venerdì 21 aprile 2017

La casta dell’uovo
di Loretta Zoppi
Nel pollaio stamattina
è arrivata una gallina:
ha la cresta piccolina
fatta a forma di stellina
ed un passo da damina.
“ Coccodè sono Ovarina”
canta con la sua vocina
“ faccio l’uovo ogni mattina
per Arturo e Caterina.”
“ Coccochè?!” Fa Gelosina
tutta bianca e un po’ tondina
che si crede la regina
e impettita si avvicina .

“Cocco Cocco Cocco Dè
tu fai l’uovo dopo me!”.
( una poesia al giorno)
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Splendida filastrocca melodica di sapore domestico, rapida e cadenzata, mnemonica, con assonanze e allitterazioni di gusto omofonico.
Se ben orchestrata poeticamente, come in questo caso, riesce a raggiungere punte di vero lirismo narrativo.
Loretta non è nuova alla tenzone, anche se, dice il maestro Epitteto, si spende troppo frequentemente.
Perchè, a suo dire, tanto e bene non stanno insieme.
E' chiaro che nella nostra Poetessa urge il canto della Musa, che però di tanto in tanto va tenuta a freno.
Comunque su tutto domina la chiarezza del linguaggio e del messaggio, ottima cosa in tempi di ermetismo e astrusità poetiche.
Con tutto l'evviva di Epitteto.
Orbilius plagosus
P.S.: Le due galline di Epitteto sono state regalate e pascolano ora in altre plaghe.
Gli era ormai impossibile accudirle personalmente.

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