mercoledì 27 aprile 2016
CIAO Epitteto Eubulide....
PER L’AMICO OSKAR!
***di Pietro ZURLO***
Vedo una grande sala e te che avanzi,
ai lati fan da ala e son degli angeli;
lo sguardo tuo è fiero guardi innanzi,
li dove assiso al trono c’è Dio Re.
Sai che ti dovranno giudicare,
e affronti tutti senza aver timore;
hai uno sguardo che li fa tremare,
nessuno parla...non san cosa dire.
Al tuo cospetto chinano la testa,
non san che fare, cosa proferire;
ora il Dio Re è in piedi e a sé ti chiama:
ti mostra a lato, giù, un lago in fiamme.
E tra le fiamme brucia il padre tuo...
di fianco affranta chi ti partorì;
e ancora brucia chi ti ha allevato
l’ignobil donna che ti maltrattò.
Dal volto tuo ch'è pallido una lacrima,
no, non la versi nel veder la scena;
lo sguardo è fiero, volgi a Dio il tuo viso
nel mentre ti conduce in paradiso!
****
FUORI POESIA
Lui mi diceva: Se e quando sarò giudicato dal Dio Creatore di tutto, vorrei vedere per tutto quello che mi ha fatto passare su questa terra chi abbasserà per primo lo sguardo, se io o lui. E poi vorrei trovare mio padre e le due donne che ho tanto odiato: chi mi ha partorito e abbandonato e chi mi ha allevato, per prenderli a calci nel sedere!
Epitteto Eubulide Un don Pietro del tutto commovente.
Taluno mi rimprovera di essere troppo condiscendente cogli Amici ristretti.
Ma ditemi voi come sia possibile non esserlo con gli Amici sinceri.
Nel caso di Pietro, poi, un debito doppio.
Da sempre ha interiorizzato la tragedia della mia infanzia, compensandola letterariamente in giusta dose con punizioni e guiderdone divini.
Chissà come andrà a finire, anche se sospetto che di Là non vi sia niente.
Comunque è già una vittoria che sia riuscito a diffondere l'ingiustizia patita, a che non abbia a ripetersi su altri innocenti.
Dunque un grazie sentito a don Pietro per il richiamo etico ad un buon agire in terra a trionfo dell'Amore umano, l'unico bene che ci elevi da una condizione altrimenti bestiale.
Diofanto
Pietro Zurlo Peccato che non ho più i ragazzi con me...i miei piccoli attori;
questa è una scena tragica che mi piacerebbe recitare!!!
ce l'ho impressa vivida nella mia testa...peccato!!!
domenica 24 aprile 2016
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/22 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/22 - Siddharta: A – Giubileo catto-luterano. Per i protestanti la parola «Jubiläum» indica il 500esimo anniversario delle 95 Tesi che si celebrerà ...
venerdì 22 aprile 2016
Opere di EPITTETO
5^ Elementare
Deciso ch’era giunto il mio momento,
a scola del maestro fui mandato,
com’usa borghesia, da privato.
Era costui inver assai contento
perché, in classe pubblica impegnato,
potea con nuovi soldi empir la tasca.
Ma è qui, come dir, che l’asin casca:
in vece sua metteva l’affidato
in man della consorte gran manesca.
La birba pretendeva ch’io studiassi
a suon di scapaccioni e lor ripassi;
ma un dì pensai di far cessar la tresca
e più non mi recai a quel supplizio.
Per giorni in un androne rifugiai:
men vennero per questo forti guai.
Scoperto dal passar d’un certo tizio,
a casa fui riempito d’altre botte.
E cadde ancor più fitta la mia notte.
lunedì 18 aprile 2016
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/22 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/22 - Siddharta: A – Tra il dire e il fare… In un articolo su un importante quotidiano economico nazionale, l’arcivescovo Bruno Forte di Chieti-Vasto s...
domenica 17 aprile 2016
Ecco la VR vista “dal basso
10/04/2016
di Simone Arcagni
I vertici di Oculus Rift già l’anno scorso ci avevano avvisato: non è detto che sia il game il contenuto “forte” della VR, potrebbe essere il cinema. Contemporaneamente si inaugura Oculus Story Studio, ramo produttivo nato proprio per sondare le possibilità di storytelling per le esperienze virtuali immersive. Un primo scorcio di cosa si sta muovendo in ambito “cinematografico” lo abbiamo già avuto al Sundance Film Fest e al festival Tribeca, mentre si iniziano a moltiplicare le manifestazioni che mettono al centro contenuti di VR anche cinematografici, l’ultima in ordine di tempo è stato Kaleidoscope, festival itinerante promosso da alcuni player tecnologici. Tutto ciò mentre ad Amsterdam è stata inaugurata la prima sala per VR, una struttura che riunisce un pubblico a cui viene consegnato l’headset e uno slot di esperienze VR. Ma la vera notizia da questo punto di vista è che a Parigi a giugno ci sarà il primo festival cinematografico per la VR.
Si tratta quindi di un mondo in movimento… bisogna capire però di che cinema stiamo parlando e se si può ancora parlare di cinema. Forse sarebbe meglio chiamarle esperienze narrative immersive. Ambienti da esplorare con lo sguardo, che in qualche modo si ricollegano alle esperienze ottocentesche dei panorami e dei diorami. Visioni da esplorare in ambienti diegetici a 360° in cui il punto di vista che costruisce la storia è quello dell’utente e non del regista, recuperando anche una dimensione teatrale che il cinema invece ha sempre più abbandonato alla ricerca di un proprio personale linguaggio espressivo. Si va a ripescare, in qualche modo, la materia visiva da cui prende le mosse il cinema che nella sua preistoria si costruiva proprio come esperienza emotiva di panorami e visioni “immersive”, seppure realizzate tramite proiezioni. Ecco che allora si può tracciare un legame con quelle esperienze, potenziate dalle tecnologie e, soprattutto, riportate a modelli di fruizione a noi più familiari come quella individuale e mobile… a partire dal Walkman si può tracciare una vera e propria storia dei media mobile che ora con gli headset dei VR potrebbe condurci alle soglie di un cinema ubiquo e altamente spettacolare da fruire nei tempi e negli spazi che ogni utente desidera… alla fine basta un caschetto o un cardboard e uno smartphone! Inoltre la VR eleva la qualità di quei caratteri che l’utente dei media digitali ormai esige: la visione individuale, la fruizione interattiva e quella immersiva. L’esperienza della VR non si configura nei modi tipici del film, della TV e del videogame, è un ibrido, un’esperienza, appagante, spettacolare e “facile” (l’ingresso è davvero semplice, l’accesso intuitivo e le interfacce sempre più “naturali”). Le regole a cui – almeno per il momento – questo cinema deve sottoporsi sono, per esempio, la brevità: difficile “sopravvivere” a 2 ore di film in VR! Ma le potenzialità narrative sono molte, seppure debbano essere abbandonate le rassicuranti convenzioni del punto di vista e del montaggio (che deve per forza essere minimo): si va dai documentari come quelli realizzati Felix & Paul, due dei quali (“Inside Impact: East Africa” e “Inside the Box of Kurios”) sono stati nominati per i Daytime Emmy Awards… fino alle anime e all’animazione (“Dear Angelica”), l’horror (“Catatonic” presentato a South by Southwest), e persino il porno: la notizia della nascita del canale 360° di Pornhub rilancia infatti questo genere, da sempre particolarmente attento alle innovazioni digitali. Dopo le gesta performative sotto gli occhi vigili di droni e con filmati in prima persona realizzati con indosso (solo?) i Google Glasses e che hanno dato origine a nuovi generi… ecco che la VR si appresta a divenire un’esperienza ancora più totale nel variopinto mondo del porno.
Si sperimenta anche la serialità che si candida ad essere uno dei traini dell’audiovisivo VR. Nella serialità la brevità è un valore e non un limite, e si potrebbero costruire storie più complesse semplicemente moltiplicando gli episodi e le situazioni narrative collegate. Ci sono già webserie in VR come “MY 360″, realizzata per la piattaforma di Samsung Milk VR.
Il successo dei video a 360° su YouTube e su Facebook ci invita a pensare che probabilmente molto “cinema” passerà dai video social… video seriali, videoclip, documentari, diari, video corporative e user generated content (i costi di un’attrezzatura quasi professionale per girare in VR sono davvero abbordabili). Le piattaforme social potrebbero essere davvero il luogo dove si sviluppa e si sperimenta un audiovisivo VR che non dovremmo chiamare “cinema” ma “esperienze cinematiche”.
Simone Arcagni
Studioso di nuovi media e professore associato all'Università di Palermo
mercoledì 13 aprile 2016
Pensieri Cinici Quotidiani 2016/21 - Siddharta
A – Soli… in due.
Non avendo la patente per questioni d’età, una simpatica ventenne mi scarrozza a destinazione con la sua auto.
Un’oretta di viaggio tra andata e ritorno.
N.B.: l’accompagnatore /trice di anziani, un diverso modo di guadagnarsi da vivere per i giovani disoccupati.
Insieme in macchina, quindi, un’occasione per un fruttuoso scambio d’idee.
Me ne sto zitto, pensando alle infinite cose che un buon padre di famiglia vorrebbe dire ai figli.
I casi della vita, fare il lavapiatti non è disdicevole al laureato, la guerra rifiutata nel secondo Novecento, il consumismo, ecc.
Mentre lei guida assorta e pensierosa, sento che si rigira in capo la solita solfa.
Noi giovani costretti a lavori di ripiego, questi vecchi bavosi e danarosi che ci sfruttano, il mondo che è lì lì per esser agguantato a piene mani, tanti sogni ancora nel cassetto, prima o poi verrà la volta buona…
Intanto il tempo vola nel silenzio assordante ( per dirla con l’ossimoro stravecchio e abusato ), ecco siamo arrivati, il compenso in nero, un saluto di circostanza.
E ognuno per la sua strada, senza esserci detto niente l’un con l’altra!
B – Vita dopo la vita.
Le scienze cognitive ( biologia, neurologia, ecc. ) ci hanno fatto < na capa tanta > sull’anima, lo spirito, la coscienza et similia convincendoci che essi non sono altro che stati vigili legati ai neuroni e sinapsi propri di aree del cervello.
Quindi niente metafisico, ma solo fisico.
Di contro altri scienziati ( ingegneri, medici, psicologi, e così via ) contestano il fatto, asserendo che la coscienza continua a lavorare anche quando l’encefalogramma è ormai piatto.
Vi sarebbe quindi vita dopo la vita, come testimonia chi dopo qualche tempo è tornato dall’Aldilà vivo e vegeto…
Belle le esperienze extracorporee dei traumatizzati, che svolazzano sopra il proprio corpo esamine, che vengono accolti nell’oltre da anime di deceduti ( meglio se parenti ), entrando in tunnel di luce, ecc.
In quei momenti parrebbe disvelarsi il mistero della vita eterna e del cosmo tutto.
Il tunnel di luce intensa pare una costante nei tempi.
Anche Hieronymus Bosch ( 1450-1516 ) ebbe a configurarselo in un suo dipinto ( Ascesa all’Empireo ), come via obbligata per ascendere al divino.
In tutta questa congerie, mi sento alquanto rattristato: chi mai verrà a prendermi per mano quando sarà il turno del mio viaggio ultraterreno.
Io, che in vita non ho incontrato che delinquenti…
C – Le suore.
Ai tempi ho studiato dalle Orsoline di S. Carlo.
Ivi esistevano due categorie di suore:
- quelle con la dote, che portavano il soggolo e si chiamavano tutte Suor Maria + il nome da consacrate ( suor Maria Aureliana, ecc. );
- quelle senza dote, che non portavano il soggolo e senza il prenome di Maria ( es. suor Candida ).
Anche quivi, nelle congregazioni religiose, come si vede il dio denaro ben sapeva del divide et impera…
Mi piaceva assai suor Firmina, cuciniera, senza soggolo, assai modesta
Una domenica pomeriggio noi interne, a ringraziamento, le portammo un gelato in regalo.
Suor Firmina arretrò, dicendo < non posso accettarlo, devo chiedere prima il permesso alla Madre Superiora ! >.
Ma noi educande, del tutto sorde al lamento, non desistemmo e le ficcammo in bocca un cucchiaino di gelato.
E la poveretta impaurita < e adesso come farò a confessarmi? >.
Santippe in Siddharta
SIDDHARTA
12.4.2016
lunedì 11 aprile 2016
SORPRESA
**di Epitteto**
Non ci senti da un orecchio,
spesse lenti sopra il naso,
t'ho rivisto un dì per caso:
quanto brutto sei da vecchio!
Anche tu fanciulla cara,
così bella in giovinezza,
a guardarti il cor si spezza,
la sorpresa è troppo amara.
Ingrassata, doppio mento,
quella pelle tutta buccia,
la statura che s'accuccia.
Da buttare, fai spavento!
Pur sentendovi parlare
par d'udire un'altra storia.
Nella voce ancor la boria
di chi il mondo vuol piegare.
Tutto un van spiegar di mani:
stolti, ormai non v'è domani.
lunedì 4 aprile 2016
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/19 - Siddharta
acasadiframe: Pensieri Cinici Quotidiani 2016/19 - Siddharta: A – Il Kief. Il kief è la terza fase dell’ebbrezza, dopo l’ilarità e le allucinazioni. “ E’ quella che gli orientali chiamano kief, ...
venerdì 1 aprile 2016
acasadiframe: Siddharta - Bianconeve - versione integrale - narr...
acasadiframe: Siddharta - Bianconeve - versione integrale - narr...: Bianconeve senza i nani : istoria in prosa senza pretese letterarie di un Lazzarillo di provincia. di Siddharta 2/0...
acasadiframe: Siddharta - Poesie
acasadiframe: Siddharta - Poesie: Euterpe La maglietta Alba sul garda Ispirazione 22.10.2013 etichetta: la stanza di Siddharta
acasadiframe: ’O CAPO ’E CASA ***di Pietro ZURLO**
acasadiframe: ’O CAPO ’E CASA ***di Pietro ZURLO**: So’ ’o cap’e casa e questo è risaputo, tutt’a famiglia m’hadda rispettà; aggia seccorrere a chi mme cerca aiuto derezzanno qua...
acasadiframe: ’O CAPO ’E CASA ***di Pietro ZURLO**
acasadiframe: ’O CAPO ’E CASA ***di Pietro ZURLO**: So’ ’o cap’e casa e questo è risaputo, tutt’a famiglia m’hadda rispettà; aggia seccorrere a chi mme cerca aiuto derezzanno qua...
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