Soprannaturale.
Che noi Amici Fb tempo-resistenti niente niente fossimo baciati dal dio?
Epitteto
I mistici parlano con insistenza dell’unione spirituale con Dio , come un amante desiderato a lungo e infine raggiunto.
Per Origene ( 185-254 d.c. ) si realizza il < bacio divino >, col quale Dio attira a sé chi lo ha lungamente amato e cercato ( Cantico dei Cantici ).
Trasponendo nello scibile letterario, per lui e per Pico della Mirandola merita il bacio divino chi si avventura nella conoscenza da solo, senza Maestri, contando unicamente sui propri doni intellettuali elargitigli dal Soprannaturale.
Che noi Amici Fb tempo-resistenti niente niente fossimo baciati dal dio?
Epitteto
martedì 3 ottobre 2017
La capsula mundi
di Epitteto
Secondo il postulato di Lavoiser nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma >.
Con radici storiche nel Buddha, Eraclito, Lucrezio, ecc.
L'aforisma fa piazza pulita del timore del nulla dopo la morte.
Chè invece vivremo in eterno trasformati in altre sostanze.
Fin dal 2003 è in cantiere il progetto < capsula mundi >, un contenitore biodegradabile a forma di uovo in cui collocare in posizione fetale la salma.
Una volta seppellita, sulla capsula verrà piantumato un albero, scelto dal de cuius, che crescendo così concimato darà nuova vita al deunto.
Gli alberi verranno poi curati da parenti, conoscenti, autorità pubbliche, fino a creare spazi verdi ( parchi pubblici, boschi, ecc. ) da vivere e visitare.
In luogo degli orrendi cimiteri dell'oggi che sottraggono spazi alla collettività.
Poichè nel mondo i morti sono circa 55 milioni all'anno ( pari alla popolazione della Gran Bretagna ) si eviterebbero i costi ingenti in legno e metallo delle inumazioni e l'inquinamento dell'aria ( anidride carbonica ) con le cremazioni.
A scelta è possibile optare per una tuta speciale ( 1500 dollari ), che facilita la decomposizione del corpo nel terreno, sempre a vantaggio della sostenibilità dell'ambiente.
In attesa delle vostre decisioni, un caro saluto.
di Epitteto
Secondo il postulato di Lavoiser nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma >.
Con radici storiche nel Buddha, Eraclito, Lucrezio, ecc.
L'aforisma fa piazza pulita del timore del nulla dopo la morte.
Chè invece vivremo in eterno trasformati in altre sostanze.
Fin dal 2003 è in cantiere il progetto < capsula mundi >, un contenitore biodegradabile a forma di uovo in cui collocare in posizione fetale la salma.
Una volta seppellita, sulla capsula verrà piantumato un albero, scelto dal de cuius, che crescendo così concimato darà nuova vita al deunto.
Gli alberi verranno poi curati da parenti, conoscenti, autorità pubbliche, fino a creare spazi verdi ( parchi pubblici, boschi, ecc. ) da vivere e visitare.
In luogo degli orrendi cimiteri dell'oggi che sottraggono spazi alla collettività.
Poichè nel mondo i morti sono circa 55 milioni all'anno ( pari alla popolazione della Gran Bretagna ) si eviterebbero i costi ingenti in legno e metallo delle inumazioni e l'inquinamento dell'aria ( anidride carbonica ) con le cremazioni.
A scelta è possibile optare per una tuta speciale ( 1500 dollari ), che facilita la decomposizione del corpo nel terreno, sempre a vantaggio della sostenibilità dell'ambiente.
In attesa delle vostre decisioni, un caro saluto.
lunedì 2 ottobre 2017
Immobilismo
di Epitteto
< Quieta non movere et mota quietare >, dicevano gli antichi.
L'immobilità ha fatto grande la Chiesa ed altre Istituzioni.
Appena c'è uno scandalo è d'uopo subito insabbiare, per continuare di lì a poco a delinquere impunemente.
Chè le cose col tempo si dimenticano...
Anche nei gruppi letterari il brocardo assume particolare importanza.
Per evitare che i soci si scannino reciprocamente...
di Epitteto
< Quieta non movere et mota quietare >, dicevano gli antichi.
L'immobilità ha fatto grande la Chiesa ed altre Istituzioni.
Appena c'è uno scandalo è d'uopo subito insabbiare, per continuare di lì a poco a delinquere impunemente.
Chè le cose col tempo si dimenticano...
Anche nei gruppi letterari il brocardo assume particolare importanza.
Per evitare che i soci si scannino reciprocamente...
domenica 1 ottobre 2017
IL TRALCIO
( DI Manrico Bacigalupi)
…Ma certo, amico mio, sarai gradito,
al fresco dei miei tralci, là in giardino !
Potrai gustar sardine a... "scotta-dito" (*)
( DI Manrico Bacigalupi)
…Ma certo, amico mio, sarai gradito,
al fresco dei miei tralci, là in giardino !
Potrai gustar sardine a... "scotta-dito" (*)
levate dalla griglia ancor fumante
ed “annaffiato”, il tutto, col buon vino
d'un “Bianco d’Elba”, fresco e spumeggiante.
Da qui, vedremo il sole tramontare
( che sempre, al dì, regala una magia…)
e di ricordi antichi novellare…
seduti, sotto il tralcio…a casa mia !...
(*) mangiate direttamente con le mani, ancora brucianti …
**********************************
Commento di Epitteto:
Poesia bucolica o meglio georgica alla maniera virgiliana, che canta i piaceri della vita rustica e agreste.
Certo siamo in un'isola, ma non ancora distrutta dal modernismo sfrenato, e quindi per molti versi incontaminata.
Dove vi sono ancora angoli appartati che invitano al raccoglimento ed al piacere conviviale semplice e sbrigativo.
Da par suo, come sempre, il nostro Autore indugia in un quadretto estemporaneo di arioso respiro, e pur conciso e diretto.
Qui poi la forma prende un volo del tutto paticolare e personale, che alleggerisce la vista su una sorta di allegra scampagnata.
Molto bene, Epitteto.
ed “annaffiato”, il tutto, col buon vino
d'un “Bianco d’Elba”, fresco e spumeggiante.
Da qui, vedremo il sole tramontare
( che sempre, al dì, regala una magia…)
e di ricordi antichi novellare…
seduti, sotto il tralcio…a casa mia !...
(*) mangiate direttamente con le mani, ancora brucianti …
**********************************
Commento di Epitteto:
Poesia bucolica o meglio georgica alla maniera virgiliana, che canta i piaceri della vita rustica e agreste.
Certo siamo in un'isola, ma non ancora distrutta dal modernismo sfrenato, e quindi per molti versi incontaminata.
Dove vi sono ancora angoli appartati che invitano al raccoglimento ed al piacere conviviale semplice e sbrigativo.
Da par suo, come sempre, il nostro Autore indugia in un quadretto estemporaneo di arioso respiro, e pur conciso e diretto.
Qui poi la forma prende un volo del tutto paticolare e personale, che alleggerisce la vista su una sorta di allegra scampagnata.
Molto bene, Epitteto.
Il linguaggio
di Epitteto
La scrittura è stata l'invenzione umana più travolgente per trasmettere nel tempo e nello spazio il pensiero e la cultura.
Millenni per mettere a punto segni grafici conenzionali e condivisi in grado di esprimere compiutamente concetti e valore delle parole.
Soprattutto la poesia, nelle stringatezza del linguaggio, abbisogna di somma cura espressiva e formale.
Per l'appunto, interpunzione, spaziatura, virgolettatura, parentesi, maiuscole, ecc. sono il biglietto da visita quando si pubblica, una sorta di bon ton relazionale.
Quindi al bando la trascuratezza estetica in nome della fretta e delle libertà letteraria che sono solo indici di maleducazione ed ignoranza.
di Epitteto
La scrittura è stata l'invenzione umana più travolgente per trasmettere nel tempo e nello spazio il pensiero e la cultura.
Millenni per mettere a punto segni grafici conenzionali e condivisi in grado di esprimere compiutamente concetti e valore delle parole.
Soprattutto la poesia, nelle stringatezza del linguaggio, abbisogna di somma cura espressiva e formale.
Per l'appunto, interpunzione, spaziatura, virgolettatura, parentesi, maiuscole, ecc. sono il biglietto da visita quando si pubblica, una sorta di bon ton relazionale.
Quindi al bando la trascuratezza estetica in nome della fretta e delle libertà letteraria che sono solo indici di maleducazione ed ignoranza.
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